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Giuseppe Sapeto 1811-1895

Post n°11 pubblicato il 23 Settembre 2010 da slvnccl
 
Foto di slvnccl

 

Nato a Carcare (Savona) il 27 aprile 1811 da Bartolomeo e da Anastasia

Germ ani. Nel 1829 entra nel noviziato della Congregazione della Missione

di Torino e prende i voti nel 1832. Parte per la Siria nel 1834 e viene

ordinato sacerdote nel 1835. Nel 1837 visita la Palestina e poi si reca al

Cairo, dove stringe amicizia con i fratelli Antoi ne e Arnaud D'Abbadie, in

procinto di recarsi in Etiopi a per studi scientifici. Ottenuta

l'autorizzazione dalla Sacra Congregazione di Propaganda Fide, Sapeto si

unisce ai D'Abbadie e nel 1838 sbarca a Massaua. Il 1° marzo entra in

Etiopia e due giorni dopo è ad Adua, dove apre la prima missione

cattolica. Nel 1844 torna in Italia, nel 1848 esce dall‘ ordine dei

Lazzaristi, ma rimane missionario apostolico dipendente da Propaganda

Fide. Nel 1850 è nuovamente in Etiopia, senza autorizzazione di

Propaganda Fide, nel 1851 attraversa la Dankalia da Assab alla Piana del

Sale. Visita num erose regioni, tra cui i territori abitati dalla popolazione

Bilena ed il Cairo nel 1853. Nel 1857 è a Roma dove stampa Viaggio e

mi ssione cattolica fra i Mensa i Bogo s e gli Habab, con un cenno

geografico e storico dell'Abissinia. Nel 1859 funge da interprete alla

mi ssione politica del conte Stanislao Russel, inviata in Etiopia da

Napoleone III.

Rientrato in Europa rinuncia ai voti, nel 1860 viene nom inato

Conservatore dei m anoscritti della Biblioteca Nazionale di Parigi e

docente di arabo all'Istituto di Studi Superiori di Francia. Qualche anno

dopo si sposa a Firenze con Angelica Balbina Rinaldini.

Successivam ente insegna lingua e letteratura araba presso l'Istituto di

Studi Superiori a Firenze e nel 1864 ottiene la Cattedra di lingua araba

presso l'Istituto Tecnico Vittorio Emanuele II di Genova. Il 22 ottobre

1869 parte da Brindisi con il contrammiraglio Acton per ricercare un‘area

da acquistare sulla costa africana o asiatica del Mar Rosso. Il 6 novembre

giunge ad Aden, il 15 dello stesso m ese stipula con alcuni notabili di

Assab l'acquisto della baia.

Il 25 aprile 1870 riparte per l'Italia. Assum e la carica di "Rappresentante

del Possedimento di Assab della Società R. Rubattino & C.", posizione che

ricopre dal 15 novembre 1869 al 25 aprile 1870 ed ancora dal 25

dicembre 1879 al 26 gennaio 1881. Nel 1891 abbandona l'insegnam ento

per infermità. Muore in miseria a Genova il 24 agosto 1895.

 
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L'acquisto di Assab 1869

Post n°10 pubblicato il 22 Settembre 2010 da slvnccl
 
Foto di slvnccl

L‘acquisto di Assab, 1869

L'ammiraglio Acton ed io partimmo ai 12 d'ottobre da Brindisi, e arrivammo in Aden ai 6 novembre del 1869 […]Aden stazione di vapori che solcano l'oceano Indiano, depositaria di carboni,distante da Bab-el-Mandeb cento miglia, era stata scelta da noi a luogo di partenza per la perlustrazione dei litorali più prossimi allo stretto. Pertanto noleggiammo ivi una Saiah araba, specie di tartana di un solo un albero a calcese, con una sola vela latina;e ai 10 novembre dell'anno 1869 entrammo in mare alla volta di Khur-Améra, senza tuttavia prendervi terra […] In sul meriggio del domani gettammo l'ancora sulla rada interna di Sciaikh-Said o del capo asiatico di Bab-el-Mandeb. Tagliato quindi il golfo,passammo sulla sponda africana, dove nei giorni seguenti scrutinammo idrograficamente e commercialmente la rada di Ras-Dumairah, e di Margableh, detto anche Sciaikh-Duran, e finalmente il continente d'Assab, che ha la rada di Buia al suo lato sud e quello di Lumah al lato nord. Di quest'ultimo luogo deliberai subito lacompra: poiché il territorio e le due rade erano state dall'ammiraglio Acton giudicate idonee allo scopo più volte indicato. Pertanto mandai cercando i sultani Ibraim ed Hassan proprietari del luogo; i quali venuti da Margableh a Lumah, e saliti sul nostro sciambecchino non furono restii a vendermi il loro sultanato; benché soltanto dopo uggiose lumini e stiracchiature senza fine, acconsentissero a sottoscrivere il compromesso, con cui si obbligavano sul corano a vendermi Assab, al prezzo di sei mila talleri di Maria Teresa, ch‘io avrei dovuto sborsare in capo di cento giorni; passati i quali, se non avessi stipulalo il contratto definitivo di compra e pagatone il prezzo convenuto, sarei scaduto da ogni diritto datomi dal compromesso, e avrei oltreacciò perduto i duecencinquanta talleri dati per caparra ai venditori. Questo compromesso succedeva ai 15 di novembre, e con esso nel portafoglio facevamo vela per Mokha; non avendo voluto l'ammiraglio andare a Massauah sopra il nostro sdruscito trabaccolo, né si potendo per i venti contrari tornare in Aden, per prendervi passaggio sopra piroscafo europeo alla volta di Suez. […] In Alessandria d'Egitto mi separai dal mio socio trimestrale, che con l'ammiraglio Isola, il Comm. Negri ed altre persone ragguardevoli intervenute all'apertura dell'Istmo [di Suez], presero la via di Napoli, ed io poco dopo quella di Brindisi sopra piroscafo della Compagnia Adriatica.

