ÐEINAUTI

La preda, il boccone, un pesce un uccello chiuso trafitte le ali le pinne nel metallo dell'amo la gabbietta  dondolante.

 Il nudo l'invito lo spreco. L'estasi, la devozione, l'approccio in termini spirituali palliativo.

 Ognuno si macchia di credenze utili e convenevoli.

Detto tra noi frega nulla da dove digitano cosa descrivono come camuffano il giro le sette le offerte le proposte ai bisognosi. 

Compiti universali in campi scellerati. Mala sorte senza risvegli. Senza intimità, senza coscienza e libertà.

Così badi bene chi si adopera nello spirituale per trarre in inganno devoti. La linea della salute non si spezza solo alle vittime. I sotterfugi si pagano in una dannazione senza volto.

Allora meglio il diavolo vero. 

 Una lettura, verrebbe da dire, di geometrica potenza sul Volo delle streghe o sulle Streghe in volo

È una scena che non si capisce se più magica o erotica, religiosa o sacrilega, di sogno o vista realmente. Chi lo sa che ambienti frequentava Goya per rappresentare così spesso sabba notturni e voli magici?

 Siamo tutti sempliciotti di genio. Siamo tutti stupidi e geniali. Stupidi come l’asino e geniali come Goya che orchestra una scena che toglie il fiato, come quando incontriamo la vera bellezza e restiamo scioccati. (Enrico Petris GOYA CHOC)

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