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Missionari francescani del Rosario

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CHI SIAMO

 

L’ Associazione Secolare “Missionari Francescani del Rosario” si è riunita per la prima volta nel 2009 presso l’ospedale civile di Caserta. Si desiderava dar vita ad un’associazione di laici che vivesse nel mondo la missionarietà propria che scaturisce dal Battesimo, nella semplicità francescana, evangelizzando attraverso la preghiera del Rosario. Primo assistente spirituale dell'associazione è fra Rosario Perucatti ofmcap, ex cappellano dello stesso ospedale. Fra Rosario ha riunito intorno a sé volontarie e volontari ai quali ha dato mandato di recitare il santo Rosario della Madonna di Pompei insieme agli ammalati e ai loro familiari nella sala di attesa della rianimazione e nei vari reparti dell’Ospedale. Lo stesso fra Rosario ha poi dato vita ad una catechesi mariana, attraverso la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Rosarium Virginis Mariae”, cui tutti erano chiamati a partecipare per acquisire una maggiore conoscenza del Rosario. Alla Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe Lucia Corcella, poi, è stata affidata una ulteriore catechesi sul valore ed il significato della missionarietà. È nata, infine, la tradizione di Solennizzare la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre: durante la Celebrazione Eucaristica, viene consegnato il mandato missionario a coloro che entrano a tutti gli effetti nell’Associazione. Oggi, l'“Associazione Secolare missionari francescani del Rosario”, nata dallo spontaneo desiderio di portare la parola di Dio ai fratelli, ha raggiunto una sua forma statutaria e continua ad operare anche al di fuori dell’ospedale e si offre a quanti sentono il desiderio di pregare.

 

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Il Vangelo

Post n°1705 pubblicato il 24 Dicembre 2016 da mfr_caserta

Dal Vangelo secondo Luca 1,67-79

In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
«Benedetto il Signore, Dio d'Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall'alto,
per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace».

Parola del Signore

 


Commento su Lc 1,67-79

O Astro che sorgi, splendore di luce eterna e sole di giustizia: vieni, e illumina chi giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.
Eccoci, ormai manca poco. Tra poche ore, nel cuore della notte secondo la tradizione cristiana, la Vergine partorirà, darà alla luce il suo figlio primogenito. È una giornata piena di attesa, quella di oggi: per alcuni, finito il lavoro, di tratterà di organizzarsi per fare gli ultimissimi regali, o ci si metterà in viaggio per fare cena con gli amici o i famigliari. Per altri, troppi, ancora troppi, il tempo passerà a gestire la nostalgia, a sperare che il Natale passi in fretta. Mi capita, di immaginarmi in tempo reale le vicissitudini della santa Famiglia. Me lo vedo, Giuseppe, arrivare a Betlemme e cercare di rassicurare la propria sposa che lo invita a sbrigarsi. Lo immagino bussare a mille porte per avere un po' di aiuto e di ricevere solo risposte negative. Sorrido, pensando a che brutto modo di nascere è quello di Dio, alla tensione che smentisce le nostre melodie natalizie. Immagino il volto più sereno di Giuseppe che fa accomodare la sua sposa in una stalla, ormai pronta al parto, e corre a cercare dell'acqua fresca. Stupore di Dio che sceglie di nascere nella miseria di un barcone di immigrati! Splendore dell'Immenso che si fa partorire in una favelas in mezzo al fango! Mistero di un Dio che si fa ultimo perché nessun ultimo si senta più solo! Benedetto il Signore Dio di Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo!

 

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