Addì sei di gennaio del 1870 entrai in Firenze, dove non tardò a giungere anche l'Acton […] Il nuovo Ministero si stupì di vederci così presto tornati, avendo in men di tre mesi conchiuso il negozio commessoci dal Ministero precedente. Egli non sapeva che senza l'impiccio dell'apertura dell'Istmo nell'andata, e senza i venti contrari e la mancanza di vapori nel ritorno, saremmo in meno d'uno e mezzo tornati in patria. Il tempo perduto m'incalzava alla seconda partenza, onde arrivare in Assab prima della scadenza de' cento giorni accordatimi alla stipulazione definitiva del contratto della sua compra […]“.

*Assab e i suoi critici / Giuseppe Sapeto. œ Genova : Stabilimento P. Pellas,1879.


Visita ad Assab, 1870.

[…] Sbarcando sul territorio d'Assab [il 9 marzo 1870], mi trovai a tutta prima su di una pianura arenosa leggermente ondulata, la quale altro non è che una spiaggia emersa. In questo punto, come in tutto il litorale africano del Mar Rosso, si palesano ad ogni occhio veggente testimonianze irrecusabili di lente oscillazioni del suolo, e sopratutto di un recente sollevamento, in virtù del quale il mare si è ritirato, lasciando allo scoperto tratti più o meno estesi dei suoi bassifondi. Le isole della baia d'Assab, tutte o quasi tutte quelle dell'arcipelago di Dahlac, ripetono evidentemente l'origine loro dal medesimo fenomeno.

Tali lenti movimenti del suolo sono intimamente connessi col vulcanismo, della cui passata attività , non ancora del tutto cessata, le rive del Mar Rosso portano evidenti segni.

Su quelle aride sabbie vegetano solitarie, o in piccoli boschetti, rachitiche acacie dal tronco bitorzoluto, dai rami spinosi, dalla fronda pallida e grama, spesso associate alla —Salvadora persica“ che loro si abbarbica adornandole di una folta chioma d'un vivissimo verde. Frammezzo alle acacie, il —dum“ dal fusto bipartito leva in alto i suoi ciuffi che spandono all'intorno benefica ombra e frescura. Questa preziosa palma, vera provvidenza per gli indigeni, somministra loro un liquido fermentabile e dolciastro che geme dai tronchi recisi e si raccoglie in appositi cartoccini, contesti colla foglia della stessa pianta; e quel che è più, un frutto buono a mangiarsi, e foglie che, disseccate e divise in lacinie, servono a tessere stuoie.

In certi luoghi il territorio d'Assab è coperto di grandi masse di una roccia nera, scabra e cellulosa alla superficie, che si prolungano fino alla riva del mare. Sono queste colate di lava basaltica, le quali sembrano sgorgate, non già dai coni vulcanici che s'innalzano poco lunge, ma dalle adiacenze loro. Si osserva, inoltre, che il terreno sottoposto alle lave si trova spesso alterato, cotto, in una parola metamorfosato, dal qual fatto devesi ragionevolmente inferiore che le colate sono posteriori alla formazione delle spiagge emerse, e però geologicamente recentissimo. Altrove, il terreno è tempestato dì frammenti dì lava, di bombe vulcaniche e di lapilli, la cui copia è tale in qualche punto da escludere ogni vegetazione e da coprire interamente il suolo sottoposto.

Procedendo dal capo Luma verso l'interno, normalmente alla costa, il terreno si va gradatamente innalzando e cresce la quantità dei detriti sparsi alla sua superficie.

