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SETTEMBRE: QUANDO IL MARE E' BELLO CARICO...

Post n°429 pubblicato il 05 Settembre 2010 da tizi88_2006

Temporali
Siamo alle prese con il primo "guasto" stagionale sul Mediterraneo. Pur trattandosi di un guasto di limitata estensione, porta a suo carico temporali anche intensi, che sembrano sbocciare dal nulla sugli specchi d'acqua che circondano la Penisola. Nella foto poco sopra abbiamo evidenziato con i cerchi rossi dove si annidano i temporali più forti. Non serve un occhio esperto per poterli distinguere. Le nubi stratiformi, che portano piogge deboli o moderate, si evidenziano con bande grigio-bianche con contorni non definiti. I temporali invece hanno una forma del tutto diversa. Possono essere tondeggianti, con contorni netti e brillanti. I più pericolosi, però, hanno in genere forma allungata. Assomigliano vagamente ad un girino, con una testa, un corpo ed una coda. Questi sono chiamati in gergo "temporali autorigereranti", che possono persistere sulle medesime aree per ore ed ore, causando danni. Il basso Tirreno quest'oggi è un autentica macchina che produce temporali. Questo succede perchè la terraferma inizia a raffreddarsi, a scapito del mare, che mantiene una temperatura attorno a 25°. E' bastata una lieve ondulazione del getto per innescare il sollevamento forzato dell'aria caldo-umida marittima, con successiva espansione in quota e raffreddamento. Non appena questo meccanismo si mette in moto, il temporale fa presto a generarsi e dal satellite sembra "sbocciare" dal nulla.
A PRESTO!

 
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L' AUTUNNO SALE IN CATTEDRA: IN ARRIVO LA PRIMA ONDATA ATLANTICA DELLA STAGIONE

Post n°428 pubblicato il 02 Settembre 2010 da tizi88_2006

Mappa a 500HPa
L'Autunno prepara le sue truppe e sembra non voler avere indugi quest'anno.
Già domani il Sud farà i conti con una perturbazione mediterranea, che stando ai LAM potrebbe essere molto insidiosa. Tale evento piovoso che colpirà le regioni meridionali potrebbe essere solo l'inizio, il nunzio appunto che lo scenario barico è cambiato e che siamo oramai nella stagione meteo dell'Autunno. Se escludiamo il forte peggioramento di domani e in parte di sabato al Sud, il resto delle giornate trascorrerà dal punto di vista meteo sotto il segno della palude barica. In poche parole il tempo non sarà mai del tutto sereno e spesso il cielo potrebbe risultare velato o anche nuvoloso. Non mancheranno i piovaschi, anche se di debole intensità e soprattutto nelle zone interne e montuose. Ma il sole continuerà a giocare un ruolo determinante, e nelle località costiere resterà il vero protagonista. Se però osserviamo la Multi MTG prevista per i giorni 9/10 settembre, cioè fra circa una settimana e quindi al limite dell'intervallo cronologico caratteristico di questo editoriale, e quindi con tutti i rischi del caso (!!!), noteremo chiaramente come una profonda perturbazione nord-atlantica, trascinata dal fronte polare, si insedierà sulle Isole Britanniche e da qui lancerà il suo attacco al Mediterraneo Centrale e all'Italia. Faccio notare come sarà l'Alta Scandinava a fungere da ago della bilancia dell'evoluzione barica sul comparto euro-atlantico. Se ricordate, infatti, nel precedente editoriale avevamo descritto una tendenza che vedeva l'Italia immersa nella palude barica e contesa tra est e ovest. Ebbene, il blocco offerto dall'Alta Scandinava farà sì che il flusso perturbato nord-atlantico venga deviato proprio verso le nostre regioni. Sic rebus stantibus (stando così le cose), le giornate del 9 settembre e successive potrebbero risultare perturbate e darebbero inizio alla prima vera ondata piovosa dell'Autunno 2010. Sarà solo una chimera, o ciò farà da apripista per la stagione delle piogge autunnali?
A PRESTO!

 
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ARTICO E ANTARTICO, LE ULTIMISSIME NOVITA'

