Andrea Liponi

Mio figlio mi ha aggiunto su Facebook

Da quando non ci sei più qui con noi, da quando non sappiamo più dove sei e dubitiamo che tu ci sia ancora da qualche parte.. Mi colpisce chiunque parli di rapporti padre-figlio, come questo autore satirico che mi ha fatto ridere e .. anche commuovere.  Un padre che accetta gli insulti del figlio con paziente sopportazione e che resiste nel suo amore incondizionato anche fino all'ultima offesa, il ritiro da scuola, può sembrare una caricatura comica della figura dei padri di oggi, ma a me ricorda che io accetterei qualunque condizione, oggi, pur di sapere che ci sei, comunque tu sia...

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“Ah, mi è appena arrivata una richiesta di amicizia. Fai vedere.. Chi sarà che vuole la mia amicizia alle quattro del mattino?  Cosaa? No, è meraviglioso!  Non è possibile!  Mamma mia… accidenti..ho i brividi…

…

-         Il Lungo! –

Accetti l’amicizia?  Accetto sì. Che discorsi. Stra-accetto. Accetto al cubo.  Che notizia…i miei amici se la sognano una cosa così!  Questa è pazzesca, epocale.  Indimenticabile: mio figlio mi ha aggiunto su Facebook.

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“Mio figlio mi ha aggiunto su Facebook” è appunto il titolo del libretto satirico sul rapporto padre-figlio quindicenne di Alessandro Schwed.

Un rapporto infarcito di incomprensioni anche semantiche, di equivoci linguistici e di un amore che sembra assurdamente unidirezionale, del padre paziente all’inverosimile nei confronti del figlio adolescente, a sua volta altrettanto assurdamente impaziente e impudicamente offensivo nei confronti del padre.   Tutto il contrario di quello che predicano gli psicologi oggi:  zero permissivismo, far soffrire i figli, educarli alla rinuncia…  E, viceversa, quello che succede di fatto in tutte le famiglie: la tirannia dei figli adolescenti, capricciosi e ribelli, su genitori accondiscendenti fino alle estreme conseguenze per un amore sviscerato che sembra, appunto, a senso unico.

Le ultime parole, però, ovvero il titolo stesso, confermano che – al di là delle apparenze – anche i figli amano, in fondo in fondo, i genitori!  

E si arriva così al miracolo estremo: il figlio che permette al padre di invadere i sacro tempio della sua vita privata .. virtuale, ovvero il nocciolo più profondo del proprio IO.