Calci:così ti vorrei

"PARTITO DEI PADRONI" ??? NO, GRAZIE

LA MIA LETTERA PUBBLICATA IL 12/09/2011 DAL TIRRENO

Negli ultimi tempi, seguendo i notiziari, ho avuto una percezione: mi sembra di vivere in un Paese "impazzito". I "nostri" politici nazionali sembrano paralizzati. Nella maggioranza c'è la corsa ai distinguo di facciata, per salvare i voti in attesa del sempre più imminente ritorno alle urne. Bossi un giorno grida alla secessione, il successivo salva i vari parlamentari e ministri accusati di reati gravissimi. Nel PDL è ormai lotta aperta tra la maggioranza del partito ed il duo Scajola-Matteoli. Ma anche nell'opposizione parlamentare ci sono inspiegabili "mal di pancia". Importanti leaders, come Veltroni, riescono a rompere il fronte comune rilanciando proposte di "governicchi tecnici", quando invece in questo momento occorre dare risposte politiche alla crisi economica. Essa è infatti una crisi che può essere superata solo attraverso un'inversione della rotta che solo nuove e diverse scelte della politica posson dare.

In questo quadro, poi, ci sono anche coloro i quali tendono solo a smarcarsi da Berlusconi per garantirsi un futuro politico dopo la sua caduta. In questo senso ciò che mi ha colpito è la nuova proposta politica che Montezemolo, Della Valle e soci vogliono "offrire" al Paese. Non so se vorranno chiamarlo davvero "Il Partito dei Padroni", come qualcuno sarcasticamente afferma. Tuttavia vorrei che non si dimenticassero le colpe di chi, industriali ed imprenditori in prima fila, hanno legittimato per anni le politiche berlusconiane in campo economico e del lavoro. Mi riferisco esplicitamente a chi ha richiesto le misure riguardanti la PRECARIETA' DEL LAVORO, a chi ha chiesto ed ottenuto la possibilità di ACCORDI SEPARATI rispetto ai contratti collettivi (riducendo di fatto i diritti dei lavoratori) ed a chi ha forzato la mano per le scelte in tema PREVIDENZIALE.

Queste priorità sono state al centro delle politiche del Governo Berlusconi per troppi, non credo serva il Partito di Montezemolo per procrastinarle. Al posto di questi interessi economici dei pochi, c'è invece un gran bisogno di politiche per i molti: i giovani, gli anziani, le famiglie che non arrivano alla fine del mese.. 

Massimiliano Ghimenti