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Post n°6 pubblicato il 04 Ottobre 2008 da Lonesome_Boy
dal mio space... di Martin Luther King
Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese. Cento anni fa un grande americano, alla cui ombra ci leviamo oggi, firmò il Proclama sull’Emancipazione. Questo fondamentale decreto venne come un grande faro di speranza per milioni di schiavi negri che erano stati bruciati sul fuoco dell’avida ingiustizia. Venne come un’alba radiosa a porre termine alla lunga notte della cattività. Siete voi i veterani della sofferenza creativa. Continuate ad operare con la certezza che la sofferenza immeritata è redentrice. E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho sempre davanti a me un sogno. E’ un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali. Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza. Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell’arroganza dell’ingiustizia, colmo dell’arroganza dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia. Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi!. Io ho davanti a me un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del Signore si mostrerà e tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno. E’ questa la nostra speranza. Questa è la fede con la quale io mi avvio verso il Sud. Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza. Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi. Quello sarà il giorno in cui tutti i figli di Dio sapranno cantare con significati nuovi: paese mio, di te, dolce terra di libertà, di te io canto; terra dove morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino, da ogni pendice di montagna risuoni la libertà; e se l’America vuole essere una grande nazione possa questo accadere. Risuoni quindi la libertà dalle poderose montagne dello stato di New York. Risuoni la libertà negli alti Allegheny della Pennsylvania. Risuoni la libertà dalle Montagne Rocciose del Colorado, imbiancate di neve. Risuoni la libertà dai dolci pendii della California. Ma non soltanto. Risuoni la libertà dalla Stone Mountain della Georgia. Risuoni la libertà dalla Lookout Mountain del Tennessee. Risuoni la libertà da ogni monte e monticello del Mississippi. Da ogni pendice risuoni la libertà. E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: "Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente". |
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CHI SONO?
Bella domanda questa, alla quale però non so dare una risposta.
Che dire di me?
Come presentarmi?
Come descrivermi?
Bisogna avere il coraggio e la forza di scavare nel profondo per sapere come si è veramente. La mente umana è così complicata da capire!
Ed è per questo che trovo inutile descrivermi e raccontare le cose superficiali che possono riguardarmi. Subentra così l’incertezza di risultare banale...
Ciò che vorrei da questo spazio è poter far conoscere la parte essenziale di me; le mie sensazioni, le mie emozioni...
Essere in grado di ricostruire un puzzle difficile da comporre, attraverso piccoli frammenti di storie che vanno a riempire quelle che sono le pagine della mia vita.
Brevi racconti, ovvero le piccole gioie e i grandi dolori che mi accompagnano; quelli che ti segnano e che come l’inchiostro, pur conservandosi nel tempo, lasciano sempre una traccia indelebile.
Ci saranno pagine della mia vita che non verranno mai rivelate, ma vorrei avere la capacità di tenere viva la curiosità di ognuno di voi e di far capire tra le righe il caos che regna dentro di me...
Insomma, piccoli ritagli di cronaca personale per chi saprà coglierne il giusto significato...
Resta dunque il desiderio di dare la possibilità di interpretare la mia persona, che vive nella continua ricerca di qualcosa, o forse semplicemente di se stessa...
CITAZIONI
Theodor W. Adorno(1903-1969)
anonimo
Simone De Beauvoir(1908-1986)
Charlie Chaplin(1889-1977)
Arnold Joseph Toynbee (1889-1975)
Inviato da: Lonesome_Boy
il 05/10/2008 alle 12:51
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il 05/10/2008 alle 11:02
Inviato da: cheri1984
il 05/10/2008 alle 10:40
Inviato da: Lonesome_Boy
il 04/10/2008 alle 21:08
Inviato da: cheri1984
il 04/10/2008 alle 19:37