ÐEINAUTI

Buongiorno. Leggere queste argomentazioni mi fa pensare alla diversità delle "sensibilità" e questo va capito, interpretato. L'uomo "immagina", ma poi non immagina che anche altri suoi "simili" immaginino e così pone se stesso al centro dell'universo e crede di essere stato "prescelto". La natura, invece, vuole tutti simili nella diversità e la diversità che si rinnova è la natura. Anche il tuo "arrivo" è anche una partenza (o ri-partenza) e non un arrivo per la natura. Il nostro viaggio non è nostro perché nessuno sceglie nè la partenza nè la meta e tutti i passeggeri che incontri sono solo dei messaggeri ignari. L'uomo dice di essere autocosciente e cosciente. Invece è solo "incosciente". Mi scuso per questa "libera evasione".