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Post n°213 pubblicato il 28 Gennaio 2018 da greppjo
La “sarta” per antonomasia della montagna cortonese al centro di un evento organizzato dai figli Grazia e Gino Paolo. In un raffinato convivio, organizzato a sorpresa dai figli Grazia e Gino Paolo, circondata da nipoti, familiari, amici e amiche di gioventù, Dina Alunni Cipollini , la sarta per antonomasia della nostra montagna ha festeggiato i suoi ottant’anni all’agriturismo “Casale 36”. In una tersa giornata di primavera anticipata e illuminata da uno splendido sole, che ha costantemente sorriso all’evento, Dina è stata al centro degli affetti e dell’amicizia della gente contadina della sua terra natia ed è tornata ancora una volta al centro della terrazza di Dèpena che sovrasta il fiume Minima e che compete in bellezza e amenità con il dirimpettaio monte Ginezzo. Una terrazza che oggi ,sotto il cielo azzurro di Casale-Teverina, ha fatto da sfondo alle voci di auguri e di ricordi di una bella signora che , per dirla con parole letterarie, conquista ancora il cuore e la mente delle persone,in quanto è rimasta quella stessa ragazza acqua e sapone che, sul finire degli anni 1950, lasciò il suo”toppo di Valentina” per sposare il muratore Bartolomeo e quindi metter su famiglia al “toppo di Piumacceta- Dèpena”. Davanti ad un traguardo così importante della vita, com’è appunto il compleanno degli ottant’anni, Dina ha infatti conquistato ancora una volta tutti i presenti con la sua gioia, il suo sorriso e quell’ immutata semplicità di mamma e di lavoratrice. Cioè di maestra artigiana all’antica che non solo possiede il saper fare delle mani, ma anche e soprattutto il saper essere del cuore e delle relazioni interpersonali,riscaldate dai sentimenti veri dell’anima cristiana, della sorella che è presente nel momento della gioia, del bisogno e del dolore. Ecco: negli occhi e nelle parole dei presenti, che le hanno fatto corona a tavola (i suoi figli, la nuora,il genero, i nipoti, la sorella Alba, il cognato Biagio, la cugina Elide accompagnata dal figlio Mario e dalla nuora Guendalina, i cugini Sergio ed Alfiero Cipollini,accompagnati dalle loro consorti, i suoi amici di gioventù: dalla Pia alla Menca, dall’Anna alla Fiorella,dalla Margherita ad Amerigo), si leggeva proprio questo: il bello di un ritrovarsi dopo tanti anni con i valori forti dell’amicizia e della fraternità attorno ad una persona speciale per augurarle ogni felicità per i suoi ottant’anni, ma soprattutto per dirle grazie del suo lungo, fecondo cammino dadonna di famiglia, da maestra artigiana e di vita in anni di cambiamenti epocali e di crisi culturali e valoriali senza pari nella storia delle nostre terre cortonesi. E , come ricorda bene il giornalista di oggi, allora bimbetto molto coccolato da Dina, di essere stata anche l’amata “canterina”e “festaiola” delle vita religiosa svoltasi nell’antica chiesetta di San Biagio a Casale per tutti gli anni del Secondo Novecento. Nel brindisi finale e nei saluti tenutisi al termine del pranzo da alta cucina internazionale, preparato dai nipoti Valentina e Filippo, più di un presente ha abbracciato con grande emozione la sua Dina, augurandole di essere ancora a lungo non solo la “sarta” della montagna, ma soprattutto la ragazza che da anni si spende gratuitamente nelle opere di bene e del volontariato cortonese. Ivo Camerini |
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