Masquerade, mascheriamo la realtà Masquerade, quante facce di te ci stai celando Masquerade, per beffare la beltà Masquerade, neanche tu lo saprai chi sei davvero Masquerade, tra colori e vanità Masquerade, la magia che ti avvolge col suo manto Masquerade, suona di mondanità Masquerade, un miraggio che appare per incanto.
In rete sono aboliti i corpi, vissuti talvolta nel reale come ingombranti e condizionanti. On line non ci sono ruoli sociali, né gerarchie culturali, solo scambio di parole digitate su uno schermo, solo incontri di personalità ed emotività. Certo è che, questo modo diverso di incontrarsi cambia notevolmente la vita e la socialità delle persone che ne sono coinvolte. Comunicare con il pensare e con il sentire, quando l’apparire e’ abolito e lasciato spesso all’immaginario, confonde e stravolge l’esistenza emozionale delle persone coinvolte, sia che la si consideri emozione virtuale sia che gli si dia valenza reale.
“Mi sono innamorato di te perché non avevo niente da fare, il giorno volevo qualcuno da incontrare …. la notte volevo qualcosa da sognare. Mi sono innamorato di te perché non potevo più stare solo, il giorno volevo parlare dei miei sogni, la notte parlare d’amore…”.
Ascoltando questa canzone di Tenco mi sono venute in mente le tante storie di amori virtuali che nascono in rete. Internet, con le sue chat, è diventato un catalizzatore di sogni, speranze, un luogo dove è possibile superare i vuoti esistenziali, dove ricercare la propria anima gemella o un incontro fugace, dove il pensiero viene prima del corpo, un luogo di incontri e di scontri, di fantasie e banalità. Ma nella Rete ci si può anche perdere, con la speranza forse di ritrovarsi, magari più autentici, perché nel sottile gioco dell’anonimato si possono mostrare parti di sé che nella realtà si teme di mostrare per non essere vulnerabili e perciò si tengono nascoste dietro maschere di circostanza.
Ci si incontra, ci si confronta nel nostro profondo nascosto, due intimi sconosciuti che accelerano i normali tempi di conoscenza, stravolgendo ciò che normalmente accade nella realtà, dove è l'apparire che travolge perchè appaga i sensi, che molto spesso però, offuscano l'essere ed il sentire.
Ci si incontra, ci si innamora virtualmente dell'illusione di un amore condiviso, ed il più delle volte ci si perde nel marasma delle chat, con il rischio di perdere anche il nostro già fragile Io, arrivando a sostituire il reale con il virtuale. Non più amori vissuti ma cliccati. Lo schermo è una maschera dietro cui si può mentire, si può sperimentare il piacere di essere ciò che non si è, si può esperire un senso di onnipotenza, si può sedare l’ansia, si possono fare grandiose fughe nel mondo di fantasie gratificanti ma troppo spesso illusorie, si possono condividere passioni, interessi, si possono azzerare molte censure, certo con un rischio, quello che si puo' definire l’assassinio della realtà.
Dunque il virtuale è solo la valvola di scarico per esternare fantasie e desideri repressi? Allora è proprio vero che l’amore nato attraverso internet è solo un “incontro illusorio per eterni adolescenti che preferiscono continuare solo a sognare”?
O, parafrasando Amleto, ogni strumento utilizzato dall’uomo diventa “buono” o “cattivo” a seconda di chi lo utilizza?
Molte coppie si sono formate e si formeranno attraverso l’incontro virtuale, alcune una volta tolte le maschere, nella realtà si frantumeranno nel giro di poco tempo, altre, non avendo il coraggio di togliere le maschere, consumeranno storie d’amore solo di fantasia.
Solo quelle rarissime anime che conservano sempre ben presenti valori come lealtà, sincerità, autostima e rispetto per il prossimo, nonostante l'evanescenza dell'illusorio mondo virtuale, potrebbero, forse, riuscire a vivere l'innamoramento anche nella realtà.
Inviato da: ilsitodipat
il 20/12/2013 alle 16:17
Inviato da: ilsitodipat
il 20/12/2013 alle 16:14
Inviato da: Lobarkaine
il 31/10/2013 alle 09:37
Inviato da: Lobarkaine
il 25/10/2013 alle 21:18
Inviato da: Lobarkaine
il 17/10/2013 alle 00:14