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L’ Associazione Secolare “Missionari Francescani del Rosario” si è riunita per la prima volta nel 2009 presso l’ospedale civile di Caserta. Si desiderava dar vita ad un’associazione di laici che vivesse nel mondo la missionarietà propria che scaturisce dal Battesimo, nella semplicità francescana, evangelizzando attraverso la preghiera del Rosario. Primo assistente spirituale dell'associazione è fra Rosario Perucatti ofmcap, ex cappellano dello stesso ospedale. Fra Rosario ha riunito intorno a sé volontarie e volontari ai quali ha dato mandato di recitare il santo Rosario della Madonna di Pompei insieme agli ammalati e ai loro familiari nella sala di attesa della rianimazione e nei vari reparti dell’Ospedale. Lo stesso fra Rosario ha poi dato vita ad una catechesi mariana, attraverso la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Rosarium Virginis Mariae”, cui tutti erano chiamati a partecipare per acquisire una maggiore conoscenza del Rosario. Alla Missionaria dell’Immacolata Padre Kolbe Lucia Corcella, poi, è stata affidata una ulteriore catechesi sul valore ed il significato della missionarietà. È nata, infine, la tradizione di Solennizzare la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre: durante la Celebrazione Eucaristica, viene consegnato il mandato missionario a coloro che entrano a tutti gli effetti nell’Associazione. Oggi, l'“Associazione Secolare missionari francescani del Rosario”, nata dallo spontaneo desiderio di portare la parola di Dio ai fratelli, ha raggiunto una sua forma statutaria e continua ad operare anche al di fuori dell’ospedale e si offre a quanti sentono il desiderio di pregare.
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Messaggi del 18/08/2016
Post n°1603 pubblicato il 18 Agosto 2016 da mfr_caserta
Dal Vangelo secondo Matteo (22,1-14) In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: Parola del Signore
L'incontro con Dio è un banchetto nuziale, non un funerale di prima classe. Quando entro in alcune chiese durante l'assemblea domenicale, ho l'impressione di avere sbagliato Dio... Che facce tristi ed annoiate! Certo, a volte anche il celebrante ci mette del suo per ingrigire il tutto, confondendo la serietà con la noia mortale. Eppure anche noi, come gli invitati della parabola, abbiamo cento milioni di cose da fare, molto più importanti della nostra felicità. È vero: il nostro tempo non ci aiuta certo a riflettere, a vivere con intensità e verità l'aspetto spirituale della nostra vita, ma per accorgerci di Dio dobbiamo lottare (ascesi!) per ritagliare uno spazio interiore che ci aiuti a percepire la sua presenza. Nessuno si "merita" Dio, davanti a lui siamo tutti mendicanti e nessuna buona opera potrà mai avvicinarci a colui che si dona gratuitamente. Ciò che ci è chiesto è di indossare la veste bianca dell'autenticità e della purezza spirituale, del desiderio nudo e crudo, dell'ammissione del proprio limite. Così facendo, stupiti dell'onore di banchettare con Dio, potremo davvero sperimentare ed annunciare la misura della sua tenerezza per noi. E diventare testimoni del banchetto.
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Inviato da: desaix62
il 01/09/2016 alle 10:52
Inviato da: comelunadinonsolopol
il 25/08/2016 alle 11:48
Inviato da: desaix62
il 27/07/2016 alle 09:34
Inviato da: generazioneottanta
il 15/07/2016 alle 14:05
Inviato da: gesu_risortoannunz1
il 20/04/2016 alle 18:45