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Post n°4 pubblicato il 07 Dicembre 2008 da ilan94
 

Nell'antichità, e
soprattutto nel Medioevo, la società era impostata sul genere maschile. Desideri
e aspirazioni delle donne potevano essere intuiti solo attraverso l'azione di
tutela e di ordinamento esercitata da padri, mariti e fratelli che ne facevano
spesso strumenti dei loro interessi. In epoca micenea la donna, seppur
sottoposta alla tutela dell'uomo, ebbe relativa autonomia di movimento e di
grande considerazione. Più dura fu la sua condizione nell'Atene classica: aveva
scarse possibilità di movimento e se nubile doveva evitare certe stanze della
casa paterna; la donna romana, pur sottoposta al marito, era più indipendente:
aveva libera circolazione diurna, poteva avere cultura ed era spesso
consigliera e confidente del marito, che era libero di ripudiarla quando lo
volesse. Il cristianesimo non migliorò la condizione femminile, se non per il
rifiuto del ripudio, e irrigidì i modelli del comportamento sessuale. Nel suo
ambito s’impose, dal IV secolo, un nuovo modello di donna: la vergine.
Nell'alto Medioevo la donna era sottoposta alla protezione e all'autorità del
parente più vicino; il matrimonio era assimilato a una compravendita. Nel tardo
Medioevo si trovarono donne sul trono di molte regioni europee e ciò contribuì
a far cadere l'idea di una limitata capacità di agire delle donne, naturalmente
solo nell'ambito ristretto dei ceti aristocratici. Le nubili ottennero
progressivamente maggiore autonomia, potendo disporre più liberamente di ciò
che possedevano; le vedove poterono esercitare la tutela sui figli minorenni.
Le donne sposate, al contrario, rimasero sotto la tutela del marito. Nella
prima età moderna si accentuò anche la diffidenza nei confronti del corpo,
delle sue pericolose inclinazioni, delle sue molte debolezze, proprio mentre si
diffondeva una cultura artistica che esaltava il bello anche nella figura umana
e riscopriva il nudo. Con la Controriforma, nei paesi cattolici la via del
convento divenne una scelta quasi obbligatoria per le donne che non si
sposavano: ricca fu, di fatto, la partecipazione delle donne alla vita
spirituale, numerosi e impressionanti gli esempi di devozione femminile. Alle
laiche, per contro, fu precluso l'accesso alle scuole. Ma anche nei paesi
protestanti erano previste forme di esclusione totale e di condanne violente
per quelle che uscivano dalla norma: contro prostitute, streghe, criminali e
rivoltose il potere si espresse con una severità fuori dal comune.
 La donna d’oggi veste i panni
dei mestieri di quelli che fino a ieri erano visti come lavori prettamente
maschili
. Le troviamo a fianco degli uomini in politica, a capo delle
imprese e oggi le troviamo anche in uno di quei campi che i più scettici
pensano ancora sia so
lo
una prerogativa degli uomini; infatti, oggi la donna veste anche
le divise militari. Le rivoluzioni di ieri hanno
fatto sì che la donna oggi trovasse una strada non del tutto in salita, anche
se non tutte le donne sono libere, alcune sono legate dai loro uomini, altre da
loro stesse e poi vi è chi non è libera per via della società
. In conclusione, le donne adesso
hanno trovato, in un certo senso, il modo di farsi rispettare, aumentando la
loro cultura, il loro interesse per il lavoro e la loro indipendenza. Per
questo, le donne non sono molto diverse dagli uomini, in quanto cambia solo l’aspetto
fisico; ma hanno comunque i nostri stessi diritti e non possiamo permetterci di
maltrattarle e di forzarle a fare qualcosa non adatto a loro.

 
 
 
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