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CHI PAGA IL PD???

Post n°47 pubblicato il 17 Luglio 2009 da L_irrequieto

Qualche annetto fa, Report si occupò dei finanziamenti ai partiti ed ai politici da parte di privati tra cui la Società Autostrade che oltre ad essere una concessionaria della Stato, può vantare tra gli azionisti, una tal Mediobanca ove ritroviamo una tal Mediolanum; il servizio di Reprt fa riferimento ad un periodo precedente all'ingresso di Mediobanca nella holding Sintonia dei Benetton ( e quindi nella società autostrade) ma, sarebbe interessante sapere se attualmente, anche se alla "lontana",  il PD (dove sono confluiti DS e Margherita) ricevono ancora contributi da parte della Società Autostrade e comunque, sarebbe molto interessante sapere da chi hanno preso soldi nell'ultimo periodo

 
 
 

PD: URGE STACCARE LA SPINA

Post n°46 pubblicato il 15 Luglio 2009 da L_irrequieto

 

 
 
 

NE' BAVAGLIO NE' CENSURA!!!

Post n°45 pubblicato il 14 Luglio 2009 da L_irrequieto

CHI TACE E FA TACERE, STRISCIA E FA STRISCIARE E A STRISCIARE SONO I VERMI!

 
 
 

IMPREGILO: UN PO' DI AZIONARIATO (PASSANDO PER CAI)

Alla data del 9 aprile 2009, secondo i dati della CONSOB, Azionisti rilevanti di IMPREGILO SPA sono:

IGLI SPA con il 29,866%

ASSICURAZIONI GENERALI SPA (tramite controllate e partecipate) per il 2,755%

JPMORGAN ASSET MANAGEMENT (UK) LIMITED con il 2,177%

JP Morgan è quella banca che secondo Repubblica avrebbe scommesso sul default dell'Italia; a seguito di detto articolo JpMorgan ha smentito di vendere un prodotto strutturato «che implichi o indichi una visione negativa sul credito della Repubblica italiana»; anche se infondata la "scommessa" sul default italiano, quello delle banche è diventato proprio un bel mestiere con "scommesse" che vanno dalla svalutazione delle monete nazionali (come nel recente caso dello zloty polacco che è costato l'annullamento da parte del governo polacco di una consulenza alla Goldman Sachs che "scommetteva" sulla svalutazione) all'aumento delle materie prime, come nel caso di un fondo d'investimento della banca belga KBC che scommetteva sull'aumento di grano, zucchero, caffè, soia e cacao salvo poi dover ricorrere agli aiuti dello stato belga quando s'è fatta sentire la crisi di questa prodigiosa finanza.
Impregilo, come si può vedere, controlla e partecipa centinaia di altre azionde.
L’azionariato di IGLI SPA, secondo un comunicato stampa di Autostrade S.p.A. del 27 febbraio 2007 risulta ripartito in tre quote paritetiche (33.3%) detenute da Argo Finanziaria S.p.A. (Gruppo Gavio), Autostrade per l’Italia ed Immobiliare Lombarda S.p.A. (Gruppo Fondiaria-SAI); proviamo a ricostruire parte dell'azionariato prendendo ora in esame Autostrade per l'Italia, controllata al 100% da Atlantia S.p.A. che tra l'altro è uno dei principali azionisti di CAI.
Principale azionista di Atlantia Sp.A. è Sintonia:
Sintonia S.A. detiene il 30,06% di Atlantia attraverso la controllata (al 100%) Schemaventotto S.p.A. a cui va sommato un ulteriore 8% detenuto direttamente da Sintonia S.A. per un totale appunto, di 38,06%.
Il 79,08 di Sintonia SA è detenuto da Edizione S.r.l. (la finanziaria della famiglia Benetton), l'11,88% è nelle mani della Goldman Sachs, il 6,49% da Mediobanca mentre GIC detiene il 2,55%.
"Il Government Investment Corporation (GIC) di Singapore è un fondo sovrano fondato nel 1981 per gestire le riserve estere dello stato. Gli investimenti sono gestiti da tre sussidiarie focalizzate sui mercati pubblici (GIC Asset Management ), sulle private-equity (GIC Real Estate) e sui rimanenti settori (GIC Special Investments)." Singapore, oltre ad essere stato al centro delle attenzioni dell'opinione pubblica per la legalizzazione della vendita degli organi umani è rinomato per la tutela del segreto bancario che prevede la carcerazione per chi lo violi.
La banca d'affari (e super lobby) Goldman Sachs, lo scorso settembre ha ottenuto di potersi convertire (assieme alla Morgan Stanley) al ruolo di istituto tradizionale per salvarsi dalla bancarotta; era una delle più grandi ed affermate banche d'affari del mondo, tra i suoi ex dipendenti italiani può annoverare Romano Prodi, Gianni Letta, Mario Draghi, Mario Monti e Massimo Tononi. Nel 2008 ha avuto un fatturato di 53,579 miliardi di dollari ed un utile netto di 2,322 miliardi (contro gli 11,599 del 2007) ed ha chiuso il primo trimestre 2009 con profitti per 1,81 miliardi dollari.
Mediobanca è la banca d'affari leader in Italia, "gli azionisti di Mediobanca sono circa 55 mila. Soci che rappresentano poco meno della metà del capitale hanno stipulato un accordo avente lo scopo di assicurare la stabilità dell’assetto proprietario"; gli azionisti dell'accordo di blocco detengono il 45,2% delle azioni mentre il restante 54,8% è rappresentato da flottante; "la gestione dell’Accordo è affidata ad un Comitato Direttivo presieduto dal Dr. Cesare Geronzi"; tra i principali azionisti troviamo Unicredit S.p.A., Financière du Perguet S.A., il Gruppo Mediolanum (attraverso Mediolanum S.p.A. e Mediolanum Vita S.p.A.), il Gruppo Groupama, Commerzbank Auslandsbanken Holding Nova GmbH, Gruppo Italmobiliare (attraverso Franco Tosi S.r.l.ed Italcementi S.p.A. che tra l'altro controlla la Calcestruzzi), Gruppo Fondiaria SAI, Gruppo Assicurazioni Generali, Edizione S.r.l., Pirelli & C. S.p.A., Fininvest S.p.A., Santusa Holding Soc. Limitada (Banco Santander S.A.), etc. etc.
La composizione del Consiglio di Amministrazione di Mediobanca è il seguente (fonte Consob - 08/04/2009)

