Essere ciechi e vedere nel buio di ogni giorno sfavillare la vita, l'interesse per ogni cosa, non è da tutti, dipende da una forza interiore non comune e non solo, come in questo film, da un obbligo esistenziale, se non altro che per il suo lavoro. Dev'essere interessante l'incontro con una luce vivida come Teo, uno scontro più difficile per lui, almeno penso. Il nero è un colore che non mi piace seppure gli incontrollabili eventi della vita ce lo fanno conoscere. Ricostruirsi è un degno esempio delle possibilità umane, anche se davvero difficili. Non vado al cinema non so da quanti anni ma penso che, con youtube, questo film , a sequenza, me lo guarderò. E' ritornato il sole e, a differenza dei non vendenti, noi siamo fortunati nel poterne gustare gli infiniti colori e non soltanto accontentarci del suo calore.
Cara Licia...Oltre alla visione del film,ti scrivo che avere la compagnia di un ipovedente è straordinario.E' inimmaginabile,quello che riescono a trasmetterti nella loro sensibilità.La luce dei loro occhi sono i colori che noi gli trasmettiamo.
Si può vedere sempre tutto nero..pur avendo un'ottima vista..si, deve essere un bel film, istruttivo se non altro..per chi ha gli occhi e non sa vedere
Certamente molti hanno gli occhi,vedono le bellezze del Creato,dei propri famigliari e tutto quello che li circonda.Eppure non si rendono conto di leggere,svolgere qualsiasi professione,attività sportive perchè le loro energie sono fondate sull'interesse...Molti sanno descrivere il vento,il profumo dei fiori?
Ho visto il trailer e conto di vederlo appena Sugo lo scarica e me lo passa. Grazie della segnalazione.
Buona serata Patty, anche nel recensire i film sei compita ed esaustiva. Beato chi ti sposa!!!!! AhAhAhAhahAhAh!!!!
Nella memoria ti scrivo che la protagonista Emma non era cieca dalla nascita,è diventata ipovedente all'età di 17 anni.I colori che Emma ricorda sembrano fermarsi nel tempo e sono in grado di rendere la realtà del buio migliore.E ti aggiungo,se ti capiterà,nell'ascoltare la presenza attiva di un ipovedente comprenderai che hanno una sensibilità straordinaria e sono in grado vedere nel nero i colori della Vita.
Acuisce l'immaginazione di un non vedente.Certamente ha un mondo a se e difficilmente si puà entrare nel suo cervello. Sapere di più arricchisce il nostro bagaglio culturale.
Ciao Mimmo..Il cammino non è semplice,nella sua complessità,nelle varie tecnologie l'impatto nei servizi è migliorato.Non tutti comprendono che hanno bisogno di un accompagnatore,non possono gestire individualmente tutti i loro spostamenti,ma nonostante non si arrendono perchè hanno una grande forza interiore come qualsiasi portatore di handicap.Sono d'accordo con il tuo pensiero, è proprio conoscere la realtà,che permette di promuovere alle nuove generazioni i valori della vita.
Ciao Lucrezia..In merito,ti rispondo nella fede del mio credo religioso."Ama il prossimo tuo come te stesso" Vangelo secondo Matteo.Questa frase non significa non parlarsi.Gesù parlava a tutti,placava gli odi,aiutava gli oppressi,ma anche i nemici.La sua parola poteva attirare odio,ma anche amore.Sai Lucrezia,è proprio nella sua voce interiore di pace che l'altro si apriva e le incomprensioni si trasformavano nell'immensa ricchezza di entrambi.
Bellissimo tema, ottimi il regista e gli attori protagonisti, film che vedrò senz'altro. Per te, cara, è un ottimo film? Avevo letto una recensione positiva ma non del tutto, poi te la riporto ^___^
Credo che un ipovedente abbia una marcia in più rispetto ai vedenti, nell'affrontare la vita,poiché sviluppa una sensorialità straordinaria in ogni campo,che gli consente di vivere quasi autonomamente.NOn ho visto il film,ma sicuramente lo andrò a vedere perché mi toccano particolarmente questi temi.Grazie Patty!Ti auguro un delizioso weekend autunnale,con stima e un abbraccione-Giulia klikka
Ciao Giulia..Non hanno una marcia,ma due in più.Una è di merito e l'altra è di immensa volontà.Comprendono la realtà del "nero",vivono,crescono,si organizzano la vita.Credimi,amano con una sensibilità d'animo ricca oltre tutti i colori dell'arcobaleno.In quel vivere,che a noi sembra impossibile vedono nel "nero" quello che noi non siamo in grado di apprezzare.
La trama del film è decisamente attuale, le amicizie nascono per caso e si evolvono con l' empatia e scambi di emozioni. Penso che il messaggio per il pubblico sia quello di non sottovalutare l'handicap di una persona ma di apprezzarne la sua sensibilità. In fondo sono piccole "differenze" che non danno alcun fastidio (riferendomi al soggetto del film). A me piacerebbe vederlo. Buon fine settimana da Grace
Ciao Grace...Secondo il mio pensiero le energie spirituali che animano il cuore non conoscono "differenze".La ricerca del bello e del vero necessitano solamente di amore e coraggio. La presenza iniziale di quel "difficile" è proprio il valore dell'amore.Credimi, nella sua complessità del cammino un amore completo.
