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L’ Associazione Secolare “Missionari Francescani del Rosario” si è riunita per la prima volta nel 2009 presso l’ospedale civile di Caserta. Si desiderava dar vita ad un’associazione di laici che vivesse nel mondo la missionarietà propria che scaturisce dal Battesimo, nella semplicità francescana, evangelizzando attraverso la preghiera del Rosario. Primo assistente spirituale dell'associazione è fra Rosario Perucatti ofmcap, ex cappellano dello stesso ospedale. Fra Rosario ha riunito intorno a sé volontarie e volontari ai quali ha dato mandato di recitare il santo Rosario della Madonna di Pompei insieme agli ammalati e ai loro familiari nella sala di attesa della rianimazione e nei vari reparti dell’Ospedale. Lo stesso fra Rosario ha poi dato vita ad una catechesi mariana, attraverso la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Rosarium Virginis Mariae”, cui tutti erano chiamati a partecipare per acquisire una maggiore conoscenza del Rosario. Alla Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe Lucia Corcella, poi, è stata affidata una ulteriore catechesi sul valore ed il significato della missionarietà. È nata, infine, la tradizione di Solennizzare la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre: durante la Celebrazione Eucaristica, viene consegnato il mandato missionario a coloro che entrano a tutti gli effetti nell’Associazione. Oggi, l'“Associazione Secolare missionari francescani del Rosario”, nata dallo spontaneo desiderio di portare la parola di Dio ai fratelli, ha raggiunto una sua forma statutaria e continua ad operare anche al di fuori dell’ospedale e si offre a quanti sentono il desiderio di pregare.
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Post n°923 pubblicato il 24 Dicembre 2014 da mfr_caserta
Vangelo Martedi 24 Dicembre 2014
Giovanni è il suo nome. Ha obbedito, questa volta, Zaccaria, non ha tentennato come al tempio, quando ha dubitato della nascita di suo figlio data la sua età avanzata. Non ha opposto obiezioni normali e scontate: l'angelo non aveva gradito quel suo lieve tentennamento e lo aveva costretto al forzoso silenzio per nove mesi. Ora il bambino del prodigio è nato, e Zaccaria ha imparato la lezione, non esita, accondiscende al progetto di Dio. E la sua lingua si scioglie, infine. Solo quando ci affidiamo al Signore con verità e passione possiamo dire le parole di Dio, cogliere, nella nostra vita, i riflessi della sua presenza. È un fiume, ora, Zaccaria, benedice il Signore, lo loda, lo esalta. Il ritiro forzoso gli ha fatto decisamente bene! Ci siamo amici lettori: pronti o meno, questa sera il Signore ancora chiederà accoglienza nelle nostre vite, chiederà di nascere in mezzo a noi, di fare del nostro cuore la sua mangiatoia. Col cuore gonfio di attesa o ingombro di dolore e di delusione, il Signore chiede ospitalità, per fare, ognuno di noi, esperienza di quanto egli possa colmare il nostro cuore e e suscitare una salvezza potent
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