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« ARGENTINA - GUCCINIIncontro »

Un anno dopo L'Argentina

Post n°136 pubblicato il 20 Gennaio 2008 da DerSpinne

Riprendo da dove avevo lasciato.

Un anno è passato, l'Argentina è lontana come una vecchia cartolina, spedita da qualche amore ormai andato.  Confuso dalla nebbia di facce, che il tempo ti cuce addosso.

Mi pare giusto riniziare a tempo di Tango.
Lì da dove avevo lasciato. Metto per sottofondo "Por una cabeza", di Astor Piazolla, e muovo le dita sulla tastiera, le faccio danzare, legare ai pensieri, alla nebbia, alle facce, ai tanti attimi che vanno e che non restano mai scritti da nessuna parte.

Un anno è passato, e torno a scrivere su questo blog. Cosa è successo in quest'anno?
beh questi infondo, sono fatti miei, ed altrettatanto infondo, non è importante.

Mi va di parlare dell'inverno, di questa lontananza dal sole che sento come un fattore fisico. Mi resta questa cartolina di fondo, fatta di rumori e viaggi, donne che ho amato, o solamente avuto, per poco tempo.

Mi resta la risata allegra, il quotidiano, il buon bicchiere di vino, il lento fruscio delle canne rinsecchite, che nel torrente si muovono nonostante tutto.

Tornando in auto, mi rendo conto che la nebbia è un vortice che ti avvolge.
Pipistrelli che ti si impigliano nei capelli, nei pensieri.
La nebbia è il tempo che passa e si solidifica.

E' un qualcosa di solido che non afferri, qualcosa che non puoi cambiare.
Un fantasma che puoi solo imitare nel freddo, con la calda nuvoletta del tuo alito, la nebbia della tua anima di dentro.

Un inverno freddo, quasi psicologico questo, umido.
Una palude dell'Ile de France, piena di teschi ed ossa che marciscono da secoli.

Eppure basta il lampo di sole di un giorno più chiaro, la carezza al tuo gatto preferito, lo sguardo di una donna, a dare un senso ad ogni inverno.

A quest'eterna attesa della primavera.

Il resto, il resto, cos'è il resto?
Il resto sono solo parole, usate, abusate, di cui la maggior parte della gente si riempie la bocca. Qualcosa con cui si pensa di nascondere le proprie fragilità, le proprie solitudini.

Per me il resto, è l'inverno che finisce. Quello solo, azzera le chiacchiere.

La vita che è più forte. Semplicemente più forte. Di qualsiasi inverno.

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Commenti al Post:
Fili_Invisibili
Fili_Invisibili il 21/01/08 alle 11:51 via WEB
Non sempre sai? Un abbraccio
 
bippy
bippy il 22/01/08 alle 19:14 via WEB
Quel "quasi psicologico questo, umido" mi hai strappato un sorriso...scusami ma nella mia cupezza di oggi ci voleva!Un sorriso di gratitudine perchè l'umido quando ti entra dentro lo vorresti respingere anche con la mente..infatti!!^:^
 
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