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Messaggi di Aprile 2019

UNA BUONA PROPOSTA AL SINDACO DI LUNI.

Post n°439 pubblicato il 29 Aprile 2019 da eliogente
Foto di eliogente

Il Comune di Soragna, in provincia di Parma, ha messo al bando il comunismo  approvando una mozione che ricalca i contenuti della legge Fiano  per punire le diverse forme di manifestazione dell’apologia di fascismo, riferendoli  all’ideologia comunista. Il documento impegna il sindaco ad «avanzare al governo la richiesta di perseguire penalmente con pene severe chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del Partito comunista. Nel testo si legge che l’apologia dell’ideologia marxista è punibile anche se commessa «attraverso la riproduzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti, persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne richiama pubblicamente la simbologia o la gestualità, con pena aumentata se il reato dovesse avvenire per via informatica». A corredo della richiesta sono ricordati i crimini dei regimi comunisti che hanno «cagionato la morte di oltre cento milioni di persone sotto il simbolo della falce e martello». Inoltre si ricorda l’attualità della tematica, dal momento che «ancora oggi il Partito Comunista in molti paesi del mondo è sinonimo di feroci dittature o deboli democrazie, tra le più note: Corea del Nord e Venezuela» e che nel «nostro Paese tutti i gruppi antagonisti si rifanno a tale ideologia, ai suoi simboli e leader». 

Forza  sindaco Silvestri, e lei cosa aspetta?




 
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IL PODESTA' DINO DA MILANO

Post n°438 pubblicato il 22 Aprile 2019 da eliogente

Una vecchia cartolina trovata su una bancarella assume una certa importanza per la storia locale perché attesta la nascita ufficiale della frazione di isola. Si vedono il ponte sul Parmignola costruito nel 1925,  la scuola elementare  risalente al 1934 ed infine la chiesetta di Maria Ausiliatrice consacrata nel 1936. Sorse poi  il campo sportivo del Gaggio, il sistema di irrigazione, e fu completata la strada di collegamento col territorio di Carrara.Se nel giro di una decina d'anni, da frazione composta  di sparsi casolari, priva di servizi, staccata dal resto del comune per mancanza di strade e di ponti,divenne la più importante del Comune il merito va ascritto all'allora Podestà Dino Da Milano, personaggio storico che governò il comune di Ortonovo per 15 anni realizzando numerose e fondamentali opere pubbliche. Il Da Milano, volontario di guerra, morì nel 1941 in seguito all'affondamento della nave sulla quale era imbarcato. A suo tempo proposi che il suo nome fosse ricordato con l'intitolazione di una strada o di un edifico pubblico, ma dal comune,  governato allora da personaggi faziosi e ideologizzati, non giunse mai una risposta. La ripropongo ora ai nuovi amministratori, quasi tutti giovani  non legati a schemi politici superati dalla storia che sapranno riconoscere chi ha operato veramente per il bene della nostra comunità.

 
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OGNUNO HA GLI "EROI" CHE SI MERITA

Post n°437 pubblicato il 10 Aprile 2019 da eliogente
Foto di eliogente

In questi giorni si è parlato molto di un grande murale dipinto sulla facciata delle scuole di Castelnuovo Magra che ritrae il volto della signora Wanda Bianchi, "staffetta partigiana", autrice di imprese coraggiose durante il periodo della guerra civile '44-45. Veniamo da lei a sapere che, giovanissima, aveva aiutato i partigiani in diversi modi, "nascondendo e portando ai monti armi e stampa clandestina in cesti coperti da pezzi di legna”. Scorrendo i suoi racconti sembra quasi di rileggere pagine del romanzo "L'Agnese va a morire". Del resto è inutile  cercare il suo nome nella pur vasta bibliografia della resistenza in Val di Magra. Le uniche fonti a cui possiamo attingere sono le  memorie autobiografiche e le interviste rilasciate persino nei canali televisivi nazionali,  senza poter verificare o approfondire purtroppo gli episodi ricordati, essendo ormai morti tutti i protagonisti che con lei operarono in quel periodo drammatico. 

Donne che aiutarono la resistenza, specie dopo il rastrellamento dell'autunno '44, nel nostro territorio furono decine che con grave rischio portavano nascosti dentro grossi "guarchi" che avevano in testa coperti da fasci di fieno, o in sacchetti legati sotto le vesti   per sembrare incinte, viveri, biancheri,pulita, medicinali, ecc. ai loro uomini che combattevano ai monti.Che io sappia nessuna di loro mai si vantò di quello che avevano fatto, perché  era normale che una donna aiutasse il figlio, il fratello o il marito in pericolo! Finita la guerra ognuna riprese la vita di sempre.

Se gli storici del luogo avessero scavato più a fondo, il murale lo avrebbero dedicato anche ad altre“staffette” che, al pari di "Wanda", rischiarono la vita per salvare partigiani e prigionieri Alleati. Una di queste è Marisa Fasiello, studentessa universitaria, che fu “staffetta” della formazione  "Raffaele Pinna" costituita nel luglio '44 dal Maggiore dei Carabinieri Francesco Marra, e operativa con oltre 100 elementi proprio nel territorio pedecollinare tra  Caniparola e Castelnuovo. La Fasiello tra l'altro riuscì a far disertare  un ufficiale ed soldati della batteria dell'Olmarello, e durante il rastrellamento nazifascista, a rischio della vita,    salvò l'archivio della sua formazione contenente i nomi dei partigiani, oltre a documenti scottanti, distintivi, ecc. che se fossero finiti nelle mani dei tedeschi avrebbero provocato arresti, deportazioni e fucilazioni.  Nel dopoguerra il Maggiore Marra scrisse una lunga lettera al CLN della Spezia per esaltare il coraggio di quella giovane, oltretutto calunniata ingiustamente da elementi comunisti del luogo  

 "Wanda" conun ritorno formidabile di memoria, e dotata di una capacità di  linguaggio non comune,  è riuscita a lasciare di sé un'immagine di giovane antifascista coraggiosa  forgiata all'ombra della bandiera rossa comunista. Secondo il dizionarioTreccani  "eroe è chi dà prova di grande coraggio militare o civile, compiendo azioni straordinarie". A giudizio  degli storici locali, che rispetto, "Wanda" è rientrata in tale gloriosa categoria. Se ciò non fosse, non c'è da preoccuparsi, perché i dipinti murali non sono fatti di marmo…. e svaniscono presto.

 La  storia  della formazione “Pinna”, e degli uomini e donne che la componevano, comparirà  in un mio libro di prossima pubblicazione.


 
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