ÐEINAUTI
Solo in quanto gli uomini riescono ad offrire ebbrezza agli Dèi possono pretendere di attrarli sulla terra
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Un fumetto a Paris grossomodo. Il vocabolo trasferibile
Post n°2129 pubblicato il 05 Settembre 2018 da misteropagano
1°Tra il pubblico sicuramente c’era l’amica. Intanto eseguiva le prove, visualizzando mentalmente il brano in questione. Le pause senza virgole, il suono dei termini con pronunzia speciale, l’intensità del gesto, il ritmo voluto tutto d’un fiato come una corsa sul ciglio di un panorama vertiginoso dove ogni senso si ripaga, col valore sacro della parola e a fianco dei significati le combinazioni scarrellate delle voci, posizionate rigo su, rigo giù, cancellate e riapparse rimodulate, trasferite in fluttuante grafia cioè poste in segno grafico, estetico, stabilizzato, e cioè, sino a che, il suono, il concetto e l’immagine, non fossero giunte dalla macchinazione perfetta, all’allineamento di un gramma eccellente ideale, soprattutto trasferibile o almeno intuito oltre il muro dei suoi limiti. Sarebbero state tanto e tali da permettere il coronamento di uno spettatore immedesimato? Nell’attesa le si seccavano occhi, capelli e mani se la platea fosse stata abituata a ritmi provinciali di versi col traffico dei sentimenti in fila quotidiana non avrebbe capito la diversità autonoma del sentimento, data la percezione dosata, ai limiti di un canone al millimetro che ognuno ne ha sperdendo l’ardore. Allora sarebbe stato inutile il suo ingresso. Qualcuno tese l’orecchio al suo gracchìo per schiarire l’ugola. Non si era nemmeno notata la voce che si asciugava come apprettata, dalla scansione stessa delle sequenze illustrate. Tutti sostavano alla ricaduta dei motti, per sentirsene ricoperti come aurea dorata, se solo avessero smesso di prendere posizione. Non sempre si ha bisogno di una storia nella ricerca: “l’uccisione del padre sceneggiatore per potere amare liberamente la madre grafica”. Qualcuno era riuscito a volare sino in rue Serpente. L’indomani fecero colazione al Les Deux Magots non importa se al Le loir dans la theiere in pieno Marais. L'invito era certamente una delizia, un incantevole spiraglio.
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