Post n°427 pubblicato il 01 Settembre 2010 da tizi88_2006

Andamento Estensione Ghiacci Artici
Artico e Antartico, qual è il problema? Correnti oceaniche, compattezza del vortice polare, concentrazione di gas serra, attività solare, geotermia: quali di questi elementi incidono sul divario che ancora separa la situazione dei ghiacci ai due estremi del pianeta? La scienza al momento non ha ancora dato una risposta comprovata e basata su dati scientificamente validi per dipanare il dubbio che aleggia attorno a questo "scottante" argomento. Il trend altalenante che regola l'ammanco o il surplus dei rispettivi tratti di banchisa suggerisce l'azione concomitante di diversi fattori, alcuni sinergici, altri contrapposti. Fatto sta che Artico e Antartico continuano a rimanere agli antipodi, non solo geograficamente, ma anche per quanto concerne il loro stato di salute, intendendo con questo il computo delle rispettive banchise proiettato l'uno in costante calo, l'altro in sorprendente risalita. Artico: dopo la caduta libera registrata nella prima parte dell'estate, ora l'andamento pare essersi stabilizzato su valori comunque negativi. Rispetto alla media di riferimento, convenzionalmente calcolata sul perido intercorso tra il 1979-2008, la banchisa artica ha lasciato sul campo oltre 1 milione e mezzo di kmq. Non siamo certo ai minimi assoluti del 2007, pur se quest'estate abbiamo più volte rischiato di bruciare con estrema disinvoltura tale record.
Andamento Estensione Ghiacci Antartici
Antartico: situazione inversa, con un inverno australe che ha fatto faville permettendo l'innalzamento del trend fin oltre 1 milione e mezzo di kmq. Al momento però si registra un brusco calo, dovuto soprattutto a un vortice polare improvvisamente indebolitosi (valori dell'Oscillazione Antartica fortemente negativi nella seconda metà di agosto). Al momento sono oltre 15 milioni i kmq di superficie calcolata, circa 200 mila in più della solita media trentennale ma tra poco interveranno anche le conseguenze dell'apertura stagionale del buco dell'ozono, con l'alterata incidenza dei raggi solari, e una ripresa di vigore del vortice polare antartico a remare contro. Non c'è dubbio, ne vedremo delle belle.
A PRESTO!

 
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INIZIO SETTEMBRE DAL METEO INCERTO, SPINTE INSTABILI DA EST E DA OVEST

Post n°426 pubblicato il 31 Agosto 2010 da tizi88_2006

Mappa a 500HPa
 
Sebbene con settembre inizi ufficialmente la stagione autunnale dal punto di vista meteorologico,
autunno delle piogge e dei temporali diffusi e pertinaci resta ancora lontano. Si parla, ma non è un concetto scientifico, di Tempesta Equinoziale, per indicare generalmente tra gli addetti ai lavori, quel periodo che appunto avviene verso la terza decade di settembre, in cui il fronte polare è in grado di penetrare profondamente nel Mediterraneo e di causare una lunga e decisa fase di maltempo. Ebbene, per ora siamo ancora lontani da tale prospettiva.
Dpo la sensibile rinfrescata di questi giorni che oggi si porterò decisamente anche al Sud ponendo fine ad un lungo periodo dominato dal caldo africano, l'Italia si troverà immersa in una sorta di palude barica. In altre parole non vi sarà un figura dominante sul nostro paese, o meglio, i modelli per ora non vedo alcuna figura barica dominare sul nostro paese nel medio-lungo termine. Questo significa che il sole sarà comunque prevalente su quasi tutte le regioni e che le temperature ritorneranno presto all'interno delle medie del periodo. Ma vuol anche dire che vi potranno essere peggioramenti del tempo, soprattutto nelle aree interne e montuose, generalmente veloci e improvvisi. Ad osservare la ECMWF MTG qui riportata, sembrerebbe quasi che la nostra penisola venga a trovarsi immersa in un corridoio instabile, ma non così instabile da determinare una rottura stagionale vera e propria. Notate come almeno quattro figure bariche dominino l'Europa. A nord, a fare da bilancino, vi sarà l'alta pressione scandinava, che determinerà colla sua rotazione oraria la capacità penetrativa delle due figure pressorie ai suoi lati: ad est una saccatura orientale tenterà di farsi strada verso il Mediterraneo centrale, e sembrerebbe proprio tale figura la più abile nel disturbare il tempo italiano. Infatti già venerdì potrebbe esservi un peggioramento al Sud, sulle cui caratteristiche invitiamo i lettori ai bollettini del MTG. Ad ovest, invece, incomberà la solita bassa pressione inglese, anch'essa ben decisa nel seguire il suo naturale corso zonale nel farsi strada verso est e verso le nostre regioni settentrionali. A sud, infine, troviamo gli anticicloni subtropicali, per ora schiacciati verso le loro zone di origine, ma sempre pronti a sfruttare ogni occasione o passo falso per alzare la testa, soprattutto verso le nostre regioni meridionali. Una situazione complessa, soprattutto difficile da leggere dai Grandi Centri di Calcolo, che richiede pazienza interpretativa e costanza osservativa. In poche parole, l'evoluzione meteo non va mai data per scontata, soprattutto per il medio-lungo periodo: piuttosto va continuamente aggiornata seguendo le evoluzioni modellistiche e le rispettive analisi fatte costantemente e più volte al giorno in questo giornale.
Chi altro in Italia vi può offrire di più?
 
A PRESTO!

 
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INTENSA RINFRESCATA IN ARRIVO, POI L' ANTICILCLONE SUBTROPICALE SI RIFARA' VIVO?