L'attrice non mi piace affatto...di conseguenza nemmeno il film...anche altri hanno fatto film così... comunque bel post x come l'hai strutturato...una domenica strepitosa. ..un sorriso
ciao Patty, un film che mi incuriosisce di cui ho avuto pareri discordanti, comunque innamorarsi oltre il vedere potrebbe dar vita a quanto più vero vi è nel sentimento e certamente non come il protagonista definisce che non so quanto ami davvero ; buona domenica mia cara :)D
Ciao Nuv..Solitamente non credo alle recensioni,perchè le ritengo strumenti di persuasione economici di massa.Il piacere è sempre visionare per avere un confronto.Il pubblico ha dato un parere positivo alla storia e al personaggio. Emma nella sua storia esistenziale,nelle riflessioni con l'amica Patty e la ragazza delle ripetizioni è ripresa nel senso comune pratico e morale.Il "davvero" è proprio quello di far emergere tra il sarcasmo, il realismo di un amore oltre il nero.
Ciao Lucrezia...Don Gallo non è un semplice prete.Don Gallo è la presenza di un mondo nascosto.Un cammino che vede l'impegno sociale e nella disperazione ritrova la speranza. Nell'ipocrisia di molti la sfida è proprio aiutare anche gli emarginati.
La vita vale la pena di essere vissuta, senza vergogna, senza il terrore di essere giudicati, soffrendo ma cercando di ritrovare sempre la forza per continuare. Mostrarsi forti, autonomi e indipendenti è un diritto ed un dovere, e credo che in questo film, Patty, si è alla ricerca di un equilibrio che insegni all'uomo come stare al mondo e come condividere tutto ciò che di bello ha da offrire. Tuttavia il film, al di là delle recensioni, e al di là della dimensione umoristica, è anche un omaggio alla forza e al coraggio di molti di quelli che si ritrovano a vivere senza la vista. Una storia d'amore passionale, con delicatezza e originalità, il colore nascosto delle cose ci ricorda che le cose più belle e inaspettate sono spesso invisibili agli occhi. Una ventata di leggerezza li sorprende, il vivere in allegria bruscamente finisce. Ognuno torna alla propria vita, ma niente sarà più come prima.
Ciao Nina..Il colore nascosto delle cose è come primo riconoscerne la realtà elaborando due opposti.Il lato oscuro è come la pittura del Caravaggio.Da amante dell'arte,conosci l'opera." La Chiamata di San Matteo".E' proprio l'oscuro, in quel fascio di luce che le parole si materializzano.Il nero è proprio l'equilibrio di una sensibilità di un pensiero oltre i colori.Il nero non è la curiosità,ma è quel comprendere il mondo in un altra dimensione.Penso sia proprio quella forza del nero in grado di trasformare le difficoltà nella più grande espressione dell'amore.
E poi la Golino (l'adoro questa attrice) nel 2013 ha vinto il David di Donatello per la migliore attrice non protagonista nel film "Il capitale umano". Lavora inoltre con registi del calibro di Gabriele Salvatores, Emanuele Crialese, Ferzan Ozpetek e Francesca Archibugi.
Le scene e l'interpretazione della Golino inserite da copione come andare al cinema,camminare in un bosco o fare l'amore con Teo non sono una banalità,ma è la vita reale.Gli ipovedenti amano,sognano,sperano come tutti.
Bellissimo come sempre il tuo ultimo post cara amica Patrizia.
Ciao con buon inizio della nuova settimana ed inizio autunnale, il tempo corre veloce e noi non ci sentiamo da tempo. Ma ho avuto miei problemi.
Fatti sentire cara amica, un abbraccio, Camillo.
Il colore nero è l'apripista verso la luce..in esso sono racchiuse quelle emozioni quelle verità quelle sensazioni che prima o poi avranno colore..dolce pomeriggio Cuoricina nostra
Noi, persone vedenti, non riusciamo a capacitarci che i ciechi non si disperino per la loro impossibilità di guardare il mondo. Ma è pur vero che una persona non vedente vive la sua vita con una serenità che,spesso, noi vedenti non abbiamo. Sicuramente,la persona colpita da cecità ha dentro di sé tutto un mondo e, con l'aiuto di una sensibilità accresciuta, immagina tutto ciò che la circonda ed è anche capace di raffigurarsi i colori anche se mai li ha visti perché nata cieca. Sono i miracoli di una Natura che cerca sempre di compensare in tanti modi l'uomo per le sue perdite, che esse siano fisiche o d'altro genere. Il film bisognerebbe guardarlo. Sicuramente l'uomo che frequenta una non vedente, può esserne attratto ed amare in lei, oltre che la bellezza, tutta una serie di sensazioni e sentimenti da cui viene sollecitato, trovando anch'egli nel nero che oscura gli occhi di lei, un caleidoscopio di colori che gli renda luminosa la vita. Ciao, Patty. Buona giornata.
Penso che nella complessa varietà del nero,pochi "vedenti",riescono a restituire nel reale i colori dell'arcobaleno o qualsiasi altra sensibilita'.Da esperienze personali,la pellicola rispecchia il reale.E' quel l'incontro tra due individui di mondi diversi che predispone ad entrambe il riflettere,l'ascoltare.Il film non e' una ricostruzione fantastica,ma è la rappresentazione di un vissuto,nell'esemplarita' di profondi sentimenti ed emozioni.Il vero del nero e' quel legame tra due individui che supera le differenze.Il nero nella limpidezza ha una serie di colori che sconfigge ogni barriera.
Cara Lucrezia...Senza conoscerne i soggetti e le cause ,a quanto mi hai più volte espresso,definirei il tutto come unita' trascendentali dell'autocoscienza.Sai bene,che per creare una comunicazione,le unità sintetiche della coscienza devono essere di entrambe le parti in causa.
Nero... come i giorni che ultimamente ho trascorso con una bronchite beccata ad Aosta dove ancora sono bloccato. Buon pranzo Patty, però sono vivo.^___^