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08 settembre 2006

Post n°7 pubblicato il 08 Settembre 2006 da LENNY_B
 
Foto di LENNY_B

Durante quell'incontro apparve subito chiaro che tra persone adulte vi è una sorta di complicità intrinseca che rende le azioni compiute meno importanti di quello che la realtà ci dice.

Ovviamente le cose non cambiarono, anzi, peggiorarono man mano io fossi in grado di comprendere ciò che succedeva. Le liti tra i miei genitori erano all'ordine del giorno, litigavono per qualsiasi cosa, per la pasta troppo cotta, per il telefono che squilla, la tv accesa fino a tardi ecc. ecc.

(piccola premessa utilizzo il nome PADRE in quanto genitore biologico)

La tensione era palpabile in ogni stanza della casa, vi era una sorta di cappa che ovattava le emozioni, i sorrisi.

La particolarità della mia storia nasce dal fatto che chiunque avesse visto la mia famiglia al di fuori delle quattro mura di casa non si sarebbe mai accorto di nulla. Ma una volta dentro iniziava la vita vera... A volte mio padre smetteva presto dal lavoro, diciamo intorno alle quattro, si faceva una doccia e poi pretendeva di cenare. Chi si rifiutava di mangiare una bella porzione di pasta ed una bistecca di maiale alle quattro e mezza del pomeriggio non poteva più cibarsi fino al giorno successivo. La spiegazione che lui dava era che essendo la cena il momento per cibarsi, chi la saltava non aveva più diritto di farlo fino al momento della colazione.

La sera arrivava molto in fretta e alle 21.30 eravamo già pronti per andare a letto. Si perchè gli orari erano scanditi da mio padre, lui decideva quando si mangiava, quando si guardava la televisione e lui decideva quando andare a letto.

Mi trovavo nella mia stanza con mia sorella, occhi sbarrati e con nessuna voglia di dormire. Visto che ci era vietato riaccendere la tv l'unica possibilità era quella di scambiare due parole tra noi. Lui ci sentiva, era nella stanza accanto, si alzava, apriva l'anta dell'armadio, prelevava la sua cintura e ci raggiungeva per darceli il "trattamento". Soddisfatto per il suo operato tornava nella sua stanza soddisfatto come il vincitore di un gran premio.

Gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l'ignoranza, hanno risolto, per vivere felici, di non pensarci. (Pascal)

 
 
 
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Un blog di: LENNY_B
Data di creazione: 23/08/2006
 
 

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