Sorge poscia, preceduta da basse colline rotondeggianti, una catena di tre vulcanetti, che dominano la baia, denominata monte Ganga. Il più prossimo al mare, cioè il Ganga settentrionale, presenta la sommità mozzata ed un fianco in gran parte ruinato. La sua altezza sul livello del mare mi sembra presso a poco di 300 metri. I materiali di cui è costituito sono, per la massima parte, lave frammentarie, pomicose e rossastre, scorie, lapilli e ceneri. Verso la base, una squamatura del monte mette allo scoperto le testate di potenti stratificazioni, lievemente inclinate dall'alto al basso, d'una pietra bigia omogenea, compatta, la quale, comunque a prima vista si possa confondere con una roccia di sedimento, è però una sorta di trachite, come lo attesta la sua composizione e la struttura cellulosa che assume in alcune parti degli strati.

Quello dei tre coni che è più distante dal mare, ed è anche il più elevato, a cagione della sua forma fu chiamato la Sella.Il 10 di marzo [1870] rimasi a terra quasi tutto il giorno, esplorando col più vivo interesse le adiacenze del Capo Luma e raccogliendo qua e là poche conchiglie, insetti coleotteri, e saggi di roccie, mentre i miei compagni attendevano l'uno alla caccia, l'altro a sbarbicar piante.

L'indomani di buon mattino vediamo accoccolati in circolo, sulla riva alcuni indigeni neri e scarni, armati di lunghe lancie; sono i sultani danachil Ibrahim ed Hassan col loro seguito, i quali, informati del nostro arrivo, accorsero dal villaggio di Mergable, per concludere l'atto di cessione del territorio d'Assab […]“

*Viaggio nel Mar Rosso e tra i Bogos / Arturo Issel ; con un‘appendice sulmar Rosso nei suoi rapporti con l‘Italia dopo il 1870. œ 4. ed. riveduta dall‘A.œ Milano : Fratelli Treves, 1885.

 

 
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Cronologia Eritrea 1838 - 1890

