Post n°17 pubblicato il 13 Gennaio 2009 da losbeones
Molto interessante la degustazione organizzata dalla delegazione di Treviso presso Villa Braida di Mogliano Veneto relativa ai Super Tuscan a cui ho partecipato ieri sera. Il Dr. Alessandro Alì, è arrivato direttamente da Greve in Chianti quale rappresentate dell’azienda "Tenuta del Cabreo". La presentazione è iniziata con una panoramica relativa al mondo dei "Super Tuscan" nell’ambito della quale, il Dr. Alì ha sottolineato la volontà dei produttori di far emergere, tramite questi vini, il territorio, lanciando la sfida della coltivazione di vitigni non propriamente tipici dell’area toscana per vedere come si adattavano al trinomio: uomo-ambiente-vitigno. All’appello rispondono meravigliosamente da anni il Cabernet Sauvignon, sposato in modo egregio al vitigno chiantigiano per eccellenza, il Sangiovese, e lo Chardonnay. La scelta di questi vitigni è stata dettata sia dalla loro flessibilità che dalla disponibilità a livello vivaistico. La degustazione si è articolata in due verticali una bianca e una rossa, considerando due annate per ciascun vino. Per il vino Bianco sono state prese in esame le annate 2001 e 2006, per il vino rosso abbiamo degustato un 2006 ed un "maturo" 1996! Cabreo "La Pietra" – Toscana IGT - 100% Chardonnay Le colline sulle quali si coltiva questo vino, sono caratterizzate, dalla presenza di terreno galestroso che rende uniche molte zone viticole della Toscana. Il galestro è una roccia porosa che tende a sbriciolarsi se esposto alla luce e all’aria, tuttavia è poco penetrabile dall’acqua, il che causa rese per ettaro bassissime ma qualitativamente eccellenti. L’annata 2006 è stata caratterizzata da un’estate calda e, dunque ha dato vita ad una maturazione regolare, nell’annata 2001, invece, si sono avute delle precipitazioni nella fase finale della maturazione che hanno portato ad un arricchimento del grappolo, senza subire danneggiamenti. Per entrambi si sono utilizzate delle barriques di rovere francese di tipo Allier, anche se per l’annata 2001 sono state considerate solo barrique di primo passaggio dalla tostatura intensa, laddove per il 2006 l’affinamento è avvenuto parzialmente anche in botte grande proprio per evitare una cessione troppo decisa di aromi terziari. Cabreo "Il Borgo" Toscana IGT – Sangiovese e Cabernet Sauvignon (in percentuali diverse a seconda dell’annata) La Degustazione dei vini rossi, è stata molto istruttiva perché sono emerse le caratteristiche principali dei singoli vitigni: Nella versione 2006 quelle del Cabernet Sauvignon (vivacità del colore, marcata acidità e tannicità), nell’annata 1996 quelle del Sangiovese: struttura ed equilibrio, tipiche di questo splendido vitigno che a distanza di 12 anni, lo rendono un vino ancora godibile ed abbinabile, laddove l’annata 2006 si presenta più da degustazione. Sia nella valutazione visiva che gusto-olfattiva, l’annata 2006 si presentava ancora giovane: colore vivace con accattivanti riflessi violacei, abbastanza complesso al naso con sentori di frutta rossa non ancora matura, che negli anni sicuramente evolverà verso la complessità della frutta sottospirito, e delle confetture. Leggermente sbilanciato verso le durezze, com’è normale che sia per un vino in quest’epoca di consumo. L’annata 1996 si presenta chiaramente più spenta nel colore, ma compiutamente delineata a livello gusto-olfattivo. Il tannino si è evoluto diventando setoso, il vino si presenta in piena maturazione ed ha terminato la sua fase evolutiva. All’olfatto, ritroviamo marcati sentori di fiori appassiti, e il frutto è evoluto verso sentori di ciliegia sotto spirito, anche la nota eterea è marcata e pungente. Mary |
Post n°16 pubblicato il 16 Novembre 2008 da losbeones
