Andrea Liponi

un anno fa

Un anno fa siamo stati a Bojano (Campobasso).  Una telefonata la sera di venerdì 14 novembre ci ha spinto a partire, per cercarti, per vedere se quel ragazzo che ci era stato detto ti somigliasse fossi proprio tu.  Un camionista diceva di aver visto la tua foto alla stazione di Cesena e di averti riconosciuto in un giovane che girava per Bojano e dintorni a vendere ortaggi, con un carrettino trainato da una bici.   Poteva anche essere che tu ti fossi rintanato in un paesino dell'Italia più profonda e te la cavassi in questo modo, no?   La mamma sarebbe partita da sola col treno per venire a cercarti, ma io non l'avrei mai lasciata affrontare un viaggio così lungo da sola... e quindi via insieme!   Io avevo inviato un messaggio ai carabinieri di Terlanoe, all'alba di sabato mattina, siamo andati all'avventura.   Un viaggio lungo, nella pioggia battente, soprattutto in Abruzzo, ma non troppo pesante: nel tardo pomeriggio eravamo a Bojano e, dopo aver chiesto qualche informazione, abbiamo cercato il posto indicato: un luogo frequentato dai camionisti, in periferia, con un distributore e un ristorante/albergo.  In effetti, trovammo il sito che doveva corrispondere alla descrizione, parlammo con la gente del posto, che ci disse di aver già ricevuto la visita dei carabinieri, ma di non sapere nulla del ragazzo descritto, di non aver mai visto un ragazzo vendere verdura...davanti ad un supermercato, poi!   In effetti, oltre al bar-ristorante-albergo (posto da camionisti, in effetti) e al distributore, c'era anche un supermercato... e un ragazzo che andasse in giro con un carrettino trainato da una bici avrebbe anche dato nell'occhio!!   e, poi, visto da vicino quel posto sembrava proprio squallidino, non certo adatto ad un giovane fuggito da Bolzano... però, proprio all'ingresso del paese, vicino all'albergo in cui ci siamo fermati (hotel "Le Plejadi", come il coro che ti voleva dedicare un concerto! e non era l'unica coincidenza: Bojano/Bolzano!!) c'era un piccolo casolare abbandonato che attirò la nostra attenzione: poteva anche esserti servito da rifugio.    Visitammo naturalmente la stazione dei carabinieri, che ci dissero di avere il pieno controllo del territorio, peraltro una zona tranquilla,  e che, se ci fosse stato un Andrea, lo avrebbero saputo;  in ogni caso, come avevamo già constatato, si erano già mossi, per verificare la segnalazione.   Là riprovammo a telefonare al camionista, che non rispose.. e non ci avrebbe risposto più neppure nei giorni e nei mesi successivi, almeno finchè un nostro nuovo amico non riuscì a contattarlo e a metterci in contatto con lui. Alla mamma continuò a raccontare (al telefono) un sacco di particolari strani: un'amica infermiera che ti aiutava, contatti con rumeni (che strano, anche a Palermo ci parleranno di amici rumeni), un verbale da parte delle ferrovie per aver viaggiato senza biglietto e via discorrendo....  Mentre, in seguito, interrogato dai carabinieri di Torino, dirà che ti aveva visto una volta sola e che non sapeva nulla di te, cioè di quel ragazzo che ti assomigliava.. Ci siamo illusi, e per un po' abbiamo sperato;  pertanto, in qualche modo, siamo grati anche a quel camionista, anche se dubitiamo ci abbia voluto solo prendere un po' in giro.     Al ritorno ci siamo fermati a Loreto e la mamma è stata contenta di essere tornata a pregare in quel santuario...  Speriamo che anche la tua vicenda si concluda, prima o poi, nel migliore dei modi e che questo travaglio abbia uno scopo, ci porti tutti a stare meglio di prima.