Post n°9 pubblicato il 21 Settembre 2010 da slvnccl
 
Foto di slvnccl

  • CRONOLOGIA
  •  
  • 1838 I fratelli Antoine e ArnaudD‘Abbadie, studiosi francesi, sbarcano a
  • Massauaper una spedizione scientifica accompagnati dal
  • missionariolazzarista Giuseppe Sapeto che fonda in Adua una
  • missionecattolica.
  • 1839 Inviato da Papa Gregorio XVI ad organizzare la Prefettura
  • Apostolicadell‘Etiopia, il missionario lazzarista Giustino De Jacobis
  • sbarcaa Massaua e successivamente si reca ad Adua.
  • GliInglesi occupano Aden.
  • 1841 Giunge a Roma una delegazione etiopica accom pagnata da De
  • Jacobis.
  • Ilnuovo m etropolita ortodosso Abba Salama lascia Alessandria
  • d‘Egittoe si stabilisce ad Adua.
  • LaFrancia apre un consolato a Massaua.
  • 1846 Giunge a Massaua il vescovo Guglielm o Massaja con l‘incarico di
  • aprireuna m issione tra le popolazioni Orom o.
  • AbbaSalama ordina l‘espulsione dal Tigray della missione cattolica.
  • 1847Gli Ottomani cedono l‘amm inistrazione di Massaua all‘Egitto
  • diMohamm ed Pasha, riducendo drasticam ente l‘autonom ia dei nai b
  • (dinastiedi governatori locali).
  • 1849 De Jacobis, che si era rifugiato a Massaua dopo l‘espulsione dal
  • Tigray,viene segretamente ordinato vescovo da Massaja.
  • 1850 L‘Inghilterra apre un consolato a Massaua.
  • 1855 Tewodros si proclam a negus neghesti d‘Etiopia (Tewodros II).
  • 1856 Ras Neguse si ribella a Tewodros II ed ottiene l‘indipendenza del
  • Tigray.
  • 1858 Ras Neguse invia una m issione in Italia e in Francia a sollecitare
  • aiutimilitari contro il negus neghesti promettendo, in cambio, la
  • conversioneal cattolicesimo e la cessione di alcune aree della costa
  • delMar Rosso.
  • 1859 Seconda guerra d‘indipendenza italiana.
  • Iniziodei lavori per il canale di Suez.
  • 1860 Spedizione dei Mille.
  • MonsignorDe Jacobis muore.
  • TewodrosII muove guerra contro il Tigray e uccide ras Neguse
  • 1861 Ha inizio la guerra di secessione americana
  • VittorioEmanuele II proclama il Regno d‘ Italia con capitale a
  • Torino;Camillo Benso conte di Cavour viene nominato primo
  • ministro.
  • 1861 L‘im pero Ottomano, dopo aver rafforzato la propria posizione a
  • Massauaavvia una serie di campagne per conquistare le principali
  • isoledell‘arcipelago delle Dahlak ed i due porti di Zula e Amfila.
  • 1864 Irritato per la mancata risposta della Regina Vittoria alle offertedi
  • alleanzapolitico m ilitare, Tewodros II fa imprigionare il console
  • britannicoCameron ed altri europei presenti alla sua corte.
  • 1865 La capitale d‘Italia viene trasferita a Firenze.
  • Termina la guerra di secessione in America, dove viene abolita la
  • schiavitù,ed il presidente Abraham Lincoln viene assassinato.
  • IsmailPasha ottiene dal sultano Ottom ano che Massaua e Suakin
  • sianoposte sotto il suo controllo in cambio di un pagamento
  • annualealla tesoreria di Jedda.
  • 1866 Guerra della Prussia e dell‘Italia contro l‘Austria. Annessionedel
  • Venetoal Regno d‘Italia.
  • L‘Egittoottiene la cessione dello scalo di Massaua dalla Turchia.
  • Im issionari Carl Johan Carlsson, Eric Kjelleberg e Lars Johan Lange
  • dellaSocietà Evangelica Svedese sbarcano a Massaua intenzionati
  • adaprire una m issione tra le popolazioni Orom o. A causa
  • dell‘instabilitàpolitica della regione cam biano programma e, dietro
  • suggerimentodi W erner Munzinger, all‘epoca facente funzioni di
  • consolefrancese, aprono una m issione tra la popolazione Kunama.
  • 1867 Viene fondata a Firenze la Società Geografica Italiana.
  • Altreassociazioni sorgeranno negli anni successivi: la Società
  • d‘Esplorazione Comm erciale in Africa con sede a Milano (1879), e la
  • SocietàAfricana d‘Italia con sede a Napoli (1882).
  • 1868 Il generale Napier espugna Magdala dove Tewodros II si è rifugiato
  • condue ostaggi francesi. Il negus neghesti preferisce suicidarsi
  • piuttostoche venire catturato.
  • 1869 L‘Italia acquista i diritti sulla Baia di Assab tram ite laCompagnia
  • Rubattinodi Genova, intermediario l‘ex missionario lazzarista
  • GiuseppeSapeto.
  • Vieneinaugurato il canale di Suez.
  • 1870 Roma e lo Stato Pontificio sono annessi al Regno d‘Italia. Pio IX
  • scomunicaVittorio Emanuele II e invita i cattolici a non partecipare
  • allavita dello Stato italiano; viene promulgata l‘infallibilitàpapale.
  • LaCom pagnia Rubattino issa la bandiera Italiana nella baia di
  • Assab.
  • 1871 Roma viene dichiarata capitale del Regno d‘Italia.
  • Ilkhedive Ismail nom ina governatore di Massaua W erner
  • Munzingerche m anterrà tale carica fino al 1874.
  • LaMissione Evangelica Svedese apre una scuola per ragazzi sotto
  • ladirezione di Padre Lundahl.
  • NinoBixio chiede in Parlamento che si proclami ufficialmente la
  • sovranitàdel governo italiano sulla baia di Assab.
  • 1872 Yohannes diventa negus neghesti d‘Etiopia (Yohannes IV).
  • Munzingerconduce una spedizione di truppe egiziane da Massaua a
  • Kerene dichiara il territorio provincia egiziana.
  • 1875 Le truppe di Yohannes IV sconfiggono l‘esercito del governo
  • egizianoche è costretto a rinunciare ai suoi progetti egem onici
  • sullaregione.
  • 1876 Cade il governo Minghetti. Con il nuovo governo Depretis,
  • FrancescoCrispi è nominato presidente della Camera.
  • Letruppe egiziane subiscono una nuova, pesante sconfitta ad
