Dopo il quattro dicembre la vita nazionale e locale sta cambiando pelle e il problema appare molto più grave di quello che succede a primavera per i serpenti che dopo tanti triboli escono dalla vecchia veste lasciandola sul posto dove c è stato l'aiuto a sfilarla e se ne vanno per una avventura di vita. Per gli italiani e le italiane non è così semplice gettar via la logora veste della politica neoliberista e dell'esperienza istituzionale oligarchica tipica della seconda/terza repubblica segnata dai tentativi personalistici di Silvio Berlusconi prima e di Matteo Renzi poi.
Ambedue hanno distrutto i partiti della destra e della sinistra repubblicana italiana tentando un anomalo peronismo all 'italiana che li ha portati ad affidarsi al cosiddetto partito liquido e a sbattere contro il ceto medio, contro i lavoratori, contro i cittadini onesti ed attaccati al modello sociale e civile della Costituzione varata dai padri fondatori dell'Italia contemporanea. Un’ Italia costruita ed organizzata sui partiti politici visti come aggregazione comunitaria, sociale e civile per promuovere progresso , democrazia, libertà e diritti umani. Oggi tutti quei partiti non esistono più e gli italiani, le italiane vere, cioè gli onesti, i lavoratori da buio a buio, siano essi dipendenti o imprenditori, non sanno più dove sbattere la testa davanti ai tanti, troppi mascalzoni, delinquenti e peripatetiche che hanno invaso la direzione politica nazionale ed internazionale. Oggi vivendo tra la gente normale, tra i lavoratori e i cittadini del cosiddetto ceto medio, non trovi più una persona, un tuo vicino che ti dice : io credo nel mio partito, vieni con noi che cambieremo l'Italia. Trovi solo chi cerca di arrangiarsi e sopravvivere davanti alle bollette, alle tasse da pagare e ad una burocrazia ottusa che al minimo errore ti mangia casa e risparmi. Al massimo trovi chi ti dice: io tifo questo o quel leader che pontifica in televisione e lo seguo perché, pur tenendomi legato a lui come suddito , voglio la distruzione dei leader suoi avversari e nella legge della giungla che egli predica spero di poter fare qualche buon affaruccio personale. Ecco la politica non è più servizio alle istituzioni democratiche della Repubblica , al bene comune, ma è carriera, affarismo personale o di lobby.
I partiti sono maschere del potere e il cittadino non sa più cosa fare o dove andare per portare un contributo politico alla vita della città, del comune, della regione, della nazione. È un cittadino smarrito , disilluso, ansioso e preoccupato del suo domani e di quello della famiglia. È un cittadino sconcertato e in balia degli eventi. È un cittadino che sta in dipendenza dalla videocrazia, confuso dalle bufale e dal terrorismo della disinformazione. Un cittadino non più ancorato alla comunità familiare, territoriale, nazionale di cui fa parte, ma rinchiuso nel castello dell'individualismo, un vero nuovo deserto dei Tartari, edificato e fortemente voluto negli ultimi venticinque anni da Berlusconi e da Renzi. Un individualismo portato all’ ultima spiaggia da quest'ultimo leader politico. Un politico che, con la sua teoria ed azione in continuo pendolo tra baci perugina incartati con i pensierini patinati del neoliberismo calvinista e il bullismo mediceo, prendendo a pretesto la rottamazione, ha messo giovani contro anziani e praticato una conquista del potere che nulla ha da invidiare a quella di quei vecchi politicanti che, sul finire del secolo scorso, cominciarono la distruzione dei nostri partiti di massa, nati dalla lotta antifascista. Allora oggi occorre di nuovo interrogarsi con urgenza per chi suona la campana. Io penso come scriveva nel milleseicento il poeta inglese Donne che ancora una volta la campana suona per ognuno di noi. Penso che il cittadino italiano debba ritornare a sentirsi parte di un tutto, parte della comunità cui appartiene, altrimenti sarà un cittadino quasi pronto anche in Italia ad affidarsi all'uomo forte , al salvatore della Patria. Anche a Cortona , se si parla con i cortonesi del ceto medio, la situazione è identica e anche la piccola Patria, illustrata e narrata da Pietro Pancrazi , sta in pericolo e si trova in brutte acque civili e politiche. Credo che se non rinascono i partiti veri, quelli dei valori culturali, ideali e morali previsti e codificati nella nostra carta costituzionale, che va ogni giorno difesa dalle congiure dell’ uomo solo al comando, quest'ultimo rialzerà la testa e si riorganizzerà per dividere definitivamente gli italiani in ricchi e poveri, in pochi cittadini e tanti sudditi. Proprio per questo occorre superare l'adagio romantico del c'erano una volta i partiti e praticare la nostra Costituzione ridando vita ai partiti popolari di massa. Nell’ Inghilterra dell 'ottocento furono i sindacati a realizzare il compito di dare voce e vita politica ai lavoratori e al ceto medio fondando il partito del lavoro. Ecco un campo dove impegnarsi seriamente anche per i sindacati prima che Grillo o Salvini ne facciano un sol boccone, sostituendoli con le loro nuove corporazioni.
Se il pd non capirà queste cose e non riprenderà la via per ricostruire un serio partito di massa, avrà sulla coscienza il delitto di consegnare l 'Italia all'avventura di una nuova sconosciuta dittatura. Altro che tutto il potere al giovanile Renzi, innamorato progettatore di una nuova Signoria dei Medici. A meno che anche il pd non abbia sposato la massima crociana secondo la quale l’ importante è essere ricordati, non importa se nel bene o nel male.
Ivo Camerini