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(Gianfranco Fini)

 
 

 

 
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Post n°49 pubblicato il 04 Marzo 2008 da Verginello_71

Un morto sul lavoro, ogni sette ore. Cifre pazzesche, si muore con la stessa frequenza di fame, aids, lebbra. Un morto sul lavoro, ogni sette ore. Ti svegli e vai al lavoro. E quando torni a casa la sera sai già per certo che, da qualche parte,  almeno una persona sarà morta mentre si guadagnava il pane. C'è una legge in materia di sicurezza che se ne sta chiusa in un cassetto da oltre un anno. Le promesse elettorali che stiamo sentendo, sono menzogne vergognose. Tutti i programmi mettono la sicurezza sul lavoro ai primi posti...ovviamente a elezioni concluse. Già, perchè rendere operativa subito quella legge chiusa nel cassetto sarebbe troppo faticoso, ora.  Della vita di chi lavora non frega un cazzo a nessuno, e chi potrebbe fare qualcosa preferisce rimandare ad aprile. In questo lasso di tempo, al ritmo di un morto ogni sette ore, ad aprile avremo più di un centinaio di altre morti. "Bianche", le chiamano. A me sembrano sempre più "invisibili", "accettabili", "sopportabili". Sono le 12.50 e mi appresto a tornare al lavoro, e spero di tornare a casa. Vivo. Sicuramente qualcuno tornerà a casa in una bara.

 
 
 
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