Post n°425 pubblicato il 29 Agosto 2010 da tizi88_2006

Mappa a 500HPa
Sembra proprio che l'Estate si sia stancata di prenderle dalle perturbazioni nord-atlantiche, da sempre eterne nemiche degli anticicloni subtropicali, sia di natura oceanica (Azzorre), sia di natura continentale (Africa). E quindi lo scenario barico euro-atlantico sta preparando il palcoscenico per un forte, ma probabilmente breve, invasione calda africana. Intanto notiamo subito, osservando la Multi MTG qui a fianco, come i due protagonisti barici della terza decade del mese di agosto, una vasta e profonda saccatura nord-atlantica alimentata alla base da aria decisamente fredda di estrazione artica, e il promontorio africano, con componente dapprima azzorriana poi sempre più continentale, siano davvero molto vicini. Ad analizzare l'evoluzione delle carte emesse dai Centri di Calcolo, in particolare le prestigiose ECMWF, sembrerebbe quasi che l'invasione calda africana assomigli di più ad un richiamo prefrontale che ad una vera e propria figura autonoma. Comunque sia, dopo la fase di palude barica che ancora ci accompagnerà per qualche giorno, causando qualche disturbo sulle regioni settentrionali e sulle aree interne, soprattutto al Nord-Est, le temperature inizieranno a salire molto intensamente e velocemente già dal 19 agosto. L'attacco africano colpirà dapprima il Sud e la Sardegna, e poi si propagherà verso il Centro-Nord, con particolare riguardo verso le regioni orientali, più esposte al rischio di fohn appenninico (ad esempio Bologna potrebbe essere fortemente colpita). Quindi andrà studiata con attenzione la possibilità di un effetto fohn. Sarà dunque il sole a farla da padrone dal 20 agosto, con temperature massime che diffusamente supereranno i +30°C, ma riusciranno a spingersi anche sui 35°C nelle aree esposte direttamente all'afflusso di aria africana e soprattutto a quelle esposte invece al vento di ricaduta secco, come abbiamo già spiegato. L'estrema vicinanza dei due protagonisti barici potrebbe inoltre facilitare rispettive invasioni di campo, e quindi temporali isolati nelle aree interne e montuose del Centro-Nord. Stando sempre alle Multi MTG e seguendo con particolare attenzione le ECMWF, già intorno al 25 agosto la gobba africana dovrebbe venire spianata dal flusso zonale atlantico. Ma di questo occorre riparlare, visto che una lieve ondulazione della corda atlantica potrebbe dare vita a forti temporali ancora da definire. Ricordiamo infine che la distanza cronologica è tale da invitare alla prudenza previsionale,e quindi invitiamo i lettori a seguire i numerosi e vari aggiornamenti del MTG, ed in particolare questa rubrica che esce ogni due giorni.
A PRESTO!

 
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CHE SETTEMBRE SARA' SECONDO I MODELLI DI PREVISIONE STAGIONALE?

Post n°424 pubblicato il 26 Agosto 2010 da tizi88_2006

Anomalie Temperature a 850HPa
Quando il grosso dell'estate è ormai dientro le spalle e l'autunno inizia a incombere con le sue ombre sempre più lunghe, con le sue giornate sempre più corte e la sua aria sempre meno calda, da domanda è d'obbligo: come proseguirà la stagione? Le proiezioni stagionali, pur limitate che siano nelle prestazioni, sono al momento l'unico strumento che abbiamo per poter valutare quello che ci aspetta. Lo possiamo valutare soprattutto per via probabilistica. Per questo motivo non ci siamo fidati di una sola versione, ma siamo andati a spulciare qua e là tutti i dati possibili e immaginabili. Ci siamo così fatti un'idea che probabilisticamente può essere ritenuta valida per la proiezione riferita all'imminente mese di settembre. Allora: il quadro teleconnettivo promette faville, soprattutto dal punto di vista degli scambi meridiani. Lo sarà però ancor più quando le conseguenze della Nina entreranno a regime, dunque non prima dell'autunno inoltrato. Per il momento quella che ci attende sarà una fase di transizione, neppure troppo colorita. Un capovolgimento di fronte comunque ci sarà, almeno a livello europeo nel suo complesso: la forte anomalia calda che ha flagellato l'estate sull'Europa orientale ha ormai i giorni contati. Con l'irruzione fredda del prossimo fine settimana tutta la circolazione assumerà un'impostazione totalmente inversa. Le proiezioni mostrano per settembre una netta anonalia negativa dei geopotenziali sia a 850hPa che a 500 sull'Europa balcanica. Questo in conseguenza di un anticiclone sempre più spesso sbilanciato verso l'alto Atlantico, anche in virtù della forte anomalia dell'indice AMO. Scambi meridiani dunque, ma l'aria fredda deve ancora formarsi nei luoghi di origine: e poi al momento il continente è ancora troppo caldo affinchè essa giunga a noi senza intoppi. Per questo motivo i prodotti stagionali ci offrono all'unanimità un quadro climatico settembrino assolutamente nella media del periodo, sia sotto il profilo termico che pluviometrico. Insomma un settembre in tutto relax, con la natura che non mostra evidenti segnali di agitazione; niente ribaltoni e colpi bassi. Chi deve ancora godere delle proprie ferie potrebbe aver scelto forse il periodo migliore dell'intera estate.
A PRESTO!

