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L’ Associazione Secolare “Missionari Francescani del Rosario” si è riunita per la prima volta nel 2009 presso l’ospedale civile di Caserta. Si desiderava dar vita ad un’associazione di laici che vivesse nel mondo la missionarietà propria che scaturisce dal Battesimo, nella semplicità francescana, evangelizzando attraverso la preghiera del Rosario. Primo assistente spirituale dell'associazione è fra Rosario Perucatti ofmcap, ex cappellano dello stesso ospedale. Fra Rosario ha riunito intorno a sé volontarie e volontari ai quali ha dato mandato di recitare il santo Rosario della Madonna di Pompei insieme agli ammalati e ai loro familiari nella sala di attesa della rianimazione e nei vari reparti dell’Ospedale. Lo stesso fra Rosario ha poi dato vita ad una catechesi mariana, attraverso la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Rosarium Virginis Mariae”, cui tutti erano chiamati a partecipare per acquisire una maggiore conoscenza del Rosario. Alla Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe Lucia Corcella, poi, è stata affidata una ulteriore catechesi sul valore ed il significato della missionarietà. È nata, infine, la tradizione di Solennizzare la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre: durante la Celebrazione Eucaristica, viene consegnato il mandato missionario a coloro che entrano a tutti gli effetti nell’Associazione. Oggi, l'“Associazione Secolare missionari francescani del Rosario”, nata dallo spontaneo desiderio di portare la parola di Dio ai fratelli, ha raggiunto una sua forma statutaria e continua ad operare anche al di fuori dell’ospedale e si offre a quanti sentono il desiderio di pregare.
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Post n°1606 pubblicato il 23 Agosto 2016 da mfr_caserta
Dal Vangelo secondo Matteo (23,23-26) In quel tempo, Gesù parlò dicendo: Parola del Signore Commento su Matteo 23,23-26 Accade, e bisogna esserne consapevoli. Possiamo diventare discepoli, amare il Signore con lealtà e passione, collaborare alla diffusione del Regno con entusiasmo e disponibilità, ma incorrere nel più classico degli sbagli: ingrandire le cose piccole e impicciolire quelle grandi. Nella Chiesa, purtroppo, succede spesso di fare così: far diventare giganteschi problemi marginali in modo che quelli veramente importanti passino in secondo piano. Quante volte in una parrocchia si creano malumori rispetto agli orari di una messa o del catechismo? E le lotte intestine (e cattoliche) fra cori, lettori, gruppi? E delle partigianerie fra chi ama di più l'attuale parroco o quello precedente? Ma davvero il problema della Chiesa è il rito con cui celebrare la messa? O come devono vestire i preti? Tutto lì? Attenti, amici, a non fare come i farisei, persone devote e di tutto rispetto, che cercavano di vivere con grande scrupolo ogni aspetto della Torah... scordandosi l'essenziale! Cerchiamo di rimettere ordine nella gerarchia nelle cose importanti della vita e della fede, dando il giusto peso ai problemi piccoli, senza che questi sostituiscano quelli grandi. Va bene pagare la decima sulla menta, ma nel contempo viviamo la misericordia!
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