MARCA BUDAVARI

Non sono affatto un tipo interessante: è solo che parlo molto in fretta...

 
 

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THE WHO - BARGAIN

I'd gladly lose me to find you...

 

BARICCO NON CI PROVARE

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I FILM CHE VI COSTRINGEREI A GUARDARE

"Amadeus"
"Amici miei"
"Caro Diario"
"Full Metal Jacket"
"Il Corvo"
"Il Favoloso Mondo di Amelie"
"Il Grande Capo"
"Il Senso della Vita"
"La Grande Guerra"
"Le Conseguenze dell' Amore"
"Le Invasioni Barbariche"
"Natural Born Killers"
"Nel Bel Mezzo di un Gelido Inverno"
"Palombella Rossa"
"Pulp Fiction"
"Qualcuno volò sul nido del cuculo"
"The Blues Brothers"
"Un Borghese Piccolo Piccolo"
Il mio show reel sui film di Nanni Moretti

 

I LIBRI CHE NON VI è CONCESSO NON LEGGERE

"1984"
"Il deserto dei Tartari"
"Il dottor Niù"
"Il nome della rosa"
"Il principe"
"I fiori del male"
"Lavorare stanca"
"La boutique del mistero"
"La divina commedia"

"La famiglia Winshaw"
"La guerra dei bottoni"
"Storie di ordinaria follia"
"Terra!"
"Tre uomini in barca"
"Una modesta proposta"

 

CIò CHE AMO ASCOLTARE (OLTRE LA MIA VOCE)

Bennato                          Guccini
Caparezza                      Ligabue
Capossela                       Litfiba
De André                        Masini
De Gregori                      Morricone
Elio e le Storie Tese        Nomadi
Frankie Hi Nrg                Punkreas

 

WHAT I LOVE TO LISTEN TO (BESIDES MY VOICE)

AC/DC                    Nirvana
Aerosmith               Queen
At the Drive in        Q.O.T.S.A.
Deep Purple            Rachmaninov
Frank Sinatra           R.A.T.M.
Goran Bregovic       Rolling Stones
Guns & Roses         Sex Pistols
Iron Maiden            S.O.A.D.
Janis Joplin             The Commitments
Led Zeppelin          The Doors
Metallica                 The Who
             (ask for more...)

 

I CONCERTI CHE HO VISTO

Nomadi (?)
Litfiba (?)
Ligabue (23/10/99)
Vasco Rossi (25/09/01)
System of a down (08/03/02)
NOFX (01/09/02)
Sick of it all (01/09/02)
Punkreas (01/09/02)
Meganoidi (01/09/02)
Ligabue (10/09/02)
Audioslave (02/06/03)
Queens of the stone age (02/06/03)
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Ska-P (19/05/04)
Guccini (15/10/04)
Queen (07/04/05)
Elio e le storie Tese (27/08/05)
Blues Brothers Tribute (12/03/06)
Giovanni Allevi (05/05/06)
Elio + Bisio (11/07/06)
Masini (24/03/07)
Marilyn Manson (29/05/07)
Aerosmith (19/06/07)

 

SPECIAL THANKS TO

La schiacciata di Marcello
La Fanta
Il bicchiere verde
Il cerchio, il quadrato, il triangolo
Yatta Man
La ghiaia di Vincenzo
Lo stucco
Gli aghi di pino
Il cortile
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La fionda
Il bagno della nonna
I mostri
Il negozietto
Cesare Pavese
Il Cicatrene
L'insostenibile leggerezza dell'essere
Il Cebion
Dino Buzzati
I tagli con la carta
Il giocattolo dopo il dentista
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Le scarpe consumate
I pinoli
Hypnotique Poison
Il nero
Il senso del tatto
Corrado Guzzanti
La pannacotta
La menta
La barca di Giulio
Le Ferrovie dello Stato
Nanni Moretti
Chi me l'ha data
Chi non me l'ha data
Chi me l'ha ridata
La Tachipirina
I tappeti elastici
I gavettoni
Le giostre
La bistecca
Nanni Moretti
Chi mi vive


 

 

« Coriandoli di ghiaiaYes, we can! »