 
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COME POTREBBE FINIRE AGOSTO? IMPREVISTI E PROBABILITA'

Post n°423 pubblicato il 25 Agosto 2010 da tizi88_2006

Immagine
La fine di agosto si avvicina e la situazione si complica. Il punto nodale dell'apparato circolatorio è, anzi sarà perchè al momento ancora non esiste, l'esatta posizione di una goccia depressionaria che ha intenzione di prender forma sul vicino Atlantico. La proiezione condotta con l'ausilio del metodo d'ensemble che ha il suo piatto forte dei grafici probabilistici, ci fa notare un salto, un balzo improvviso intorno a fine mese. Al momento infatti sembrerebbe che fino ad allora, fatta eccezione per qualche infiltrazione umida di passaggio su Alpi e Prealpi tra lunedì e martedì, l'alta pressione avrà campo libero sull'Europa mediterranea e sull'Italia. In altre parole ciò vale a dire che il bel tempo e il clima estivo  la faranno da padrone per l'intera settimana e, probabilmente, anche nel corso del prossimo weekend. Nel frattempo però, ecco allungarsi sull'oceano una sacca depressionaria piuttosto spigolosa, che isolerà a stretto giro di posta una goccia fredda poco ad ovest più o meno pronunciata della penisola Iberica. Il gioco di equilibri che si creerà tra questa struttura e l'alta pressione, sempre pronta a fagocitarla per non perdere l'esclusiva sul Mare Nostrum, risulterà determinante per il tempo di fine mese. Questo perchè l'alta pressione, se non opportunamente sostenuta dalla corrente a getto, potrebbe ammaccarsi lungo il suo bordo orientale permettendo la penetrazione da nord di un impulso perturbato di estrazione scandinava, pronto a puntare dritto verso l'Italia proprio a cavallo di fine mese. Tutto il nostro Paese ne verrebbe coinvolto, ma il salto maggiore in termini di maltempo lo farebbero il Triveneto, l'Emilia Romagna e le nostre regioni centro-meridionali, specie i versanti adriatici, con tanto di "ciao ciao" all'estate. Al momento tale probabilità non supera il 40%, ma sta comunque guadagnando punti. Un altro 25% vedrebbe invece sfuggire verso est tale onda depressionaria, con l'alta pressione pronta a rigonfiarsi sull'Italia garantendo il permanere del sole e del tempo estivo. La rimanente parte di probabilità, ossia il 35%, vedrebbe l'erosione dell'alta pressione sul lato atlantico, con risalita verso l'Italia di correnti umide da sud-ovest che coinvolgerebbero principalmente il centro-nord dell'Italia con una scia di temporali. Insomma, come vedete un bel calderone con tante strade aperte e con ben poco di sicuro. Non ci rimane che seguire passo passo l'evoluzione delle mappe e navigare "a vista" fino al passaggio determinante che non tarderà ad arrivare. Da parte nostra non vi faremo perdere neanche un dettaglio, a voi non resta che non perdere neanche un articolo.
A PRESTO!

 
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ANATOMIA DI UN ANTICICLONE

Post n°422 pubblicato il 23 Agosto 2010 da tizi88_2006

Anticiclone
Salito alla ribalta della notorietà nella terrificante estate del 2003, l'anticiclone nord-africano ha continuato anche in seguito a mietere un successo dopo l'altro, spingendosi oltre l'estate fino a farsi gioco perfino dell'inverno (ricordate il "non inverno" 2006-2007?). Ma cosa c'era nelle nostre estati prima del temibile "Gobbo di Algeri"? Qualcuno parla dell'anticiclone delle Azzorre e senz'altro ci sentiamo di dargli ragione, anche se in verità, scorrendo le mappe d'archivio, notiamo che l'alta nord-africana si ritagliava tranquillamente i suoi spazi sul Mediterraneo e sull'Europa, pur senza tutto il chiasso suscitato negli anni 2000. Africa e Azzorre dunque, due figure contrastanti, quasi antagoniste e dalle profonde diversità, non tanto strutturali, quanto per ciò che riguarda le conseguenze sulla nostra pelle. Ma quali sono queste differenze? Anzitutto partiamo dai punti in comune: anticiclone nord-africano o azzorriano appartengono alla banda anticiclonica dinamica che giace lungo la fascia subtropicale, laddove il labbro settentrionale della cella circolatoria di Hadley sprofonda con le sue correnti discendenti in arrivo dai tropici. Due facce della stessa medaglia dunque, solo che l'azzorriano rappresenta il ramo oceanico della struttura, mentre quello nord-africano identifica un'origine continentale.
Da qui nascono le differenze di fondo:
Anticiclone delle Azzorre: porta con sè aria di origine oceanica più fresca. Più fresca di circa 4 gradi anche rispetto a quella che giace sul Mediterraneo quindi in proporzione poco umida. Il risultato che ne deriva è il seguente: meno caldo + meno umido = clima gradevole.
Anticiclone nord-africano: porta con sè aria di origine continentale (deserto del Sahara) molto calda e secca. A seconda della traiettoria intrapresa, la massa d'aria in questione può giungere sull'Italia asciutta, portando caldo torrido, ma anche caricarsi di umidità durante l'attraversamento del Mediterraneo, più caldo rispetto all'Atlantico quindi più carico di umidità, e portare situazioni di grave disagio fisico per il motivo seguente: più caldo + più umido =  clima afoso.
A PRESTO!