Geronzi Cesare
Presidente e Componente del Comitato Esecutivo
Tronchetti Provera Marco
Vice Presidente
Rampl Dieter
Vice Presidente
Nagel Alberto
Amministratore Delegato e Componente del Comitato Esecutivo
Bernheim Antoine
Amministratore
Caso' Angelo
Amministratore e Componente del Comitato Esecutivo
Benetton Gilberto
Amministratore
Doris Ennio
Amministratore
Pagliaro Renato
Amministratore e Componente del Comitato Esecutivo
Ferrero Pietro
Amministratore
Ligresti Jonella
Amministratore
Pesenti Carlo
Amministratore
Berlusconi Marina Elvira
Amministratore
Bertazzoni Roberto
Amministratore
Ben Ammar Tarak
Amministratore
Palenzona Fabrizio
Amministratore
Cereda Maurizio
Amministratore e Componente del Comitato Esecutivo
Strutz Eric
Amministratore e Componente del Comitato Esecutivo
Bollore' Vincent Marie Claude Henri
Amministratore e Componente del Comitato Esecutivo
Azema Jean
Amministratore
Vinci Francesco Saverio
Amministratore e Componente del Comitato Esecutivo
Di Carlo Massimo
Amministratore e Componente del Comitato Esecutivo
Parlangeli Marco
Amministratore
***************************
UMILE RIFLESSIONE
Poichè Mediolanum è azionista di Mediobanca e Mediobanca è azionista di Sintonia S.A. e Sintonia è azionista di Atlantia S.p.A. che oltre a controllare la Società Autostrade (sulle cui rinnovo delle concessioni qualche perplessità è stata espressa) è a sua volta azionista di CAI alias la nuova Alitalia, per Berlusconi, non sarebbe stato più elegante festeggiare la CAI a proprie spese piuttosto che a carico dei contribuenti?
Ai contribuenti erano già stati accollati i debiti della vecchia Alitalia mentre lo stesso Berlusconi ha garantito ai "patrioti" della CAI che con l'acquisto di Alitalia ci avrebbero guadagnato.
Tratto da: Pensieroperaio
.............................................................................................................
Già, perchè non ha offerto lui la cena? E perchè sono stati salvati i manager di Alitalia? E perchè si raccontavano continuamente frottole sul "troppo" personale e sui 3.200 esuberi che in realtà erano 9mila più 3-4mila precari? Perchè la CAI avrebbe sicuramente guadagnato mentre l'Alitalia pubblica continuava a perdere soldi a palate? I manager non li sceglievano le istituzioni? Non era Berlusconi a parlar bene di Cimoli?
Ed ancora, come mai l'Italia deve pagare 5 miliardi in infrastrutture alla Libia per risarcimento danni? Aziende italiane avranno appalti? Ci saranno general contractor italiani? Chi sono i principali general contractor italiani in campo di infrastrutture?

