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LUCIO ANNEO SENECA IN UN REPARTO DI TERAPIA INTENSIVA

Post n°302 pubblicato il 07 Aprile 2020 da gabbiano642014
 

La cultura si mobilita nel "restate a casa" e

trascrivo i versi del drammaturgo,

filosofo grande maestro dell'età imperiale:Lucio Anneo Seneca.


"Quello che accade in una gran folla di persone, quando l

a gente si schiaccia a vicenda (nessuno cade, infatti, senza

trascinare con sé qualche altro, e i primi provocano la caduta di

quelli che stan dietro), capita nella vita: nessuno sbaglia solo

per sé, ma è la causa e l'origine degli errori degli altri; infatti

è uno sbaglio attaccarsi a quelli che ci precedono, e poiché

ognuno preferisce credere, piuttosto che giudicare, mai si

esprime un giudizio sulla vita, ma ci si limita a credere:

così l'errore, passato di mano in mano, ci travolge e ci fa

precipitare. Gli esempi altrui sono quelli che ci rovinano;

noi invece staremo bene appena ci staccheremo dalla folla".

De vita beata - I dialoghi

Seneca


Riconoscete questa immagine?

Un reparto di terapia intensiva non è 

una pellicola di intrattenimento creativa.

Un reparto dove chiunque viene sottratto 

di ogni forma di relazione. 

Un periodo variabile dove il distacco

non conosce tempo,immensa tristezza e

preoccupazione di non riuscire a sconfiggere 

il grande nemico :Covid-19.

Nelle fluttuazioni dell'umore,dello stress,

la risposta logica è aver preso coscienza

della situazione.

I medici, tutti gli operatori sanitari,le forze dell'ordine donano

il meglio di loro stessi,dedicano la loro vita.

La parola noia è inverosimile.

La noia non è paragonabile al dolore e alla sofferenza

nella morte dei nostri affetti.

Gli interessi, le passioni,la cultura e gli ideali donano un senso

all'esistenza di ciascuno,anche nelle nostre abitazioni.

Nel rispetto delle regole abbiate cura di voi stessi

e dell'intera comunità. 

Restate a casa.

P.F.


Buona giornata

 

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Commenti al Post:
neopensionata
neopensionata il 07/04/20 alle 03:46 via WEB
La musica.....note che si vogliono bene,che si cercano,che si incontrano per comunicarci misteri profondi che alla parola non e' dato di comunicare.Siamo in un'altra dimensione....quella dello spirito. Io resto a casa,Jole
 
gianor1
gianor1 il 07/04/20 alle 08:06 via WEB
Virus.Corona virus, è l’abietta denominazione che opprime i miei pensieri e di cui si sente parlare incessantemente da troppo tempo. Questa losca epidemia ha attivato in me un timore quasi primordiale, che mal si addice con l' idea di civiltà scientificamente avanzata. Mi è difficile immaginare un flagello capace di mandare in tilt i sistemi sanitari più organizzati e di causare migliaia di vittime. Questa percezione è però frutto di una moderna idea di benessere. Abbiamo sempre convissuto con l’idea di malattia e la sua dimensione fa parte del bagaglio culturale di noi tutti. La peste di Boccaccio e quella di Manzoni sono forse le più celebri che la letteratura ci ha consegnato ma è forse nelle arti visive che esse si materializzano con più forza. Opere che ci tramandano timori e dolori ma che raccontano di come la vita alla fine abbia sempre trionfato sulla morte. Ore serene. Gian
 
divinacreatura59
divinacreatura59 il 07/04/20 alle 08:54 via WEB
Si continua a stare a casa molto tranquillamente perchè questo è il nostro bene.Troviamoci solo qualcosa da fare perchè molti non hanno questi ritmi.Una buona giornata cara Patty.
 
licsi35pe
licsi35pe il 07/04/20 alle 10:51 via WEB
Seneca ha scritto bene sulla vulnerabilità dell'essere umano e sulle conseguenze delle sue opere. Oggi la riflessione non mi porta a pensieri confortanti. Giusta meditazione quella di stare nel silenzio, seppure nella solitudine delle quattro mura ma sicuri, almeno crediamo, sulla sua efficacia per combattere il malefico virus. Ci sono silenzi che gridano il dolore sofferto da una moltitudine di persone, di fronte al quale, giustamente, lamentarci di noia e solitudine è vergognoso. Io, pure, nella lista. Sereno martedì, cara Patty, nella comune speranza....licia
 
