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Liquore Chartreuse 2parte

Post n°8 pubblicato il 09 Febbraio 2009 da Lindaluna

Si fermò e sperò che la zia la avesse seguita ma tutto era silenzio, solo un leggero venticello muoveva le foglie del leccio e qualche uccello notturno col suo richiamo sembrava salutarla o ammonirla.


Era quasi arrivata, i suoi passi erano veloci e sicuri sul selciato pietroso, il lume diffondeva un alone dorato su arbusti e sassi.


La radura la accolse esattamente come la ricordava e le piante aromatiche di cui era cosparsa diffondevano un profumo stimolante nella notte.


Sorrise, felice.Era giunta! Si chinò ad annusare ogni arbusto ne toccò le foglie, riconobbe il sambuco con le sue bacche a grappolo, il biancospino, l’erba cedrina che diffondeva un aroma spiritoso e l’erba luisa, che lei adorava.


Staccò un rametto di finocchio per prenderne i semi, riconobbe i fiori ad ombrello dell’anice e ne staccò con cautela qualcuno, tenendoli in mano come un delizioso e profumato mazzetto.


Per raggiungere l’angelica, ombrellifera si spinse in un sentiero stretto ma si bloccò di colpo.


Aveva udito un fruscio, qualcosa.


Pensò ad un animale e la paura le pulsò nelle tempie, si ritrovò a tremare completamente.


Poi intuì uno spiazzo e accelerò il passò per allontanarsi e si fermò davanti ad un ombra allungata sull’erba.


Era un uomo,  disteso con le braccia incrociate dietro alla nuca e osservava la luna  a metà che brillava in cielo.


Abbassò il grado di luce del lume dalla paura di essere vista, ma troppo tardi, lui lentamente girò il viso verso di lei, e si levò sui gomiti, sorpreso.


Giulia si sentì venir meno.


Un po’ per la paura, un po’ per quello che il viso di lui le aveva trasmesso.


Aveva labbra  sensuali e occhi molto scuri, i capelli lunghi sciolti sulle spalle ampie.


‘Sto sognando o sei vera?’ chiese il ragazzo, studiandola tutta, per quanto il lume gli concedesse.


‘mi chiedevo la stessa cosa’ sussurrò lei avvicinandolo.


La paura era completamente scomparsa, l’aveva sostituita un’eccitazione, un senso di attrazione che la fece sedere vicino a lui.


Era una situazione paradossale , ma sembrava in realtà la più naturale mai vissuta.


Appese il lume ad un ramo basso , si osservarono in viso per qualche lunghissimo istante, in silenzio.


I tratti di lui erano illuminati da una luce dorata, la sua bocca increspata in un sorriso incredulo;  Giulia sentì un fluido bollente attraversare  ogni cm del suo corpo, la voglia di toccarlo diventò irresistibile.


Le loro bocche s’avvicinarono, la ragazza sentì le labbra di lui, il suo fiato di tabacco che entrava in lei, la sua lingua che lentamente le percorreva le labbra e s’incrociava alla sua.


Si sentì bruciare le vene mentre lui le accarezzò la nuca fra i capelli  con le sue grandi mani, si arrese ad un calore che la scaldava tutta e la rendeva languida.


‘fammi quello che vuoi’, avrebbe detto se solo fosse riuscita a parlare.


Il ragazzo percepì quest’abbandono, la fece sdraiare dolcemente sull’erba, la percorse  con lente carezze, esasperanti che la bruciavano sempre di più, si soffermò sui seni e mentre li prendeva fra le meni lo sentì respirare forte.


Giulia si contorse sull’erba priva di controllo; intravedeva il suo viso e le sembrava bellissimo, ma soprattutto voleva che le mani la raggiungessero là, dove sentiva un lento  calore liquido irresistibile.


La percorse ancora, per farla impazzire, le sollevò la t-shirt e le osservò rapito i seni spuntare liberi e fieri.


Si chinò su di lei per prendere un capezzolo grande fra i denti, lo baciò, lo leccò e poi lo mordicchiò finchè la ragazza ansimò esasperata, gli afferrò la mano intenta ad accarezzare l’altro seno e  se la premette contro il ruvido e stretto cavallo dei jeans.


‘Cosa sto facendo?’ si chiese Giulia in un barlume di lucidità.


Nella mente udì una risatella famigliare.’ti stai divertendo un po’, finalmente , sciocchina!’.


La ragazza sorrise ma lui non se ne accorse; le aveva slacciato i jeans e con una mano le accarezzava il pube attraverso gli slip di cotone bagnati mentre le succhiava un capezzolo.


Giulia lo attirò su di sé.


Lo sentì pesante e sentì  la sua durezza sugli slip.Non  ne poteva più.