 
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L' ESTATE NON MOLLERA' LA PRESA COSI' FACILMENTE

Post n°421 pubblicato il 21 Agosto 2010 da tizi88_2006

Mappa a 500HPa
Stamattina accendo il pc, continuando a sorseggiare un po' di caffè, e un forte aroma di palmizi invade la mia stanza. E' l'Estate che non vuole proprio morire, almeno stando alle principali emissioni modellistiche odierne. Se ieri il modello americano GFS faceva supporre un forte break di fine estate, oggi anche gli statunitensi si sono dovuti piegare alle tesi che già da tempo il prestigioso e potente modello europeo ECMWF va sostenendo. Dopo la parentesi fresca oceanica, un nuovo promontorio subtropicale potrebbe portare l'ennesima invasione calda africana, proprio a fine agosto. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto dobbiamo ancora affrontare nella sua piena espressione la prima invasione calda africana, che proprio oggi inizierà a fare sul serio su tutto il paese, compreso il Nord che ieri aveva avuto un passaggio perturbato. Le temperature si impenneranno ovunque, con valori diffusamente sopra la media e ovviamente massime sopra i +30°. Il rischio afa è elevato, anche perché le piogge di ieri favoriranno l'evaporazione dell'acqua caduta e quindi intensi livelli di umidità soprattutto in Pianura Padana. Solo dove il clima sarà ventilato (mare e montagna), o dove soffieranno venti di ricaduta (ad esempio il Garbino) il caldo sarà molto intenso ma secco. Già verso il 24/25 agosto questa prima invasione calda verrà sostituita da aria più fresca di origine oceanica. In alte parole, come già ampiamente spiegato nei precedenti editoriali, il flusso semizonale nord-atlantico spianerà letteralmente le isoipse sull'Europa, favorendo quindi un tempo più ventilato e mite. Ma, come già avevamo anticipato all'inizio dell'articolo, questo non sarà il preludio di una netta decadenza estiva. Anzi, oggi tutti i principali Centri di Calcolo rilanciano la tesi di un seconda invasione calda africana a fine agosto. La dinamica sarà simile alla prima, come appunto possiamo osservare nella Multi MTG. Mentre nel Nord-Europa il nascituro Vortice Polare avrà già fatto scendere di molto i valori pressori (e quindi in quota i geopotenziali), nell'area mediterranea si andrà approfondendo sulla penisola iberica una saccatura nord-atlantica, la quale come sempre richiamerà aria calda dai deserti africani. Anche in questo caso potrebbe trattarsi di una fiammata di breve durata, quasi un prefrontale: in attesa forse dei temporali di fine stagione che potrebbero arrivare ai primi di settembre?
A PRESTO!

 
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GUASTONE DI FINE AGOSTO: L' ESTATE BARCOLLERA' VISTOSAMENTE

Post n°420 pubblicato il 20 Agosto 2010 da tizi88_2006

Mappa a 500HPa
Estate in crisi, potremmo dire al tracollo, almeno al nord e su parte del centro, osservando le mappe meteorologiche proposte oggi dai modelli. Certamente la stagione potrà vivere ancora qualche momento positivo, ma la disposizione barica che si prospetta è solo la conferma di un trend individuato da giorni per la fine di agosto. Affermare che ci sia lo zampino della Nina non è reato, tuttavia è meglio non distribuire meriti o demeriti con troppa semplicità. La sostanza comunque non cambia: l'anticiclone parrebbe puntare sulle Isole Britanniche e dal nord Europa una profonda saccatura si allungherà verso il Mediterraneo centrale, dando luogo ad un sensibile peggioramento, soprattutto al nord e al centro, mentre il sud potrebbe essere temporaneamente raggiunto da una risposta di aria calda, una fiammata effimera comunque, seguita da frescura e dai primi temporali di fine stagione. Se questo fosse poi anche il quadro barico settembrino potremmo considerare la stagione estiva ormai terminata. Aspettiamo però ad emettere sentenze premature. Comunque sia ci aspetta un finale d'agosto scoppiettante.
A PRESTO!

