Un blog creato da L_irrequieto il 04/12/2007

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Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 16 Novembre 2008 da L_irrequieto
 

AIUTI DI STATO,

5 BANCHE IN PRIMA FILA

8/11/2008 (7:59) - INTESA-SANPAOLO, UNICREDIT, MPS, BANCO POPOLARE E BPM 

Anche Mediobanca e Ubi potrebbero usare il sostegno da 15-20 miliardi complessivi

"Cinque grandi banche quotate - Intesa-Sanpaolo, Unicredit, Montepaschi, Banco Popolare e Popolare di Milano - in prima fila per dividersi il grosso del prestito statale destinato a rafforzare il patrimonio del sistema creditizio italiano. Altri due istituti - Mediobanca e Ubi Banca - con una situazione patrimoniale più solida e che potrebbero dunque fare a meno di usufruire dell’obbligazione di Stato, in queste ore stanno comunque valutando l’opportunità di accedere all’intervento pubblico."
Articolo integrale disponibile su La Stampa

Lo Stato aiuta le banche coi soldi dei cittadini mentre le banche pignorano le case ai cittadini che non sono in grado di pagare le banche; non ci sarebbe da meravigliarsi se con qualche "spicciolo" di questo aiuto di Stato, qualcuno possa essere finalmente in grado di comprarsi Alitalia.

Si potrebbe chiamare "capitalstalinismo" o sbaglio?

 
 
 
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La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini

Leonardo Sciascia

 

Esiste “un rapporto diretto, e anche statisticamente significativo, fra reddito pro capite e livello dei diritti e della libertà politica.”
Jean-Paul Fitoussi - “La democrazia ed il mercato”

Costituzione della Repubblica Italiana
Art. 36.


"Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa..."


Forse, l’articolo 36 della Costituzione era stato pensato e scritto per evitare che redditi e salari da fame portassero ad una regressione della libertà politica e quindi della democrazia.

 
 
 
 
 
 
 

PREMESSE

OLIGARCHIA ITALIA

QUEI DEPUTATI IGNORANTI

(E SCELTI MALE)

“La colpa è di Fini. Non di Fini Giuseppe, Forza Italia, professione dirigente, convinto che il Darfur sia un frenetico stile di vita. Di Fini Gianfranco (An), e poi di Casini Pierferdi (Udc), Fassino Piero (Ds), Rutelli Francesco (Dl) e ovviamente di Berlusconi Silvio e Prodi Romano; più alcuni altri. Perché — ammissione di Goffredo Bettini, senatore Ds molto potente a Roma—la composizione di questo Parlamento è stata decisa da una ventina di persone. La riforma elettorale-proporzionale- berlusconiana ha aiutato parecchio; anzi è stata una tentazione. In cui i leader sono caduti stilando le liste; e molto peccando in omissione di selezione di personale politico decente. O almeno che segua il telegiornale. O anche che legga i giornali e qualche libro, guardi i tiggì, e pazienza se ogni tanto si fa una canna, o peggio….”

Tratto da::«Darfur? Sono cose fatte in fretta» - Corriere della Sera, 12 Ottobre 2006

 
 
 
 
 
 
 

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