Cherrysl
Cherrysl il 07/04/20 alle 12:51 via WEB
Quanto sono attuali le parole dell' antico filosofo. Certo quello che dice si presta a significati morali e anche politici. Io ci trovo anche un perfetto adattamento alla situazione in cui il mondo intero ormai si trova.Non si sa cosa esattamente sia successo in Cina. Un errore umano in un laboratorio o molto probabilmente errati e rischiosi comportamenti quotidiani. Hanno cominciato in pochi a cadere e molto velocemente altri sono caduti. I pochi hanno trascinato i tanti alla catastrofe. Più si è vicini alla folla e più si cade. Così, ora si vince solo se si sta distanti gli uni dagli altri
 
nina.monamour
nina.monamour il 07/04/20 alle 13:12 via WEB
Due anni fa ho avuto la sfortuna di essere ricoverata in un reparto di terapia intensiva, entrata esattamente il 13 Dicembre, festa di Santa Lucia, e proprio a Lei debbo la mia rinascita, essere ritornata alla vita, dopo un mese e mezzo di buio, Natale, Capodanno e altro, mentre i miei figli che non potevano vedermi, se non dietro un vetro, piangendo, mi davano in fin di vita, e lo ero, ma Dio forse aveva altri piani su di me; in quei luoghi, in quelle circostanze tutto ti appare buio, nessuna relazione, nessun sorriso, nessuna carezza, l'orologio di fronte al mio letto scandiva le ore, i minuti, credevo di essere morta, parlavo ad alta voce, mi confidavo con Dio, e il coronavirus era molto ma molto lontano. Ho raccontato la mia esperienza perchè il modo in cui viviamo oggi ci rende schiavi, non del piacere o delle passioni che sono una scelta individuale, siamo schiavi perché privati del dono più grande che possa avere un uomo, la propria libertà. Il più delle volte giustifichiamo le nostre azioni dicendo che siamo vittime della circostanza, invece per il saggio è "mperturbabile", ogni azione dell’uomo, buono o cattivo, non lo scalfisce minimamente. Egli vive in armonia col mondo, non nega mai la realtà che lo circonda, ma vive fondendosi e confondendosi con essa. Non si barcamena nelle angustie che lo colpiscono, ma non è neppure imprigionato nel tempo. E nessun'altra cosa può darcela se non l'indifferenza nei riguardi della sorte. Ogni giorno che passa è un giorno di numeri agghiaccianti, di polemiche sulle restrizioni, sull'apertura o meno di una qualsiasi attività piuttosto che un'altra, su ciò che si poteva fare e su ciò che non si è fatto, su cosa si potrebbe fare e ancora non viene fatto. Da chi? Perché ci deve essere sempre qualcun altro che deve fare le cose? Perché non cominciamo noi a fare quello che possiamo? Ci viene chiesto di stare in casa, con i nostri figli, con i nostri genitori, con i nostri amici animali. Facciamolo! Perché si vuole sempre trovare il modo di aggirare le regole? Questo mi fa arrabbiare e non poco, però ci sono anche delle cose che mi caricano di speranza, di voglia di andare avant, forza ecoraggio, insieme ce la faremo Patty.
 
monellaccio19
monellaccio19 il 07/04/20 alle 17:30 via WEB
Calzante e appropriata le metafora di Seneca. Ma purtroppo, nonostante lo sforzo di molti e a causa di pochi, pagano in tanti!!!! Un paradigma ineluttabile, pochi ci arrivano e pochi lo rispettano. Forse a prescindere dalle nostre preghiere, non siamo solo nelle mani di Dio, ma anche in quelle di inetti ignoranti che accendono una misera miccia che porta a un detonatore fragoroso e mortale. Restiamo a casa e affidiamoci completamente al Signore, è la nostra unica buona speranza. Buona sera Patty.
 
g1b9
g1b9 il 07/04/20 alle 18:40 via WEB
Gli italiani non sono proprio capaci ad essere seri, mi convinco che siamo un paese povero, che impoverisce giorno per giorno, ma è sempre più ricco di ignoranza, purtroppo in ogni classe sociale; anzi spesso dimostrano di essere migliori le persone semplici, che portano ancora dentro quei pochi valori che dovrebbero contraddistinguere il cittadino. Ciao Patty...
 
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