  • operadell‘esercito di Yohannes IV.
  • 1878 Congresso di Berlino, prom osso da Bism arck. Il congresso
  • costringeIsm ail Pasha ad includere un rappresentante francese ed
  • unobritannico nel proprio governo.
  • MuoreVittorio Emanuele II. Gli succede Umberto.
  • Ilconcilio di Berru Meda, indetto da Yohannes IV, obbliga i sudditi
  • aconvertirsi alla Chiesa Ortodossa.
  • 1879 I m issionari lazzaristi stabiliscono una tipografia nella città di
  • Keren
  • 1880 L‘ Italia acquista la baia di Assab dalla Com pagnia Rubattino.
  • 1881 Giovanni Branchi, funzionario del governo italiano, sbarca ad
  • Assab.
  • 1881 La spedizione guidata da Giuseppe Maria Giulietti abbandona Assab
  • per dirigersi alla volta del Tigray, ma tutti i componenti vengono
  • uccisipochi giorni dopo la partenza.
  • InSudan Muhammad Ahmed Ibn Abdallah si proclama mahdi e
  • dichiarail jihad nell‘intento di creare una teocrazia islamica.
  • 1882 A Ravenna Andrea Costa diventa deputato del Partito Socialista.
  • MuoreGiuseppe Garibaldi. Italia, Germania ed Austria firmano la
  • TripliceAlleanza.
  • Lacrisi politico-econom ica innescata dai debiti contratti dalla corte
  • delkhedivè per l‘apertura del canale di Suez si conclude con
  • l‘occupazionedell‘ Egitto da parte dell‘Inghilterra.
  • Ilgoverno proclam a Assab colonia italiana.
  • Ilconte Pietro Antonelli, a cui è stata affidata una missione
  • ufficialedal governo italiano presso il negus dello Scioa Menelik,
  • sbarcaad Assab.
  • 1884 La spedizione guidata dall‘ esploratore Gustavo Bianchi viene
  • annientata.
  • All‘episodiofanno seguito spedizioni militari di rinforzo ad Assab.
  • AdAdua, Inghilterra, Egitto ed Etiopia firmano un trattato detto di
  • Aduao di Hewett.
  • 1885 Conferenza di Berlino. Su iniziativa di Francia e Germania viene
  • indettoa Berlino un congresso internazionale al quale partecipano
  • Inghilterra,Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Italia, Spagna,
  • Portogallo,Austria-Ungheria, Danimarca, Svezia, Russia, Turchia e
  • StatiUniti. Indetto per regolam entare la navigazione e il
  • commerciolungo i fiumi Congo e Niger, il congresso finirà per
  • fissarele norme giuridiche e diplom atiche della spartizione del
  • continenteafricano tra le potenze europee.
  • LaRegia Marina Italiana occupa Beilul.
  • Dopoun lungo assedio Khartoum viene espugnata dalle forze del
  • mahdi.
  • Occupazioneitaliana di Massaua e della baia di Zula.
  • AMonkullo, nei pressi di Massaua, la Missione Evangelica svedese
  • apreuna tipografia in cui vengono stam pate opere di carattere
  • religiosoe testi scolastici in ge‘ez, amarico, tigrino, tigrè, kunama,
  • oromoe kiswahili.
  • 1886 Ras Alula, governatore dell'Hamasen per conto del negus neghesti
  • YohannesIV, compie frequenti razzie in territorio Habab sotto
  • protettoratoitaliano.
  • AMassaua giunge il conte Augusto Salimbeni col maggiore Federico
  • Piano ed il tenente Tancredi Savoiroux, per recarsi presso la corte
  • di Yohannes IV.
  • 1887Salim beni ed i membri della sua delegazione vengono arrestati da
  • rasAlula che attacca senza successo la postazione di Saati difesa
  • dalletruppe italiane.
  • Gliitaliani vi inviano una colonna di rinforzo che viene assalita e
  • quasiinteramente distrutta dalle truppe di ras Alula nella località di
  • Dogali.
  • In Italia si scatenano accese discussioni tra chi vuole il ritiro degli
  • italianidall‘Africa e chi promuove l‘espansione coloniale. Muore
  • Depretis,Francesco Crispi diventa presidente del Consiglio.
  • Neipossedim enti italiani del Mar Rosso viene dichiarato lo stato di
  • guerra.
  • Menelik,negus dello Scioa si offre com e m ediatore tra l'Italia ed il
  • negusneghesti Yohannes IV, firma una convenzione segreta con gli
  • italianisecondo la quale, in cambio di armi, si impegna a rimanere
  • neutralein caso di un‘azione m ilitare contro Yohannes IV. Poco
  • dopo,occupa la provincia di Harar ponendovi a capo suo cugino
  • daggazmaccMakonnen.
  • 1888 Un violento incendio segna la storia urbana della città di Massaua
  • cheviene quasi interam ente distrutta.
  • 1889 Il negus neghesti Yohannes IV m uore a Qallabat combattendo
  • control‘esercito m ahdista.
  • Menelikscrive al re d'Italia per annunciargli la morte di Yohannes e
  • lapropria proclamazione a negus neghesti (Menelik II).
  • 1889 Viene firm ato il trattato di W echale (Uccialli) fra l‘ Italia,
  • rappresentatadal conte Pietro Antonelli, ed il negus neghesti
  • MenelikII. La differente interpretazione dell‘articolo 17 che nella
  • versioneitaliana implicava l‘accettazione del protettorato italiano
  • sull‘Etiopia,indurrà quest‘ultim a alla ricusazione dell‘ articolo.
  • Letruppe italiane occupano Keren e successivamente Asmara.
  • Ladelegazione etiopica inviata da Menelik II, con a capo il cugino
  • daggazmaccMakonnen sbarca a Napoli. Pochi giorni dopo viene
  • ricevutaal Quirinale dal Re d'Italia.
  • Aottobre, il Presidente del Consiglio Francesco Crispi e Makonnen
  • firmanoa Napoli la "Convenzione addizionale" al trattato di
  • Wechale.
  • Ilgoverno italiano notifica alle potenze europee e agli Stati Uniti
  • d'Americal'art. 17 del trattato di W echale nella versione italiana.
  • 1890 Sulla Gazzetta Ufficiale appare il decreto di costituzione della
  • ColoniaEritrea.
  •  