Culi come panieri

Post n°74 pubblicato il 09 Febbraio 2008 da ProfumoDiNebbia
 

Non votare come mezzo di protesta nei confronti della classe politica tutta è, in Italia, a mio modesto e pacato avviso, una grandissima cazzata. Vengo e mi spiego, non necessariamente in quest'ordine. E non brevemente.
Questo tipo di contestazione ha indubbiamente una forte valenza simbolica: significa infatti rinunciare consciamente ad esercitare uno dei diritti fondamentali di un individuo all'interno di un paese democratico, se non il diritto per così dire costitutivo del sistema democratico stesso.
Per di più, in questo momento della stagione politica, ci sarebbe ben più di un motivo per accarezzare questo tipo di soluzione. In primo luogo, una legge elettorale di trimalchionico disgusto, voluta al termine della passata legislatura solo per danneggiare la compagine politica avversaria, un vero e proprio mansionario schizofrenico studiato a tavolino per fare schifo. E da questo punto di vista è senz'altro venuta bene. Oltre al modo in cui è stata fatta, in maniera assolutamente unilaterale, frettolosa e reazionariamente arrogante (e non poteva essere altrimenti, visto lo scopo che si prefiggeva), entrando nel merito uno dei suoi più evidenti difetti è quello di impedire l'elezione diretta dei propri rappresentanti, principio teoricamente cardine in una democrazia, per cui il voto viene dato ad un partito, a scatola chiusa, un po' come quando al luna park metti la moneta nella macchina con la pinza e i pupazzi, e non sai cosa pescherai su, se ne pescherai mai qualcosa.
Per tacere, ovviamente, del ritorno al proporzionale in barba al referendum, che porta a una frammentazione politica imbarazzante, con partiti che vanno in parlamento pur ottenendo meno voti degli Ultras dell'Albinoleffe, con conseguente ingovernabilità.
C'è poi la delusione per quanto (non) fatto dal governo uscente, almeno apparentemente. Dico così perché qualcosa di buono secondo me c'è stato, una su tutte il parziale risanamento dei conti pubblici disastrati dal centrodestra, e anche perché, in conseguenza a quanto detto sopra, questo governo la sera stessa delle elezioni, per quello che ne è stato il risultato, si prefigurava evidentemente come un aborto politico. Nato morto. Troppa eterogeneità e numeri risicatissimi non potevano permettere, fermo restando che non do per scontato ce ne sarebbe stata la volontà anche in un contesto diverso, quelle riforme che buona parte degli elettori che lo avevano sostenuto si sarebbero augurati. Condizioni che, semplicemente, non permettevano di scegliere in alcun modo, ma solo di mediare affanosamente fra posizioni antitetiche e quindi inconciliabili.
Adesso, dopo che il ministro Iscariota ha ricevuto i suoi trenta danari, ovvero le elezioni hic et nunc per evitare che o il referendum o una legge elettorale su modello tedesco con sbarramento lo cancellasse politicamente, lui e il suo partito, da parte di una buona fetta dell'elettorato simpatizzante centrosinistra serpeggia malumore e disillusione: la presenza di una legge elettorale come quella tratteggiata sopra e soprattutto la mancanza di una alternativa credibile politicamente e non solo, fanno sì che si crei un naturale sentimento di disaffezione verso la politica tutta, sentimento che ha come possibile sbocco l'astensione polemica o l'annullamento della scheda, altrettanto polemico.
Ora. Chi mi conosce sa quanto ami la polemica, quanto questa sia parte di me, delle mie cellule epiteliali, e anche un po' del mio comodino a ben guardare. Però, secondo me, c'è più di un però, che suggerisce come una tale scelta sia a mio avviso discutibile, sbagliata, sinteticamente una cazzata. Questa era la premessa: ora vado ad argomentare, in maniera oratioramente prolissa, con una sintassi barocca, un lessico autocompiaciuto e costituzionalmente noioso.
In primis, una tale scelta avrebbe un senso se e solo se la classe politica fosse davvero rilevante, e cioè se fosse davvero in grado di cogliere un segnale come l'astensionismo come una critica profonda e generalizzata, e conseguentemente di fare una seria riflessione su questo, capire le cause e cercare di porvi rimedio. Berlusconi, per dire il nome di uno che non mi è simpatico, non solo se ne frega altamente dell'astensionismo, ma prevedendolo per le ragioni che ho scritto, o meglio, pagando persone che lo hanno previsto per lui, gioca sull'astensionismo dell'elettorato di centrosinistra per vincere la campagna elettorale. Sa bene che la legge in vigore, da lui voluta, è uno schifo, e che in caso di vittoria risicata rischia di ritorvarsi in condizioni simili a quelle degli ultimi due anni. Perciò, per stare tranquillo e "governare" ha bisogno di un'ampia maggioranza, ampia maggioranza che spera di ottenere anche grazie all'astensionismo dell'elettorato di centrosinistra, un po' disilluso, un po' deluso, e un po' ingrillato. Quindi, secondo me, chi sceglie questa via fa esattamente quel che Berlusconi spera da lui, ed io, anche se a tutt'oggi non ho la più pallida idea di chi voterò e credo che non ce l'avrò finché non sarò in cabina, non ho intenzioni di fare un favore a Berlusconi, "uno di quegli ingrati che lo mette in culo a qualche poveraccio senza fargli la cortesia di menarglielo davanti per sdebitarsi", per dirla con Kubrick.