 
 
 

LETTI E LAVORO: TRA IL RICATTO E LO STUPRO

Post n°43 pubblicato il 06 Marzo 2009 da L_irrequieto

 

C’è una forma di violenza sulle donne di cui poco si parla ma è tanto diffusa: il ricatto sessuale sul posto di lavoro e/o per il posto di lavoro che rappresentano vicende tutt'altro che "frivole"; in ordine di tempo la vicenda più clamorosa riguarda l'istituto di medicina legale di Torino, dove a detta della "gola profonda" (e non ridete!) entravano a farne parte gli amici del "barone", i suoi "fratelli massoni", i parenti e quelle che "la davano" per laurearsi, per lavorare, per fare carriera; in parole povere le mignotte ma per questa categoria, nessuna clemenza, quando penso a loro penso a "carne" e nulla di più.

Il fenomeno dello "stupro/ricatto"  viene agevolato anche con il precariato, con la mancanza di trasparenza nei casi di concorsi, di promozioni e di assunzioni (ed in questo caso la liberalizzazione del mercato del lavoro ha le sue responsabilità), con la mancanza di una normativa nazionale sul mobbing. Le responsabilità politiche, dal PDL al PD, sono gravissime: se da una parte si incentiva il ricorso al precariato e si vuol togliere l'articolo 18, dall'altro si parla di "clientelismo responsabile" e di libero licenziamento per 4 anni per i neo assunti a tempi indeterminato.

Perchè tanto clamore se un immigrato o un italiano, violentano una donna e poi tanta omertà, tanta compiancenza su tutte le violenze, sui soprusi che le donne devono subire per poter lavorare? Forse è ora, che l'8 marzo, alle donne si regalino coltelli piuttosto che mimose? Troppe chiacchiere da salotto mentre le donne subiscono, forse è giunta l'ora di passare ai fatti? In fondo, ne castri uno, ne educhi cento e magari ne salvi altre mille; inoltre con il "corpo del reato",  si potrebbe assicurare un pasto a qualche cane randagio; l'ideale sarebbe tagliare anche i testicoli, ma considerando che in genere le circostanze non permettono di fare un buon lavoro, il minimo dovrebbe essere il glande ed in questo caso si potrebbe fare pure a meno del coltello.

Magari sarà un pò forte come provocazione, ma in mezzo al muro d'omertà che circonda certe vicende, certe "prassi", è uno dei pochi modi di far "rumore".

 
 
 
 
 
 
 
 
 

La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini

Leonardo Sciascia

 

Esiste “un rapporto diretto, e anche statisticamente significativo, fra reddito pro capite e livello dei diritti e della libertà politica.”
Jean-Paul Fitoussi - “La democrazia ed il mercato”

Costituzione della Repubblica Italiana
Art. 36.


"Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa..."


Forse, l’articolo 36 della Costituzione era stato pensato e scritto per evitare che redditi e salari da fame portassero ad una regressione della libertà politica e quindi della democrazia.

 
 
 
 
 
 
 

PREMESSE

OLIGARCHIA ITALIA

QUEI DEPUTATI IGNORANTI

(E SCELTI MALE)

“La colpa è di Fini. Non di Fini Giuseppe, Forza Italia, professione dirigente, convinto che il Darfur sia un frenetico stile di vita. Di Fini Gianfranco (An), e poi di Casini Pierferdi (Udc), Fassino Piero (Ds), Rutelli Francesco (Dl) e ovviamente di Berlusconi Silvio e Prodi Romano; più alcuni altri. Perché — ammissione di Goffredo Bettini, senatore Ds molto potente a Roma—la composizione di questo Parlamento è stata decisa da una ventina di persone. La riforma elettorale-proporzionale- berlusconiana ha aiutato parecchio; anzi è stata una tentazione. In cui i leader sono caduti stilando le liste; e molto peccando in omissione di selezione di personale politico decente. O almeno che segua il telegiornale. O anche che legga i giornali e qualche libro, guardi i tiggì, e pazienza se ogni tanto si fa una canna, o peggio….”

Tratto da::«Darfur? Sono cose fatte in fretta» - Corriere della Sera, 12 Ottobre 2006

 
 
 
 
 
 
 

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