écrire

Scrivere è vivere. La vita di qualcun altro

Prova a scrivere del tuo presente o del tuo futuro. Le abitudini si possono cambiare così come le fonti d'ispirazione. :)

Quel che è passato non è più vivo, per definizione. Forse la scrittura ti serve per elaborarlo e andare oltre.

Se sei un romanziere è chiaro che attraverso la fantasia vivi e fai vivere non solo una vita, ma tante vite che hai appreso o intuito con la tua esperienza. Se sei un blogger, invece, dovresti (il condizionale qui dentro è d'obbligo) trattare un argomento che conosci bene e che quindi hai vissuto in prima persona. Ed i tuoi post sembrano vissuti e non fasulli, quindi sei una mezza scrittrice: sfrutti bene gli è venti altrui e li trasformi in racconti di vita tuoi molto graditi da seguire.:)

Ma se scrivi e non vivi...

Mi ritrovo molto, per questo scrivo, per continuare a tenere inutilmente vivo il passato.

Hai ragione. Si scrive al passato. Ci si nutre della memoria. La vita, quando è imminente, piena, che travolge, non lascia il tempo per le speculazioni né per la poesia.

Dipende. La scrittura è, principalmente, una forma di comunicazione. E la comunicazione, come sosteneva Calvino, è un piacere condiviso. Perció scrivere è vivere con passione e senza passione non si vive, ma si sopravvive. )

Grazie, la sento sulla pelle, e oltre.

C'è potere, nelle parole. Tanto quanto nel silenzio. Ma è una forza che dà chi le pronuncia, o chi le tace.