Slacciò i bottoni che sentì sotto le dita sottili  e tirò fuori il  pene, bollente e duro come pietra.


‘Ti voglio, ti voglio..’la sua voce uscì in un sussurro e lui non si fece pregare.Si sollevò a guardarla per un attimo: capelli scuri spettinati sull’erba e labbra di fuoco dischiuse, occhi come la pece lo stavano incenerendo, seni tondi che si sollevavano nell’ansimare: era bellissima.


Entrò in lei come se fosse ciò che da sempre aveva desiderato.


La ragazza lo accolse come un assetato accoglie un bicchiere di acqua fresca.


Lo circondò con tutta se stessa, lui prese a muoversi in lei ed ogni movimento era un onda di piacere che li trasportava dove solo loro potevano volare, dove vorticavano immagini di alberi dai rami tesi nella notte, mille spicchi di luna danzavano su  loro e capelli lunghi scuri solleticavano le loro guance…ruscelli e cascate di acqua sorgiva e poi fuoco di danzanti falò…e musiche sconosciute all’orecchio umano e dolci cantilene di maliziose risate.


Danzarono la loro danza e si sentirono esplodere in un piacere di mille stelle e scintille nelle vene.


Si trovarono avvinghiati e bagnati di sudore dopo un tempo indefinito.


Lui le accarezzò a lungo le tempie  e quando si osservarono negli occhi esplosero in una confortante risata.


‘Mai provato nulla di simile’ dichiarò lei scuotendo la testa.


‘Posso dire lo stesso. Mi chiamo Roberto’


‘Giulia’ e rise ancora ‘questa è la prima volta che mi presento dopo!’


Si alzarono lentamente stiracchiandosi e rivestendosi.


Il lume s’era spento ma i loro occhi vedevano bene nel buio, e Giulia scorse l’ombrellifera che stava cercando proprio accanto a dove si erano sdraiati.


‘Zia!!’ esclamò al ragazza stupefatta


‘scusa?’


‘no, non parlo con te.’


‘ah, capisco…e con chi, se mi è lecito chiedere?’


‘no è che….stavo cercando l’Angelica per un liquore..’


‘di notte?’


‘si lo so che è strano ma conosco la posizione delle piante, insomma è una storia lunga!’Giulia si chinò sulla pianta, ne estrasse la radice e la pulì dalla terra; raccolse l’anice e il finocchio  sparpagliato sull’erba.


‘vieni’Lo prese per mano , lo guidò lungo il sentiero raccontandogli per sommi capi la storia che l’aveva condotta lì.


Roberto si trovò rapito e d incuriosito e quando entrarono  nella cantina la pallida luce  illuminò i loro volti.


Giulia si accorse di aver fatto l’amore col più interessante ragazzo mai incontrato e lui con la più bella ed ammaliante streghetta mai conosciuta.


Si avvicinarono e si ritrovarono ancora avvinghiati.


Giulia posò le erbe sulla credenza lui la prese per i fianchi la sollevò e la fece sedere sul tavolo, le aprì le gambe  e premette contro i jeans.


Mentre si stava sciogliendo per la seconda volta la ragazza captò un a bottiglia di vetro scuro, sopra un piccolo carrello davanti a lei.


La  ridente etichetta rossa sembrava lampeggiare.


Balzò dal tavolo lasciandolo stupito.


‘Liquore Charteuse, 30 09 2004’lesse con un filo di voce.


‘Vuoi dire che …è lo stessa data di oggi, ma due anni fa’Sussurò lui.


‘si…sono  due anni che è a riposo ed è pronto per essere consumato’rispose Giulia frastornata.


Sollevò la bottiglia e cadde un biglietto spiegazzato, lo raccolse un po’ tremante e lo lesse.


‘Non è un filtro d’amore ma un ottimo digestivo.


I filtri non servono a chi sa liberare se stessa ed i propri impulsi d’amore da inutili catene.


Mi auguro che, soprattutto in questo campo, l’allieva superi la maestra!’.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

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Commenti al Post:
Papika
Papika il 18/02/09 alle 11:05 via WEB
Ti consiglio di mettere i post in ordine inverso, dal più recente al più vecchio. Se no uno deve farsi tutta la pagina per vedere se ne hai scritte di nuove... Guarda che io aspetto.
 
 
Lindaluna
Lindaluna il 22/02/09 alle 16:35 via WEB
mmm...grazie del consiglio! è ke devo ancora capirci il verso nel blog, vorrei anke più visibilità ma nn so bene come si fa. Ho inserito Liquore Chartreuse e Cenerella. Ora ne sto scrivendo (impegni permettendo) un altro! Dimmi se ti piacciono :))
 
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