Creato da maringolarosario il 13/05/2010
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Post n°102 pubblicato il 13 Novembre 2014 da maringolarosario
LA ROTTAMAZIONE Giustizia, con la riforma andranno in pensione oltre 400 magistratiUn vero e proprio terremoto. Il 2015 sarà l'anno in cui verrà ridisegnata mezza magistratura. Quattrocento magistrati andranno in pensione anticipata da qui al 31 dicembre 2015, altri 900 nel triennio successivo. Un cambio epocale. La più grande rottamazione degli ultimi decenni, che apre la corsa agli oltre 1300 incarichi "direttivi o semi-direttivi", dalla Corte suprema di Cassazione alla più piccola delle procure. A fare i calcoli della rivoluzione delle toghe è L'Espresso. La rivoluzione - Da Nord a Sud, regione per regione sono previsti circa 400 pensionamenti. Entro il 31 dicembre verranno sostituiti l’intero vertice della Cassazione, dal primo presidente Giorgio Santacroce a tutti i presidenti di sezione al gran completo, a partire da Antonio Esposito, estensore nel 2013 della sentenza di condanna definitiva di Berlusconi. In pensione nomi che hanno segnato grandi casi giudiziari: l’avvocato generale della Corte d’Appello di Roma Antonio Marini, che fu pm del processo Moro, il procuratore generale di Salerno Lucio Di Pietro, il procuratore di Marsala Alberto Di Pisa, protagonista della discussa vicenda del corvo di Palermo, il procuratore di Civitavecchia Gianfranco Amendola, pretore contro i reati ambientali negli anni Settanta e leader dei Verdi. La riforma prevede l’uscita di scena di due generazioni di magistrati. Di fatto verranno spediti fuori ruolo, in un solo colpo, il presidente del tribunale di Roma Mario Bresciano e il presidente di Corte d’Appello di Napoli Antonio Buonajuto. Tira aria di rottamazione anche in Piemonte. A Torino andrà via il procuratore generale Marcello Maddalena mentre a Milano il procuratore Edmondo Bruti Liberati (con il procuratore generale Manlio Claudio Minale e al presidente di Corte d’Appello Giovanni Canzio). Giustizia, con la riforma andranno in pensione oltre 400 magistrati Un vero e proprio terremoto. Il 2015 sarà l'anno in cui verrà ridisegnata mezza magistratura. Quattrocento magistrati andranno in pensione anticipata da qui al 31 dicembre 2015, altri 900 nel triennio successivo. Un cambio epocale. La più grande rottamazione degli ultimi decenni, che apre la corsa agli oltre 1300 incarichi "direttivi o semi-direttivi", dalla Corte suprema di Cassazione alla più piccola delle procure. A fare i calcoli della rivoluzione delle toghe è L'Espresso. La rivoluzione - Da Nord a Sud, regione per regione sono previsti circa 400 pensionamenti. Entro il 31 dicembre verranno sostituiti l’intero vertice della Cassazione, dal primo presidente Giorgio Santacroce a tutti i presidenti di sezione al gran completo, a partire da Antonio Esposito, estensore nel 2013 della sentenza di condanna definitiva di Berlusconi. In pensione nomi che hanno segnato grandi casi giudiziari: l’avvocato generale della Corte d’Appello di Roma Antonio Marini, che fu pm del processo Moro, il procuratore generale di Salerno Lucio Di Pietro, il procuratore di Marsala Alberto Di Pisa, protagonista della discussa vicenda del corvo di Palermo, il procuratore di Civitavecchia Gianfranco Amendola, pretore contro i reati ambientali negli anni Settanta e leader dei Verdi. La riforma prevede l’uscita di scena di due generazioni di magistrati. Di fatto verranno spediti fuori ruolo, in un solo colpo, il presidente del tribunale di Roma Mario Bresciano e il presidente di Corte d’Appello di Napoli Antonio Buonajuto. Tira aria di rottamazione anche in Piemonte. A Torino andrà via il procuratore generale Marcello Maddalena mentre a Milano il procuratore Edmondo Bruti Liberati (con il procuratore generale Manlio Claudio Minale e al presidente di Corte d’Appello Giovanni Canzio). Giustizia, con la riforma andranno in pensione oltre 400 magistrati Un vero e proprio terremoto. Il 2015 sarà l'anno in cui verrà ridisegnata mezza magistratura. Quattrocento magistrati andranno in pensione anticipata da qui al 31 dicembre 2015, altri 900 nel triennio successivo. Un cambio epocale. La più grande rottamazione degli ultimi decenni, che apre la corsa agli oltre 1300 incarichi "direttivi o semi-direttivi", dalla Corte suprema di Cassazione alla più piccola delle procure. A fare i calcoli della rivoluzione delle toghe è L'Espresso. La rivoluzione - Da Nord a Sud, regione per regione sono previsti circa 400 pensionamenti. Entro il 31 dicembre verranno sostituiti l’intero vertice della Cassazione, dal primo presidente Giorgio Santacroce a tutti i presidenti di sezione al gran completo, a partire da Antonio Esposito, estensore nel 2013 della sentenza di condanna definitiva di Berlusconi. In pensione nomi che hanno segnato grandi casi giudiziari: l’avvocato generale della Corte d’Appello di Roma Antonio Marini, che fu pm del processo Moro, il procuratore generale di Salerno Lucio Di Pietro, il procuratore di Marsala Alberto Di Pisa, protagonista della discussa vicenda del corvo di Palermo, il procuratore di Civitavecchia Gianfranco Amendola, pretore contro i reati ambientali negli anni Settanta e leader dei Verdi. La riforma prevede l’uscita di scena di due generazioni di magistrati. Di fatto verranno spediti fuori ruolo, in un solo colpo, il presidente del tribunale di Roma Mario Bresciano e il presidente di Corte d’Appello di Napoli Antonio Buonajuto. Tira aria di rottamazione anche in Piemonte. A Torino andrà via il procuratore generale Marcello Maddalena mentre a Milano il procuratore Edmondo Bruti Liberati (con il procuratore generale Manlio Claudio Minale e al presidente di Corte d’Appello Giovanni Canzio). |
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