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« Augusto Franzoj 1848-1911 | Massaua 1887 » |
ERITREA QUADROSTORICO 1869
- L‘affermarsi della presenza italiana lungo le coste africane del Mar
- Rossonel corso del XIX secolo va collocato nel più ampio e com plesso
- processo di espansione coloniale che porterà alla spartizione
- dell‘Africa tra le principali potenze europee. Interpretata dalla
- storiografia alla luce di differenti m otivazioni (fattori econom ici,
- politico-diplomatici, etici, m ilitari e di prestigio) la conquista coloniale
- del continente africano rim ane indubbiam ente un evento storico che
- haavuto grande im patto sull‘Africa e sull‘Europa .
- Nel più generale processo di espansione coloniale europeo, le
- ambizioni dell‘Italia sono di difficile e controversa interpretazione. Il
- Paese,appena unificato, viveva anni di grande arretratezza economica
- esociale, caratterizzati da forti nicchie di disoccupazione cheavevano
- a lungo alim entato intensi flussi m igratori verso le Americhe e
- l‘Australia.
-
- Questofenom eno può parzialm ente aiutare a com prendere il carattere
- estemporaneo ed a volte esitante dei prim i passi coloniali compiuti
- dall‘Italia a partire dagli anni imm ediatam ente successivi
- all‘unificazionedel 1861. In tale contesto non deve quindi stupire che
- aprem ere per l‘espansione coloniale dell‘Italia, più chespecifici gruppi
- d‘interesse rappresentativi del mondo economico, fossero personalità
- dai percorsi esistenziali tra loro più diversi. Em blem atico da questo
- punto di vista Giuseppe Sapeto, ex m issionario, insegnante di lingua
- arabaed esperto del Corno d‘Africa, che ebbe un ruolo di prim o piano
- nell‘espansione italiana sulle coste del Mar Rosso. Egli fece pressioni
- sulla Chiesa affinchè aprisse una missione cattolica in Etiopia (cosa
- cheavvenne nel 1839) e sul governo italiano invitandolo ad acquistare
- territori lungo il Mar Rosso, necessità ritenuta im prorogabile per
- garantire un futuro politico econom ico e di prestigio al neonato Stato
- unitario.
- E‘ solo in un secondo tem po che l‘interesse dell‘ Italia inizia a
- strutturarsi m aggiorm ente attorno a settori diversi: scientifici,
- attraversola nascita della Società Geografica Italiana (1867) e della
- SocietàAfricana d‘Italia (1882), e com merciali attraverso la Società di
- EsplorazioniCom merciali in Africa con sede a Milano (1879).
-
- I progetti coloniali dell‘ Italia dovevano confrontarsi non solo con la
- precarietà delle strutture econom iche e produttive del paese, m a
- anche con un‘opinione pubblica che era in parte sfavorevole.
- L‘opposizione anticoloniale si m anifestò con particolare intensità in
- due settori, tra loro molto distanti: la sinistra socialista e la Chiesa.
- Parte della sinistra, il cui rappresentante più noto era Andrea Costa,
- criticava aspram ente la politica coloniale afferm ando che essa non
- avrebberisolto le reali priorità del paese (ad esempio, la questione del
- Mezzogiorno) m a violato i diritti di sovranità e di indipendenza
- nazionale su cui si fondava lo stesso Stato italiano. La posizione
- anticoloniale della Chiesa era più com plessa in quanto legata
- principalmente al conflitto tra Stato liberale e Chiesa che caratterizzò
- la storia politica italiana del XIX secolo. In tale prospettiva la Chiesa
- negava allo Stato laico la legittim ità di svolgere qualsiasi —missione
- civilizzatrice“ presso altre popolazioni, attività che essa rivendicava
- per le proprie missioni. Tale atteggiam ento di forte ostilità m uterà
- parzialmente solo a partire dal 1894, quando si ebbe un primo
- avvicinamento tra le due istituzioni, grazie alla mediazione di am bienti
- cattolici gravitanti attorno al cosiddetto movimento —conciliatorista“
- che sosteneva la necessità per i cattolici di im pegnarsi nella vita
- politicadel paese.
-
- Iprogetti di espansione coloniale italiana nel Corno d‘Africaentrarono
- in collisione con gli analoghi interessi di altre forze internazionali e
- regionali quali l‘Im pero Ottomano orm ai in via di disgregazione, la
- Gran Bretagna, la Francia, l‘Egitto e l‘Etiopia. Massaua e più in
- generale le sue coste, da secoli crocevia di scam bi com m erciali e
- culturali tra entroterra africano, Mediterraneo, Medio Oriente e
- OceanoIndiano, assunsero valore strategico. La Turchia esercitava la
- sua influenza sul Mar Rosso m irando ad un ruolo egemonico su quei
- territori. A partire dalla seconda m età del 1800, sotto la guida del
- khedive Ism ail era stata avviata una politica m irante ad estendere il
- controllosull‘intera regione fino alle coste som ale dell‘Oceano Indiano.
- Due avvenim enti concom itanti dettero ulteriore impulso alla strategia
- egiziana: la guerra di secessione am ericana, che aveva determinato
- unagrave crisi nel m ercato internazionale del cotone, e l‘aperturadel
- canaledi Suez che rendeva più sem plice ed econom icam ente redditizia
- l‘esportazione di beni prodotti nei territori sotto il controllo egiziano.
- Intali circostanze, il porto di Massaua , che era sotto il controllodell‘
- Impero Ottom ano fin dal 1557, assumeva un ruolo fondam entale per
- vari com merci. Sugli stessi territori convergevano gli interessi degli
- imperatorietiopici che in quegli anni erano im pegnati in un com plesso
- sforzo di unificazione politica e centralizzazione am ministrativa ed ai
- qualiil controllo della costa del Mar Rosso garantiva l‘accesso alflusso
- di armi im portate dall‘Europa. Un‘ ulteriore ma non trascurabile
- circostanzaera rappresentata dal fatto che il Mar Rosso rivestiva una
- rilevanteim portanza economica grazie ai profitti realizzati dal traffico
- di schiavi provenienti dall‘Im pero Etiopico e dal Sudan e destinati ai
- mercatidella penisola arabica e del Vicino Oriente.
-
- E‘ sullo sfondo di questi com plessi avvenim enti che va letta la prim a
- espansionecoloniale italiana in Africa iniziata il 15 novem bre 1869 con
- l‘acquisto di Assab e conclusasi con l‘occupazione di Massaua il 5
- Febbraio1885.
-
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