 
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LA SOTTILE LINEA BARICA CHE SEPARA ANTICICLONE E PERTURBAZIONI: ECCO IL DESTINO METEO DELL' ITALIA

Post n°419 pubblicato il 19 Agosto 2010 da tizi88_2006

Mappa a 500HPa
Osservate la Multi MTG che ho qui riportato: non sembra forse la trincea che separa due eserciti contrapposti? Ebbene, più o meno, quella sarà la linea di demarcazione che separerà il Fronte Polare dall'aria calda africana. Ed appare evidente come tale linea sia abbastanza sottile da permettere facili intrusioni di campo. Una di queste colpirà appunto il Nord nella giornata di venerdì: una piccola onda ciclonica collegata al flusso atlantico risalirà l'Europa dalla Penisola Iberica e arriverà ad instabilizzare i cieli delle regioni settentrionali: le piogge colpiranno soprattutto l'area alpina, prealpina e transpadana. Ma sarà lo scenario barico a mutare completamente. Ora a dominare saranno i venti del sud, caldi ma anche molto umidi. Ecco perché i temporali di domani saranno poco rinfrescanti. Ed anche dove sarà coperto (le nuvole infatti potrebbero spingersi ben sotto la linea del Po, fino alle regioni centrali ed alla Sardegna), dicevo anche dove sarà coperto la sensazione sarà di caldo umido, spesso afoso. Tornando alla nostra carta vediamo chiaramente l'ondulazione creata dal Vortice Britannico che darà vita ad una Saccatura la quale dal Nord-Atlantico si sposterà abbastanza velocemente verso est. Se ricordate, avevamo parlato nel precedente editoriale di una situazione simile a quella di un richiamo caldo prefrontale. Ebbene, le cose non saranno poi così diverse. Infatti se la fiammata africana inizierà a colpire l'Italia dal 20, già intorno al 24/25 agosto il flusso semizonale nord-atlantico avrà spianato la gobba subtropicale. Resta ancora da vedere se tale azione di sfondamento del fronte polare nord-atlantico avrà anche ripercussioni precipitative: per ora è difficile da dire. Infatti basterebbe anche una lieve ondulazione in prossimità delle nostre regioni per favorire una situazione sempre potenzialmente pericolosa in estate: aria molto calda e umida che scorre davanti ad aria più fresca e soprattutto a curvatura ciclonica. Durante la fiammata africana non mancheranno valori massimi superiori ai +30°C, con punte nelle aree più esposte di +35°C. Ma più che le temperature, come già detto, sarà l'umidità a rendere poco sopportabile le condizioni meteo, soprattutto nei grandi centri urbani. Tale enorme energia accumulata mi preoccupa non poco: per i motivi suddetti, se dovessero crearsi le condizioni per un innesco temporalesco potremmo purtroppo assistere a tempeste urbane estive, ormai sempre più frequenti. A seguire le cose iniziano a confondersi nelle nebbie del lungo termine. Tutto farebbe pensare ad una normale e lenta decadenza estiva, con le temperature che rientrano lentamente nelle medie e i temporali che si fanno sempre più frequenti al Nord. Ma per ora è meglio fermarci qui, alle soglie del confine della meteorologia moderna.
A PRESTO!

 
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ARRIVA L' ANTICICLONE AFRICANO, DURERA' POCO?

Post n°418 pubblicato il 18 Agosto 2010 da tizi88_2006

Mappa a 500HPa

Sembra proprio che l'Estate si sia stancata di prenderle dalle perturbazioni nord-atlantiche, da sempre eterne nemiche degli anticicloni subtropicali, sia di natura oceanica (Azzorre), sia di natura continentale (Africa). E quindi lo scenario barico euro-atlantico sta preparando il palcoscenico per un forte, ma probabilmente breve, invasione calda africana. Intanto notiamo subito, osservando la Multi MTG qui a fianco, come i due protagonisti barici della terza decade del mese di agosto, una vasta e profonda saccatura nord-atlantica alimentata alla base da aria decisamente fredda di estrazione artica, e il promontorio africano, con componente dapprima azzorriana poi sempre più continentale, siano davvero molto vicini. Ad analizzare l'evoluzione delle carte emesse dai Centri di Calcolo, in particolare le prestigiose ECMWF, sembrerebbe quasi che l'invasione calda africana assomigli di più ad un richiamo prefrontale che ad una vera e propria figura autonoma. Comunque sia, dopo la fase di palude barica che ancora ci accompagnerà per qualche giorno, causando qualche disturbo sulle regioni settentrionali e sulle aree interne, soprattutto al Nord-Est, le temperature inizieranno a salire molto intensamente e velocemente già dal 19 agosto. L'attacco africano colpirà dapprima il Sud e la Sardegna, e poi si propagherà verso il Centro-Nord, con particolare riguardo verso le regioni orientali, più esposte al rischio di fohn appenninico (ad esempio Bologna potrebbe essere fortemente colpita). Quindi andrà studiata con attenzione la possibilità di un effetto fohn. Sarà dunque il sole a farla da padrone dal 20 agosto, con temperature massime che diffusamente supereranno i +30°C, ma riusciranno a spingersi anche sui 35°C nelle aree esposte direttamente all'afflusso di aria africana e soprattutto a quelle esposte invece al vento di ricaduta secco, come abbiamo già spiegato. L'estrema vicinanza dei due protagonisti barici potrebbe inoltre facilitare rispettive invasioni di campo, e quindi temporali isolati nelle aree interne e montuose del Centro-Nord. Stando sempre alle Multi MTG e seguendo con particolare attenzione le ECMWF, già intorno al 25 agosto la gobba africana dovrebbe venire spianata dal flusso zonale atlantico. Ma di questo occorre riparlare, visto che una lieve ondulazione della corda atlantica potrebbe dare vita a forti temporali ancora da definire. Ricordiamo infine che la distanza cronologica è tale da invitare alla prudenza previsionale,e quindi invitiamo i lettori a seguire i numerosi e vari aggiornamenti del MTG, ed in particolare questa rubrica che esce ogni due giorni.