 
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Massaua 1888

Post n°7 pubblicato il 20 Settembre 2010 da slvnccl
 
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I L C I T T A D I N O

GIORNALE POLITICO QUOTIDIANO

Lunedì 23 Gennaio 1888

Anno XII - Numero 15

Ufficiale per gli atti della Cameradi Commercio ed Arti di Modena


Notizie ultime

Dispacci della Stefani e particolari

DALL'AFRICA

La Situazione

Togliamo dall'esercito:

I nostri odierni dispacci da Massaua confermati dauno della Agenzia Stefani sono brevi ma molto importanti.

Avevano ragione di dire che in un giorno lasituazione generale poteva essere sensibilmente modificata

Devono esser giunte informazioni molto importanti algenerale Di San Marzano per averlo deciso a procedere senz'altroalla occupazione di Saati, per il momento dilazionata, come ciannunziano i nostri telegrammi odierni.

Non è impossibileche questa decisione sia anche conseguenza dell'avanzata deiDervisch dal Galalabat contro l'Abissinia, come ieri annunciaval'Agenzia Stefani ed oggi confermato con più precisione dalnostro telegramma.

Il re Giovanni, chegià si sapeva assai preoccupato di questo nuovo nemico, sarebbepartito da Adua verso Gondar ed avrebbe richiesto il concorsodelle forze di re Menelik per far fronte ai Mhadisti. Ci sembrapoco probabile che il re dello Scioa sia tratto ad operare insiemeal rivale re del Goggiam, e quindi rimane la probabilità che egliresti neutrale o faccia promesse che pio non saranno adempiute.

Queste notizie dimostrano che la situazione si èmodificata e va rendendosi un poco più chiara, aumentando glielementi a noi favorevoli e ponendo in luce come la posizione dire Giovanni non sia così forte come si voleva far credere e possaanche peggiorare assai.

Ora si ha anche una ragione migliore di tutte quelleche furono dette che spiega la chiamata di Ras Alula e di altri capipresso il Negus in Adua.

In quel convegno, che può considerarsi, per cosìdire, un vero consiglio di guerra, si sarà molto probabilmentediscusso e stabiliti quali forze e quali capi dovessero fronteggiarei sudanesi e quali operare contro le truppe italiane.

Certamente fra i sudanesi e noi non può esisterealcun punto di contatto amichevole; non abbiamo mai provocato, nèprovocheremo mai, il loro aiuto, ed ognuno può comprenderne imotivi.

Ma è nostro debito trar partito dei lati favorevolidalla situazione, creata dagli avvenimenti e non da noi. Qualeimportanza possa avere questa subitanea entrata in azione deiDervisch apparirà da brevi spiegazioni.

I Sudanesi, come nessuno ignora, sono i popoli piùbarbari dell'Africa: una sola parola, che ricorda un nefando eccidio« Kartum » rivela quali essi siano.

Disgraziatamente essi dominano una gran parte delcorso del Nilo, e dopo per una immensa estensione che si spinge alNord verso il mare quasi fino a Suakim e piegando verso sud sonpadroni di Cassala da cui si staccano le vie che conducono nelSennaar che è precisamente il territorio che costituisce la lorobase di operazione contro gli Abissini.

Essi, movendo da Metemeh, possono risalire inAbissinia per una contrada selvosa, lungo il corso del Gandova edirigersi su Gondar la capitale dell'Amhara.

Questa contrada fu sempre teatro di sanguinosiscontri fra abissini, sennhaariti ed egiziani, e questi ultimi furonospesso battuti e si ricorda come il capo abissino Dedscià Koufu vitrucidasse ad Abu Galambo un intero corpo di Egiziani.

Oggi però le cose son mutate. Da quella parte gliAbissini non si trovano più di fronte gli Egiziani da esse pocotemuti, ma devono combattere contro i sudanesi assai più terribili eselvaggi

Come si è accennato l'obbiettivi dei Dervisch sarebbeGondar, antica residenza dei Negus Abissini; questa città èricordata da tutti i viaggiatori per la sua architettura originale,per la florida natura in cui giace, e per le tragedie di cui futeatro.


Debeb a Halai

E' il punto sul quale ora dirigonsi gli armati di Debeb;- Halai è a 2563 metri di altitudine nei monti di Taranta suicontrafforti meridionali; è nodo di importanza poiché trovasi suldispluvio fra il fiume Haddas ed i torrenti Garaita e Siaghede.

Di questi due corsi d'acqua è notevole il fiume Haddas,che dalla regione Kohaito toccando Maio in direzione costante dal sudal nord porta direttamente ad Ua-a, d'onde a Zula ed alla riviera diMalcatto nel golfo di Adulis.



