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Corazón nuevo. Ti ha bevuto la terra di maggio, come acqua ultima di una lunga stagione torrenziale. Scorri tra le sue zolle nel suo ventre fino ad esaurire il tuo corso e morire nella conta dei giorni. Ritorni con le fragole nella luce di un crepuscolo che pare non finire mai di promettere notti che ogni alba sconfessa e invade. Ti hai inghiottito la terra bruciata dalle tue razzie insieme al disordine lasciato ai miei giorni. Mi corazón, como una sierpe, se ha desprendido de su piel, y aquí la miro entre mis dedos llena de heridas y de miel.
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Post n°55 pubblicato il 16 Agosto 2009 da murenadue
WASHINGTON - Quaranta anni fa il concerto di Woodstock, successivamente ricordato come il concerto del secolo, aprì la sua tre giorni di "musica, amore, sesso e rock and roll" il 15 agosto del 1969, in un prato di 2,4 chilometri quadrati alle porte di Bethel, città rurale a una ![]() L'happening musicale divenne "un'altra cosa". Ed è proprio quella "cosa" il motivo per cui a 40 anni di distanza di Woodstock si continua a parlare come di un evento conosciuto in tutto il mondo. Sul quel palco improvvisato in mezzo al prato si esibirono per tre giorni 32 artisti. Alcuni grandissimi (Joe Cocker, Jimi Hendrix, Carlos Santana), altri così mediocri da "non essere degni della fama a cui il concerto è successivamente assurto", ricorda oggi il Wall Street Journal. Eppure per la stessa rivista Rolling Stones, che negli Stati Uniti è da considerarsi la 'bibbia' musicale, Woodstock è da inserire di diritto nella lista dei "Cinquanta momenti che hanno cambiato la storia del rock". Perché? Perché richiamò su quel prato oltre mezzo milione di persone, e da quel prato lanciò al mondo un messaggio di pace fratellanza e musica così potente da diventare il simbolo di un'intera generazione. La qualità della musica era secondaria, e non a caso il critico musicale del Wall Street Journal ricorda che il concerto dal punto di vista della qualità "fu un fallimento". La droga, la pioggia e gli impianti improvvisati ebbero il sopravvento sul talento degli artisti o presunti tali che si presentarono sul palco. Eppure Woodstock è una pietra miliare della storia del rock. Canzoni come appunto 'Woodstock', di Joni Mitchell, e artisti come Joan Baez, Janis Joplin, Crosby, Stills, Nash & Young, o immagini a loro modo tragiche come quella di Jimi Hendrix che con la sua chitarra elettrica distorce fino al punto estremo della musicalità possibile l'Inno americano, hanno segnato una tappa inconfondibile della cultura popolare mondiale. Sono diventate icone di quei 'figli dei fiori' che hanno attraversato tutti gli Anni Settanta. Woodstock è l'immagine simbolo della beat generation cantata da Jack Kerouac e che cercava 'on the road' il senso della vita. Ha segnato almeno un decennio. Sul palco di Woodstock non si esibì il meglio del panorama musicale di allora, anzi. Artisti come i Jethro Tull, i Doors, i Led Zeppelin, i Byrds, declinarono l'invito. Altri, come per esempio John Lennon, non furono nemmeno inviati. Eppure Woodstock continua ad essere celebrato come 'il' concerto. Tutti i critici, i cantanti, i testimoni e gli storici sono concordi su questo dato: la differenza la fece la gente. Mezzo milione di persone che per tre giorni riuscirono a convivere pacificamente sotto la pioggia, nel fango, in condizioni igieniche precarie, eppure esprimendo una energia collettiva unica, mai vista prima. Per esserci avevano speso 18 dollari: 6 dollari al giorno per quel venerdì-sabato-domenica che - a loro modo - hanno fatto la storia. |
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Continua A Sognare
Come le tue magre dita strette attorno a me
Lunghe e sottili
La morte mi si addice
Il paradiso, vedi anche tu cio che vedo
Hey tu bambino pallido e malaticcio
Sei morto e vivi rassegnato
Hai camminato trascinandoti verso casa
Stai pagando i debiti al karma
Tu vivi festeggiando
Quello che prendi non ti ucciderà
Ma attento a cio che dai
Non c’è tempo per esitare
La sofferenza è pronta, la sofferenza aspetta
La prima cosa da fare è istruire
Non desiderato, parente non invitato
avanza furtivo strisciando sotto pelle
vive senza di questo, vive dentro di te
Sentire la febbre arrivare
sei scosso e debole
Puoi grattarti dappertutto
ma non fermerai quel prurito
Puoi sentire un po' d' amore
Puoi sentire un po' d' amore
Continua a sognare, continua a sognare
Incolpa la tua maledizione karmica
Oh vergognati con l’universo
Lui conosce le sue vie
E' ben provato
Ti ha risucchiato dentro e ti ha abbattuto
Su un terreno impuro
Dove non esite santità
Stai pagando i debiti al karma
Tu vivi festeggiando
Quello che prendi non ti ucciderà
Ma attento a ciò che dai
Puoi sentire un po' d' amore
Puoi sentire un po' d' amore
Continua a sognare, continua a sognare
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Quando saprai che sarò morto
non pronunciare il mio nome
perché si fermerebbe
la morte e il riposo.
Quando saprai che
sono morto di
sillabe strane.
Pronuncia fiore, ape,
lagrima, pane, tempesta.
Non lasciare che le tue
labbra trovino le mie
undici lettere.
Ho sonno, ho amato, ho
raggiunto il silenzio.
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