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L’ Associazione Secolare “Missionari Francescani del Rosario” si è riunita per la prima volta nel 2009 presso l’ospedale civile di Caserta. Si desiderava dar vita ad un’associazione di laici che vivesse nel mondo la missionarietà propria che scaturisce dal Battesimo, nella semplicità francescana, evangelizzando attraverso la preghiera del Rosario. Primo assistente spirituale dell'associazione è fra Rosario Perucatti ofmcap, ex cappellano dello stesso ospedale. Fra Rosario ha riunito intorno a sé volontarie e volontari ai quali ha dato mandato di recitare il santo Rosario della Madonna di Pompei insieme agli ammalati e ai loro familiari nella sala di attesa della rianimazione e nei vari reparti dell’Ospedale. Lo stesso fra Rosario ha poi dato vita ad una catechesi mariana, attraverso la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Rosarium Virginis Mariae”, cui tutti erano chiamati a partecipare per acquisire una maggiore conoscenza del Rosario. Alla Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe Lucia Corcella, poi, è stata affidata una ulteriore catechesi sul valore ed il significato della missionarietà. È nata, infine, la tradizione di Solennizzare la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre: durante la Celebrazione Eucaristica, viene consegnato il mandato missionario a coloro che entrano a tutti gli effetti nell’Associazione. Oggi, l'“Associazione Secolare missionari francescani del Rosario”, nata dallo spontaneo desiderio di portare la parola di Dio ai fratelli, ha raggiunto una sua forma statutaria e continua ad operare anche al di fuori dell’ospedale e si offre a quanti sentono il desiderio di pregare.
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Post n°1709 pubblicato il 31 Dicembre 2016 da mfr_caserta
Dal Vangelo secondo Giovanni 1,1-18 In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Parola del Signore
Commento su Giovanni 1,1-18 Strano giorno, l'ultimo dell'anno. Un giorno dimenticato, l'ultimo, appunto, che ci vede preoccupati per la veglia e il passaggio scaramantico nel 2017 . Un giorno di lavoro, per alcuni, tutti comunque proiettati ad organizzare un momento di gioia in famiglia, se possibile. E la liturgia ci stupisce, ancora, riportando il complesso e teologico ragionamento di san Giovanni. Quel bambino che abbiamo celebrato, quello che è segno di contraddizione, che occorre contemplare alla luce della resurrezione, quel bambino è il Verbo di Dio. Non un uomo particolare, un grande profeta, uno incaricato di rendere presente Dio, ma proprio la presenza stessa di Dio. Vola in alto, Giovanni, e vede il progetto di un Dio che sceglie di piantare la sua tenda in mezzo a noi per poterci fare diventare come lui... Noi, che abbiamo accolto la luce, pur nel nostro limite, diventiamo figli, entriamo nel misterioso mondo dell'intimità divina. E la nostra vita diventa una progressiva scoperta di ciò che siamo e che ancora possiamo diventare. Proviamo, in questo ultimo giorno, a ritagliarci dieci minuti, con l'agenda dell'anno appena trascorso in mano, e ripercorrere ciò che abbiamo vissuto, trovando le tracce di luce che ci hanno condotto a Dio.
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Post n°1708 pubblicato il 30 Dicembre 2016 da mfr_caserta
Dal Vangelo secondo Matteo 2,13-15.19-23 I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Parola del Signore
Commento su Mt 2,13-15.19-23 È difficile parlare di famiglia, oggi.
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Post n°1707 pubblicato il 28 Dicembre 2016 da mfr_caserta
Dal Vangelo secondo Matteo 2,13-18 I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Parola del Signore
Questa volta si esagera! Vada per il primo martire che ci richiama alla scelta pro o contro Dio, vada per san Giovanni che ci invita a leggere il Natale con sguardo pasquale, ma cosa c'entrano i poveri bambini di Betlemme uccisi dal feroce Erode? Questo veramente rovina il bel clima natalizio! Non vogliamo brutte notizie! Almeno non in questa settimana! E invece... Quei bambini sono celebrati dalla Chiesa come martiri, come vittime della follia omicida di un re sanguinario che teme la concorrenza di Dio, che si spaventa (inutilmente) come se Dio volesse rubargli il trono. E il potere, la bramosia, spingono a commettere follie, annebbiano la testa. Muoiono, i bambini di Betlemme, per difendere un bambino come loro. Come non pensare ai tanti bambini che non vedono la luce? Oppure a quelli uccisi sotto le bombe in Siria? O a quelli che imbracciano un fucile o passano la giornata a lavorare per pochi centesimi? O ancora a quelli che finiscono nei depravati traffici della pedofilia internazionale? Se Natale è la festa dell'infanzia, la giornata di oggi urla il suo disappunto perché questa infanzia è continuamente violata. Rimbocchiamoci le maniche, allora, perché l'infanzia sia sempre tutelata e protetta in ogni suo aspetto.
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Post n°1706 pubblicato il 26 Dicembre 2016 da mfr_caserta
Dal Vangelo secondo Matteo 10,17-22 In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: Parola del Signore
Il giorno dopo Natale è dedicato alla digestione, siamo onesti. O alla depressione, per i tanti che hanno passato il Natale fatto di mille luci e di famiglie felici da pubblicità... soli a casa, senza ricevere un dono o una telefonata. Un giorno da cancellare, dove i bambini passano da un gioco all'altro, gli adulti fanno buoni propositi di dieta e amenità del genere. Un giorno da restare seduti in pace a stordirsi di televisione. E la Chiesa che fa? Rovina il clima natalizio celebrando la festa del primo martire. Che cattivo gusto! Una scena violenta in un contesto così armonioso e ovattato! Fa benissimo, la liturgia, a darci uno scossone, a ricordarci che è pieno di sangue il Natale che abbiamo riempito di zucchero. È brutale, il Natale, un pugno in pieno stomaco. Non è accolto il Dio che viene, le tenebre lo fuggono, non lo vogliono. Le stucchevoli musiche natalizie non cambiano la realtà: quel Dio non lo vogliamo, per carità! Noi vogliamo un Dio che ci risolve i problemi, non uno che ce ne crei! È segno di contraddizione, il Signore Gesù, ci obbliga a schierarci. È una cosa seria, la venuta di Dio, qualcosa che ha a che fare con la forza e la testimonianza fino alla morte. Altro che giorno di riposo!
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Post n°1705 pubblicato il 24 Dicembre 2016 da mfr_caserta
Dal Vangelo secondo Luca 1,67-79 In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: Parola del Signore
O Astro che sorgi, splendore di luce eterna e sole di giustizia: vieni, e illumina chi giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.
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Inviato da: desaix62
il 01/09/2016 alle 10:52
Inviato da: comelunadinonsolopol
il 25/08/2016 alle 11:48
Inviato da: desaix62
il 27/07/2016 alle 09:34
Inviato da: generazioneottanta
il 15/07/2016 alle 14:05
Inviato da: gesu_risortoannunz1
il 20/04/2016 alle 18:45