Ras Alula - I Dervisch - in Abissinia

MASSAUA 22.

Si conferma che ras Alula si trova ancora col Negusad Adi FaIns presso Adua. Si dice anzi che era già partito pertornare ad Asmara, ma il negus lo ha richiamato indietro.

Continuano le voci circa le minacce dei Dervisch aGalalabat. Pare anche si sia manifestato malcontento fra gli abitantial sud dell'Abissinia

Notizie venute dall'Assaorta accennano continuare ledefezioni dei capi villaggio che vengono ad ingrossare la banda diDebeb.

La situazione nell'Amasien è invariata.

Arrivi e partenze

MASSAUA 21.

L'Orionedella N.G.I. è partito stamane per Napoli.



NAPOLI 22.

Proveniente da Massaua è arrivato il VincenzoFlorio della N.G.I. con soldati ammalati,operai borghesi.



 
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La Spedizione allo Scioà 1879

Post n°6 pubblicato il 19 Settembre 2010 da slvnccl
 
Foto di slvnccl

1879

LA VALIGIA n° 5

LA SPEDIZIONE ALLO SCIOA

Da alcuni brani di lettere pervenute alla Presidenzadel Comitato per la spedizione allo Scioa, rileviamo interessantiparticolari relativi ai costumi Africani, e tanto più riescirannogradite queste notizie, poichè sappiamo che ci pervengono dacoraggiosi giovani italiani capitanati dal bravo D.r Matteucci, iquali per amore della scienza, dell'umanità, e per dare incrementoal nostro commercio, lasciarono gli agi, le abitudini e i più cariamici del loro paese, avventurandosi in regioni aspre e selvagge afar vita di privazioni, di fatica e di pericoli.

Tralascio di riportare la descrizione del loro arrivoa Suez e Suakin, per seguirli a Massowa (1), ove si fermarono perindirizzare al re Giovanni, negus d'Abissinia(2), la domanda scrittain lingua Amarica, di poter penetrare nell'Impero d'Etiopia. Il reGiovanni essendo ottima persona, di buone intenzioni, non tarderà aschiuder loro le porte di quella regione, nascosta agli occhi de'profani da insormontabili baluardi granitici, e popolata da uominiforti ed orgogliosi della loro razza.

In quanto a Massowa, questa città risentedell'influenza Araba e mantiene sempre l'impronta del carattereAbissino. Nelle campagne, le risorse son nulle, il terreno è arido,e non molto abbondante la caccia. Furono sorpresi di trovare unapiccola chiesa cattolica, ove vennero invitati a sentir messa. Vi siraduna la piccola colonia europea; il tempio è un semplice camerone,con due pilastri che reggono il soffitto, finestre senza imposte; unavecchia toletta fa servizio di altare, e si vede qualche sacraimmagine in quadro.

In quanto agl'indigeni, le donne sono più originaliche seducenti.

Predomina il colore fuligginoso, capelli nerissimispartiti a metà della testa e cadenti su i due lati in minutissimetreccie unte col burro, spesso inanellate con conterie di variocolore; nelle orecchie portano due, tre o quattro anelli, che giranofin sopra il padiglione: ad una narice un anello od un grosso chiodod'argento; al collo, alle braccia, ai piedi collane, braccialetti eciondoli ed amuleti, spesso ravvolti in pezzetti di cuoio; pertutt'abito una copertina di tela bianca, che secondo l'agiatezzaarriva, dal lenzuolo al cencio.

(1) Massowa è una tra le provincie tolteall'Abissinia, dal governo egiziano.

(2) Nel N. 2 la Valigia dette una particolareggiatadescrizione dei re Giovanni del suo esercito dei costumi d'Abissinia.

 







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Queste dee abitano capanne rettangolari o rotonde,assai primitive; le pareti ed il tetto sono fatte con pali e stuoje;la porta d'entrata è la sola parte decorata con cura a mezzo distuoje nuove trapuntate con corde di palma: le prime sono d'ordinariole case dei benestanti, ed hanno unito un cortiletto cinto dapalizzate: l'altre dei più poveri danno sulle viuzze serpeggiantitra l'una e l'altra. La popolazione è buona, e se c'è qualcheladro, non di rado è fra le guardie, e vuolsi che le sentinelle delbazar e le pattuglie, abbiano il mandato di reciprocamente guardarsi.

Una sera i nostri viaggiatori furono sorpresi d'udireun baccano infernale, che usciva da una capanna. Spinti dallacuriosità, dopo avere insistito per entrare, si trovarono in mezzoad una specie di capannotto, come se ne vedono nelle nostre campagne,ma assai logoro e mal fatto. In un angolo, due angareb o divani, sucui sedevano otto o nove giovani avvolte in pepli bianchi: a terrauna stuoja, su cui era accovacciata una giovane dall'aspetto mesto esofferente, pure avvolta in lini bianchi: ai suoi lati due ragazzotticon tamburi, su cui picchiavano continuamente, accompagnando unacantilena cadenzata delle giovani sedute, interrotta a quando aquando da un acutissimo strillo: una ventina di persone, parenti edamici presenti facevan coro con regolari battimani. Di quando inquando, con olio profumato, spalmavano il viso alla giovine sdraiatae mettevano incenso in un braciere, dinanzi a lei.