Uno dei vini che abbiamo avuto il piacere di assaggiare e' stato il Bosco Eliceo, un vino romagnolo che vede la sua particolarità nella versione Fortana (o Uva d'oro), un vitigno a bacca rossa a piede franco. Nell'unica occasione che ho avuto il piacere di assaggiarlo, ricordo di aver trovato il fortana un bel vino rosso, vivace e sbarazzino nella sua briosità fermentativa, dal sapore vinoso e fruttato, adatto con la sua spiccata acidità ad accompagnare i cibi ferraresi tipicamente grassi: salumi, anguilla, ... Questa DOC e' geograficamente posizionata nell'unica zona vinicola della provincia di Ferrara sulle dune sabbiose del Delta del Po fra i boschi di lecci, per questo i suoi vini sono definiti “vini di sabbia”, in un ambiente umido e salmastro, mitigato dalla vicinanza del mare. Il vino della serata e' stato invece un Bosco Eliceo Spumante metodo classico Corte Madonnia Brut a base di Sauvignon, visivamente non ha dato segni di eleganza con una effervescenza grossolana, persistente e abbastanza numerosa. Al gusto invece ha immediatamente messo in evidenza una mineralità e una intrinseca fragranza, con sensazioni di agrumato (buccie di limone, citrina) e di banana verde (vegetale). Un vino fuori dagli schemi che si è meritato un 74. Un altro vino che abbiamo avuto l'onore di mescere e' stato lo spagnolo Rioja Faustino Tinto Riserva 2001 DOCa con i suoi 13 gradi alcolici, vitigno tempranillo (il piu' famoso di questa regione, ricco di tannini e con un grande potere di invecchiamento). Colore rubino con riflessi granati, limpido e consistente, al naso profumi di pelo d'animale, legno (ricordo che la Rioja durante la filossera e' stata insediata dai vignaioli francesi che hanno trovato in questa regione l'habitat ideale, qui hanno introdotto l'uso delle barrique, poi usata fin troppo dagli spagnoli quando, dopo la scoperta del portaiinesto americano, i francesi sono tornati nelle loro terre natie), pepe, liquirizia, etereo e speziato, quindi complesso. Al gusto un tannino equilbrato, abbastanza fresco e caldo. Voto 82. Stefano |
Post n°15 pubblicato il 01 Novembre 2008 da losbeones
Dopo una lunga pausa ci siamo trovati nuovamente a sbevucchiare le scorte di valdostani e qualche altra bozza portata per l'occasione. Sui valdostani posso solo dire che e' stata una catastrofe, se vi posso consigliare fate attenzione ad acquistare vini su ebay. Stefano |
Post n°14 pubblicato il 26 Maggio 2008 da losbeones
Nonostante la sola mattinata a mia disposizione, quest'anno ho voluto comunque visitare alcuni dei produttori che hanno deciso di partecipare a cantine aperte.
Ritengo cantine aperte un'iniziativa lodevole, piu' di tante blasonate manifestazioni, perche' permette agli amanti del buon e salubre vino un contatto diretto con le persone che il vino lo fanno. In poche parole quelle cantine che si tramandano di generazione la genuinita' di un buon 'goto de vin' e non di chiacchiere che mirano a piazzare un qualsivoglia prodotto sul mercato. Lodevoli anche i paesaggi, verdereggianti colline circondano i casolari tanto da far venir voglia di fermarsi qualche minuto a contemplare l'ondulante tappeto di vigne accompagnando il catartico momento con un buon bicchiere di vino. Stefano |
Post n°13 pubblicato il 20 Maggio 2008 da losbeones
Rieccoci al consueto incontro dopo mesi di astinenza, questa volta gli assaggi sono stati: Chambave Muscat 2006 "la grotta di vigneron", al naso franchezza piu' che evidente con la tipica aromaticita' del vitigno moscato, per Martino si sentiva la nocciola. Secco, sapido, corto, con note di moscato anche al gusto. Il vino non ha particolarmente colpito per la sua piattezza e per questo si e' meritato uno scarso 70/100. Gamay 2005 sempre di "la grotta di vigneron", prodotto con il vitigno alla base dei boujoule francesi. Ruotando il bicchiere si e' subito notata la presenza di glicerina e di un discreto grado alcolico, poi andando a vedere l'etichetta c'erano infatti 13 gradi di alcol. Al naso, che non ha coinvolto i presenti, si avvertivano pochi vaghi profumi con una predominanza della nota alcolica. Al gusto, piatto con un vago retrogusto amarognolo. Arnad Montjovet Superiore 2005 "Boen", profumo interessante di frutta rossa, ribes e lamponi dolci. Per finire un Recioto artigianale a base di garganega portato da Stefania, prodotto con lieviti indigeni e privo di solfiti, prodotto interessante che ha saputo valorizzare la tipicita' del vitigno! Ci e' venuta l'idea di organizzare una cena abbinando vino e cibo come se fossimo dei sommelier di un ristorante. Stefano |
Inviato da: Anonimo
il 27/06/2008 alle 07:31
Inviato da: losbeones
il 26/05/2008 alle 14:59
Inviato da: losbeones
il 22/05/2008 alle 16:26
Inviato da: Anonimo
il 30/04/2008 alle 00:41
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 21:38