Mi trasporto in punta di piedi
mi trasporto nel galoppo della mia vista.
Mi avvolgo nelle fasce della mia pelle.
Mi abbraccio desiderandomi.
Benedico il mio flusso, lo zampillare che da me proviene.
Mi cullo sul mio seno.
Alle mani germoglianti infilo i guanti della poesia.
Reclamo la rivelazione,
le mie incisioni sono su pietra.
La mia immagine reca acqua alla sete
ed esche alla rete dei pescatori.
Trascorro i rintocchi delle campane della sera
scolpendo.
Dormo nella mia stessa ombra.
Indosso la mia natura beduina
quando sono stanca.
Entro in un giardino
che non mi istiga contro me stessa.
Amo la mia anima impossibile,
quella i cui piedi
sono ignoti alla terra.
[Amal Musa (1971) Tunisia]
Inviato da: patty.crazy
il 19/10/2013 alle 09:45
Inviato da: Krielle
il 19/10/2013 alle 05:48
Inviato da: patty.crazy
il 01/09/2013 alle 13:52
Inviato da: pasquale.pato7
il 31/08/2013 alle 15:19
Inviato da: patty.crazy
il 05/08/2013 alle 10:44