Perché "governare" per Berlusconi è un concetto personale, ed essendo lui di matrice imprenditoriale, interpreta l'amministrazione della cosa pubblica come se fosse cosa sua, come se lo Stato fosse una sua azienda, da cui ricavare il massimo dei profitti per sé a scapito di tutti gli altri. In Italia ci vendono come cronaca quella che nel resto del mondo sarebbe fantascienza.
Questo si traduce in leggi vergognose, volte a depenalizzare reati per cui è imputato nei processi, a sanare i conti delle sue aziende che negli anni '90 erano al collasso, a salvare le sue reti televisive che non potrebbe avere neanche se non fosse in politica perché in evidente posizione dominante, e in questo senso c'è stata da poco l'ennesima posizione dell'Unione Europea, a cui seguiva un grottesco comuicato Mediaset che comunicava come l'intervento dell'Unione non fosse rivolto a Rete Quattro, che occupa da anni abusivamente le frequenze vinte da Europa 7. Senza contare poi i condoni, i continui attacchi ingiustificati e stomachevoli ad una magistratura ormai indifesa, il lavoro precario che ci indebolisce tutti e non permette a nessuno di guardare con un minimo di serenità al futuro, il dissesto sistematico e scellerato che fanno dei conti pubblici satanizzando poi chi cerca di sistemarli, i finanzieri che anziché andare a scovare gli evasori vengono mandati con secchiello e paletta sulla spiaggia, e, cosa a mio avviso importantissima, l'assoluta assenza del suo governo nel vigilare i prezzi quando c'è stato il cambio lira euro. Sarebbe bastato un controllo serio ad evitare il dimezzamento di fatto del potere d'acquisto dei salari di cui adesso tanto si parla, invece si è preferito consicamente compiacere il proprio elettorato lasciando che ciascun lavoratore autonomo mettesse in atto questo latrocinio indifferenziato, che ha portto ad un aumento generalizzato di tutto e che si è ritorto alla fine anche con chi l'aveva attuato, perché pare ci sia una complessa legge di mercato secondo cui chi non ha i soldi non può spenderli. E poi si permettevano anche di prenderci per il culo, con quelle pubblicità che ci suggerivano di far girare l'economia, o di menarcela col paniere dell'Istat che toglie la pulizia dentaria e mette i navigatori satellitari. Fanno finta di chiudere il recinto quando i buoi non solo sono già scappati, ma sono stati pure macellati e frollati.
E io dovrei favorire uno così, non andando a votare e facendo il suo gioco? E voi ve la sentite di favorire, se non addirittura di votare, uno così, con tutto quello che questo comporterebbe? Se siete dei miliardari, o degli evasori parziali o totali, o dei servi del padrone segnati sul suo libro paga posso capirvi, pare brutto sputare nel piatto in cui si mangia, ma gli altri, cosa se la sentono di fare, in coscienza?
La politica di oggi non ha la moralità che servirebbe per raccogliere un gesto come l'astensionismo, non gliene frega niente nel migliore dei casi, e in questo frangente pure ci sperano da un lato.
Lo so che è una logica al ribasso, pensare di votare il meno peggio, senza sapere neanche bene chi sia questo meno peggio, scegliere insomma per esclusione, quando il voto dovrebbe essere ben altro. Ma questa è la situazione nell'Italia di oggi, sta a noi scegliere se ignorarla e prendere passivamente quello che verrà, senza poi avere neanche il diritto di lamentarsi visto che ci si è chiamati fuori, o cercare di fare qualcosa, magari anche perdendo, ma potendo dire di averci provato, potendo dire io sono stato contrario a tutto questo.
Credo che Berlusconi in questo momento sia il peggio che possa capitarci, a tutti quanti. Per questo andrò a votare, nonostante tutto, e voterò con lo spirito non di chi voti per qualcuno perché lo crede immune da pecche, ma bensì di chi voti convintamente contro qualcun altro e contro tutto quello che rappresenta, che ha (dis)fatto e che ha ancora in mente di (dis)fare, pensando con questo di sostenere comunque dei valori  in cui credo contrapponendomi ad altri pseudo valori quali il vassallaggio, la prepotenza, lo spregio delle regole e della meritocrazia, credendo con tutto ciò di fare il mio interesse, e non solo il mio.
Montanelli sosteneva che Berlusconi fosse una di quelle malattie che la gente doveva provare per capirne la pericolosità, ma noi sembriamo pericolosamente assuefatti a qualsiasi porcheria e pare che l'averlo provato e riprovato non ci basti ancora. A me è bastato, a voi non so.

Signori, fate il vostro gioco. Ma fatelo. Rien ne va plus.



Colonna sonora, "Una storia italiana" La famiglia Rossi

 
 
 
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