A PRESTO!

 
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I BLOCCHI ATMOSFERICI, ECCO QUANDO E PERCHE' IL TEMPO SI INCEPPA

Post n°417 pubblicato il 16 Agosto 2010 da tizi88_2006

Blocco ad Omega
La circolazione generale dell'atmosfera altro non è se non la rappresentazione più alta e magnifica della perfezione della Natura. La diversa esposizione delle guance del mondo ai raggi solari causano una diversa distribuzione dell'energia assorbita e ritrasmessa alla pellicola d'aria che ci circonda. Da qui le differenze di temperatura tra equatore e poli. Proprio da qui a sua volta la Natura parte per ristabilire l'equilibrio perso. Diciamolo subito, è una battaglia persa in partenza, visto e considerato che, a causa della rotazione terrestre, quell'equilibrio non verrà mai raggiunto. Ma anche questo fa parte di quel grande progetto chiamato Pianeta Terra, progetto che ha permesso la nascia e lo sviluppo della vita, unico esempio nel nostro Sistema Solare. La caratteristica climatica delle nostre latitudini in seno a questo meccanismo di ripristino degli equilibri termici, vede prevalere una fascia di correnti che ruotano intorno al globo da ovest verso est: sono le correnti occidentali, le westerlies. La rotazione terrestre influisce su questi lunghi nastri di aria e il risultato finale è che gli stessi iniziano ad ondulare trasportando aria calda verso nord e aria fredda verso sud. Da qui nascono le onde atmosferiche di grande ampiezza altresì note con il nome di onde atmosferiche di Rossby. Ebbene, come qualsiasi altra onda, anche queste possono assumere notevoli ampiezze e pertanto si stirano lungo i meridiani esasperando gli scambi termici nord-sud fin quasi a rompersi, esattamente come accade per i cavalloni nel mare. Se l'ampiezza dell'onda raggiunge e supera determinati valori ecco che queste onde tendono a stabilizzarsi raggiungendo un equilibrio gravitazionale che le fa divenire quasi permanenti. In sostanza la circolazione atmosferica entro queste onde rallenta fino a bloccarsi. Stop, l'atmosfera si ferma. Questo blocco può durare da qualche giorno a diverse settimane e riesce a determinare talvolta pericolose situazioni meterologiche nell'uno o nell'altro senso, a seconda di quale parte del blocco ci coinvolga. Il classico blocco anticiclonico a "omega", così detto per la sua caratteristica forma che ricorda la lettera greca, può recare lunghi periodi siccitosi e con temperature superiori alla norma, mentre le controfigure cicloniche che stringono ai lati la nostra alta pressione apportano lunghe e persistenti fasi di maltempo foriere, in determinati frangenti, anche di eventi di tipo alluvionale.
A PRESTO!

 
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L' ESTATE RIALZA LA TESTA: PRIMA LA VARIABILITA' POI RITORNA L' AFRICANO

