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Le Affinità elettive - J.W. Goethe
Post n°6 pubblicato il 28 Dicembre 2013 da belatrix61
Nel dicembre del 1809 uscirono 'Le affinità elettive'. Alle soglie dei sessant'anni, Goethe ne attese la pubblicazione con un'ansia quasi parossistica che testimonia il suo attaccamento a un'opera che fino agli ultimi giorni considerò il suo "libro migliore".
Un brano dal libro: < Benissimo> disse Carlotta. < Voglio incominciare subito con un'osservazione di carattere generale. Gli uomini pensano di più al particolare, al presente, e questo è giusto, poichè essi sono chiamati a fare, ad agire; le donne invece badano di più alle connessioni della vita, alla sua continuità, e anche questo è giusto, perchè il loro destino, il destino delle loro famiglie dipende da questa continuità, da questa coerenza, ed è proprio tale coerenza che si pretende da loro. Diamo dunque un'occhiata alla nostra vita presente e a quella passata: dovrai ammettere che invitare il Capitano non si accorda affatto con i nostri progetti, con i nostri piani, le nostre disposizioni............. < Nonostante queste tue osservazioni......> rispose Edoardo, passandosi la mano sulla fronte < rimango pur sempre dell'idea che la presenza del Capitano non turberebbe nulla, ma darebbe piuttosto nuovo impulso e nuova vita a tutto...........< Permettimi allora di dirti sinceramente> gli rispose Carlotta con una certa impazienza < che questo progetto urta la mia sensibilità, che ho come un brutto presentimento> < Con questo sistema voi donne sareste proprio imbattibili> replicò Edoardo < così ragionevoli che non vi si può contraddire, così affettuose che ci si arrende volentieri a voi, così sensibili che non vi si può far del male, così piene di presentimenti da far paura> < Io non sono superstiziosa> ribattè Carlotta < e non darei peso a queste sensazioni oscure, se esse non fossero altro che questo; ma non è così: nella maggior parte dei casi sono ricordi inconsci di eventi felici o infelici, causati dalle azioni nostre o altrui. Nulla è più importante, in qualsiasi circostanza, del sopraggiungere di una terza persona. Ho visto amici, fratelli, amanti, sposi, i cui rapporti furono radicalmente mutati, la cui situazione fu interamente capovolta dall'arrivo casuale o voluto di una terza persona> |