Creato da: Midorigirl il 26/11/2005
postumi di un anno di vita nipponica+ ritorno alla vita bolognese

 

 
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The Reverse Cultural Shock

Post n°191 pubblicato il 25 Giugno 2006 da Midorigirl
Foto di Midorigirl

Shock culturale prima, shock culturale dopo...che paranoia, ma che ne so...

Adesso anche gli advisors dell'Università ci si mettono, e dire che le mie normali paranoie sono sufficienti, non ho bisogno di qualcun altro che metta il dito nella piaga.

Un po' di giorni fa ho avuto il meeting di orientamento prima della partenza. Ma in realtà era più un lavaggio di cervello con terrorismo psicologico che altro.

Gli advisors hanno cominciato a parlare del cosiddetto reverse cultural shock: in pratica, è scientificamente provato (dicono loro) che dopo aver passato un anno in una cultura così distante da quella di origine, al ritorno si riprova lo shock culturale perchè re-integrarsi nel proprio paese comporterà delle difficoltà.

Ci saranno aspetti della propria cultura che infastidiranno, così come sarà difficile riadattarsi ad uno stile di vita completamente diverso da quello che si è fatto negli ultimi dodici mesi.

Come dire: uno si fa un culo così per cercare di adattarsi alla società giapponese, assorbendo soprattutto gli aspetti positivi per non farsi sopraffare da quelli negativi, e poi, quando ci si è fatta l'abitudine è ora di tornare in Italia e rientrare nel vecchio ordine di idee e sistema sociale- Bella fatica.

Sono sicura, d'altronde, che dopo aver vissuto in Giappone, ci sono molte cose che in Italia mi piaceranno di meno: l'indisponenza di tutti gli impiegati pubblici, specie quelli delle POSTE e delle FS, i continui ritardi e disservizi dei TRASPORTI PUBBLICI, la MALEDUCAZIONE e LA PARACULAGGINE tipica degli italiani, I TAMARRI

E poi, ci sono cose che mi piaceranno MOOOOLTO di più, come: LA CALOROSITA' E L'ACCOGLIENZA, la facilità con cui si può fare amicizia e conoscersi tra italiani, e un po' anche la NOSTRA SFACCIATAGGINE, in un certo senso mi rendo conto che facilita l'approccio interpersonale. In Giappone si sudano sette camice per farsi i Giapponesi amici e per conquistare la loro fiducia. In Italia la cosa è molto più semplice. Poi, finalmente, potrò tornare a GUIDARE, senza dover star sempre dietro agli orari della metro, sempre affollata, con gente stipata neanche fosse un vagone di animali da macello. finalmente NIENTE PIU' RUSH HOUR!!  e che cazzo-consentitemelo.

Per ora, questo è quanto posso prevedere sul mio reverse cultural shock..il resto, ve lo scriverò fra una settimana quando torno!!

In foto: panoramica di Osaka dallo skybuilding, risalente allo scorso Dicembre quando ho fatto il giro del Kansai per le vacanze Natalizie

 
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