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La RAI di Petruccioli occupata impunemente dal suo amico e padrone Silvio Berlusconi.

Post n°6 pubblicato il 06 Gennaio 2006 da Codazzi

Da L'Unità del 6 Gennaio 2006

Tutti i giorni in tv
Il premier apre l’offensiva mediatica

Da lunedì Berlusconi «sequestra» il video:
prima Ferrara, poi La Rosa, poi Vespa, poi...

di Natalia Lombardo/ Roma

L’URAGANO SILVIO si sta avvicinando a vista d’occhio, e si abbatterà su tutte le reti tv da lunedì prossimo. Berlusconi decide partecipazioni e faccia a faccia, soprattutto a Porta a Porta. E si prepara per quattro serate nella settimana in cui si terrà la direzione Ds.
Per lo più saranno monologhi, nonostante la commissione di Vigilanza e l’Authority per le Telecomunicazioni debbano varare, come sempre, i regolamenti per l’attuazione della par condicio in campagna elettorale.
L’overdose mediatica pianificata da Berlusconi inizia lunedì 9 su La7, ospite unico di Giuliano Ferrara a Otto e mezzo. Si ripresenta mercoledì 11 a Porta a Porta, in un confronto con il leader di Rifondazione, Fausto Bertinotti. A raffica il giorno dopo, giovedì, dovrebbe celebrare il nuovo esordio di Alice e le altre, il talk show condotto da Anna La Rosa su RaiDue (forse infiocchettato da reduci dell’Isola dei Famosi). Come se non bastasse i diluvi verbali del premier si ripeteranno venerdì 13 nella già fissata Conferenza stampa alle 14 su RaiUno, sempre condotta da La Rosa. Insomma, lunedì e poi tre sere di seguito. Ci si salva solo il martedì... E, per ciliegina, la settimana dopo il presidente del Consiglio si invita nelle sue tv il giovedì sera su Canale5 ne Il senso della vita di Bonolis.
Dalla redazione di Porta a Porta sono annunciati nelle settimane seguenti altri faccia a faccia di Berlusconi con Fassino e con Rutelli. Per mercoledì Vespa aveva invitato sia il leader Ds che il presidente della Margherita. Ma, com’era ovvio, Fassino ha chiesto un rinvio perché l’11 è impegnato con la delicata direzione Ds; anche Rutelli ha rinviato l’invito e comunque intende concordarlo con Prodi. Sembra una provocazione, ma nei comunicati delle varie trasmissioni si accenna a ripetuti inviti ai leader del centrosinistra, declinati in attesa dei regolamenti sulla par condicio.
Ma la raffica di Berlusconi Show la settimana prossima non appare causale. Il premier, infatti, sembra aver abbandonato la linea soft e «garantista» (gli riesce meglio per se stesso) suggerita da una parte di FI, da Bondi a Pecorella, mentre ha scelto di cavalcare elettoralmente l’attacco ai vertici Ds, strumentalizzando la vicenda Unipol. Anche ieri, infatti, dai Tg ha sparato le sue raffiche contro le Giunte Rosse e le Coop. Berlusconi la par condicio la elimina da solo occupando lo schermo. Anzi, nel vertice di ieri a Monetecitorio con Fini e Casini sembra che ne abbia riparlato, ricevendo l’ennesimo rifiuto del presidente della Camera. Ma la tele-invasione del premier penalizza anche gli alleati, che per ora (lo) staranno a guardare.
Il problema sono anche le regole. L’Unione chiede garanzie ai vertici Rai: niente monologhi per Berlusconi, stesse condizioni e numero di presenze per Prodi e i segretari del centrosinistra. Il presidente della Vigilanza, Gentiloni, annuncia che la commissione «discuterà e deciderà la regolamentazione dei faccia a faccia tra i capi delle coalizioni nel periodo della campagna elettorale». Ma prima dei 45 giorni di par condicio, devono «essere rispettate» le regole in vigore: «il contraddittorio fra esponenti politici nei talk show». Vale a dire, soprattutto per Vespa: non quattro faccia a faccia con Berlusconi e Prodi, Fassino e Rutelli, ma ogni leader dei partiti dell’Unione con quelli della Cdl: Fassino con Casini e Fini, Rutelli con Fini e con Casini, e così via. Insomma almeno 16. Il confronto Prodi vs Berlusconi, è tutto da regolare.
In difficoltà il direttore generale della Rai, Alfredo Meocci: ha contro sia An che gran parte di FI (per via del buon rapporto col presidente Petruccioli, Ds). Sembra che l’Authority per le Tlc sia orientata a stabilire la sua incompatibilità con il ruolo di Dg, il che lo costringerebbe alle dimissioni o andarsene prima che arrivi la «sentenza» a febbraio (potrebbe però candidarsi come sindaco di Verona). A Viale Mazzini gira voce di una sostituzione con Clemente Mimun, ora direttore del Tg1. Sembra che ieri ci sia stato un vertice sulla Rai a Palazzo Grazioli da Berlusconi con Mimun, il direttore di RaiUno, Del Noce. E pare anche con Meocci, rientrato in anticipo a Roma, magari per perorare la sua causa. Ma il premier ha il suo pallino: l’informazione elettorale.

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Commenti al Post:
FERGPP
FERGPP il 06/01/06 alle 11:58 via WEB
BE VI POTETE RIFARE MOLTO FACILMENTE CON RAI3 . VOI LA OCCUPATE PER DODICI MESI ALL"ANNO 24 ORE SU 24 !
(Rispondi)
 
Codazzi
Codazzi il 13/01/06 alle 23:37 via WEB
FERGPP allora sei d'accordo con me! Fratello, firma anche tu l'appello per liberare la RAI dai partiti! Vai subito su http://www.vivazapatero.org/appello2.htm Fammi sapere! Ciao!
(Rispondi)
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