Ma perchè quest'insieme di musica, di profumi, diriti pieni di color locale ? ― Si voleva impaurire e scacciare ildemonio della malattia dal corpo di quella giovine inferma; chi fapiù baccano, mette più paura al demonio, è miglior dottore emedicina insieme. Appena l'ammalato crede star meglio, salta d'untratto in piedi e si mette a ballare, gli altri fanno altrettanto. Siscanna un montone, si mangia, e si finisce in una baldoria generale.Pare che gli ammalati serii ci lascino la pelle con questa cura; chisi alza e balla dopo un pajo di giorni, sarebbero le mogli che sifingono malate per ottenere dal marito ciò che desiderano; e questobasta per persuadere, che, fra la barbarie africana e la civiltàeuropea, non v'è quell'abisso che crederebbesi...

In quanto alla vegetazione, il suolo di Massowaessendo arido, si riduce a qualche cactus, a delle acacie ed a pochicespugli stremenziti dal sole ardente. Però le partite di cacciaoffrono una certa attrattiva e novità.

I nostri viaggiatori raccontano d'essersi portati atale scopo nel villaggio di Arkiko, ove furono accolti cordialmenedal capo del villaggio. Egli, non soltanto offrì loro per dimora unacapanna di stuoie e paglia, lunga otto metri, larga la metà, echiusa in un cortile cinto da una stecconata, ma invio una schiavaper spazzare l'appartamento, un servo con del caffè e vasi d'acqua,ma per vero dire tanto torbida e puzzolente, da non potersi bere.

 





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Per procurarsi il, pranzo, essi fecero una girata, etornarono con un paio di lepri, le quali mercè la gastronomiaeuropea e l'appetito... africano, servirono stupendamente allo scopo.S'erano dimenticati delle posate: il capo del villaggio non erasicuro di prestar loro le sue, ma forse avrebbero, stonato collarustica tavola, la quale era formata d' un tronco d'albero foggiato amodo di due coni rovesciati ed uniti al vertice, e con sovrapposto ungran, piatto di scorza di palma intrecciata.

La lepre sembra che piacesse ai nostri viaggiatori,se dobbiamo desumerlo da non aver buttato via che le interiora.... lequali servirono d'esca per attirare le jene. Queste bestiacce, cherappresentano ― come scrisse il Matteucci, ― quanto v'è diferoce senza generosità e forza, quanto di crudele senza coraggio, odi ributtante senz'ombra di pudore, stettero tutta la notte aringhiare e litigarsi uno straccio di budello.

Il giorno dopo i nostri connazionali furono menofortunati nella caccia, non buscarono che un potente acquazzone, comeli sa rovesciare madre natura nelle regioni intertropicali. Accantoalla loro capanna s'era formato un fiume, i tetti riversavano l'acquaa orci, mentre la bufera scrosciava come una cateratta. Che fare? Nonera questione di ripararsi... sotto l'ombrello, bisognò che se laprendessero in santa pace, come benedizione del cielo, edaspettassero che spuntasse il sole per asciugarsi, e partire. Infattial mattino, il sole si compiacque di far capolino, per vedere quantigradi di calore ci volevano per asciugarli, e i nostri cari amicipoterono tornare a Massowa. Ma anche là, quel povero paese sguazzavanel pantano. Que' tetti piani, fatti d'uno strato di terra battuta,grosso trenta o quaranta centimetri, s'imbeve e si stempera collepioggie diluviali, per cui l'acqua filtra allegramente nell'interno,ed allaga all'esterno.

Come si vede il soggiorno in certi paesi non è deipiù seducenti, ma ci conforta il sapere che fra quei bravi giovaniregna la concordia. L'ottimo umore scaccia l'uggia e la malinconia.Mai corse fra loro neppure una mezza parola che potesse destare ilpiù piccolo malcontento, e il bene di questo stato di tranquillitàdeve largamente apprezzarsi, quando si rifletta alle noje che neverrebbero, se fosse altrimenti. La comunanza d'idee, la fusione deicaratteri, allevia lo sconforto dell'isolamento e della lontananza.

Facciamo dunque voti perchè un tale accordo simantenga, e sebbene scarsi di numero, ma compatti d'idee e fermi diproposito, possano ottenere il compimento dei loro voti, edacquistarsi la pubblica estimazione, ben meritato premio al lorocoraggio, ai loro sforzi, e alle loro speranze.

 


 
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