Post n°416 pubblicato il 15 Agosto 2010 da tizi88_2006

Mappa a 500HPa

Davvero notevole il break che ha investito il nostro paese proprio nel periodo vacanziero delle giornate pre-ferragostane. A dir la verità, le regioni del Sud e alcune del Centro non solo non hanno visto alcun break, come chiarito nelle previsioni, ma addirittura hanno dovuto fare i conti con temperature ben sopra i +30°C. L'Italia è lunga, si sa, e spesso la meteo la divide, quasi quanto la politica. Il Nord e buona parte del Centro invece hanno sperimentato un clima pre-autunnale, con cieli grigi, piogge spesso insistenti, temporali e tanta umidità. E purtroppo anche oggi il tempo sarà estremamente inclemente al Nord e su parte del Centro; anzi, oggi sarà la giornata peggiore a causa del passaggio di una perturbazione nord-atlantica. Tra il pomeriggio e la notte le regioni settentrionali, con particolare riguardo alla Liguria, a tutta la Pianura Padana, alle aree prealpine e all'Alta Toscana, dovranno fare attenzione alle forti piogge, spesso temporalesche. Domani le cose andranno meglio, ma al Nord permarrà per tutta la giornata ancora instabilità, con cieli nuvolosi e qualche piovasco: penso sopratutto alle aree alpine, prealpine e transpadane. Il resto del paese invece potrà godere, via via che ci si sposterà verso sud, di sole in gran quantità. Attenzione però che la guarigione dalla ferita nord-atlantica non sarà indolore: le regioni settentrionali e quelle appenniniche avranno ancora a che fare con passaggi nuvolosi e qualche piovasco o temporale. Ma lo scenario meteo regalerà anche tanto sole, in quanto dominato dall'instabilità delle onde atlantiche che lasceranno per qualche giorno l'Italia immersa in una palude barica. Poi, verso il 19 agosto, dovrebbe giungere il tempo della rivalsa per l'Estate.
Quella con la E maiuscola, del sole e del caldo. Infatti, come possiamo osservare nella nostra Multimodel MTG rielaborata e valida per tale periodo, un grosso centro di Bassa Pressione si andrà stabilizzando sulle Isole Britanniche. Tale vortice avrà la strada spianata certamente verso l'area scandinava e nord-europea, ma non incontrerebbe grandi opposizioni nel caso volesse espandersi verso sud. In effetti i principali Centri di Calcolo prevedono uno sprofondamento del Ciclone Nord-Atlantico, anche grazie all'arrivo di aria più fredda di matrice artica, proprio ad ovest della penisola iberica. Come tutti ben sappiamo ciò darebbe origine ad un richiamo caldo subtropicale di origine africana sulle nostre regioni. Ora io ho voluto inserire la carta di medio periodo, prima cioè della possibile invasione calda africana, per sottolineare che le condizioni per una fiammata subtropicale ci sono tutte, ma stiamo sempre parlando di tendenze a lungo termine. La Terza Decade del mese per ora rimane a livello meteorologico solo un'ipotesi di lavoro.
Per concludere:
1. Tra oggi e stanotte e al Nord sino a domani mattina, una perturbazione nord-atlantica causerà un forte peggioramento sulle regioni centro-settentrionali.
2. Da domani il tempo andrà migliorando ovunque, lasciando più spazio al sole soprattutto al Centro-Sud. Tuttavia l'Italia rimarrà immersa in una palude barica che favorirà instabilità sulle regioni settentrionali e su quelle appenniniche. Ovviamente al mare il sole sarà prevalente. Le temperature saranno miti.
3. Dal 19 agosto potrebbe verificarsi sull'Italia un'invasione africana dalle caratteristiche ancora da definire, che colpirebbe soprattutto il Centro-Sud. Ma su questo è opportuno ritornare.
Buon Ferragosto a tutti!

A PRESTO!

 
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PERCHE' LE PREVISIONI DEL TEMPO IN ITALIA SONO COSI' DIFFICILI?

Post n°415 pubblicato il 14 Agosto 2010 da tizi88_2006

Genova

Fortunatamente la tecnologia ha dato una mano alla fisica e alla matematica predisponendo un set di modelli sempre più performanti. Ciononostante le previsioni del tempo in Italia non sono sempre di facile stesura e non possono seguire le comuni regole ricavate dall’esperienza che possono eventualmente esplicarsi per le previsioni relative a vasti territori pianeggianti e per le vaste distese oceaniche. L'Italia è un Paese estremamente articolato; il tempo e il clima della nostra Penisola non solo sono diversi da quelli di altre regioni europee, ma sono estremamente variabili anche rispetto alle terre bagnate dallo stesso mare Mediterraneo e tra le varie regioni che formano il territorio nazionale. La posizione geografica dell’Italia, posta al centro del Mediterraneo, si inserisce all’interno nella zona dei climi temperati, anche se la forte estensione in latitudine, può ascrivere le regioni settentrionali ad un clima più vicino a quello continentale europeo (Liguria esclusa) e le regioni meridionali più vicine ad un clima marittimo più di frequente interessato da influenze nord-africane. Se poi esaminiamo più attentamente le varie situazioni regionali constatiamo che l’influenza del bacino ligure-tirrenico sulle regioni settentrionali é limitata alla fascia costiera della Liguria (da qui l'eccezione segnalata poc'anzi) per effetto della barriera appenninica; Liguria che infatti può godere di temperature gradevoli e miti anche d’inverno (vedi prima foto in alto riferita alla città di Genova). Sempre al nord, la dorsale appenninica e poi alpina, che si estende ad arco dalle Marittime alle Giulie, chiude la pianura Padana da ben tre lati, dove i venti sono quasi sempre deboli se si escludono gli occasionali episodi di Foehn e di Bora. Gli Appennini, che si estendono per tutta la lunghezza della Penisola, impongono alle località poste nei due versanti (ma anche alle Isole Maggiori) , caratteristiche climatiche anche molto diverse. Le località poste sul Tirreno sono influenzate maggiormente dai venti occidentali provenienti dall’Atlantico, più caldi e umidi, e protette parzialmente dai venti freddi da est nella stagione invernale. Le località adriatiche, a parità di latitudine, sono invece esposte ai venti di Tramontana, godono in minima parte dei tepori dell’Adriatico, mare poco profondo che si raffredda abbastanza rapidamente. Abbiamo quindi il versante tirrenico molto più piovoso ma complessivamente meno freddo di quello Adriatico. Su questo versante infatti, nella stagione invernale, si possono avere precipitazioni nevose fino a bassa quota (nell'immagine qui sotto una nevicata sulla spiaggia di Rimini) che possono estendersi fino alla Basilicata e al nord della Calabria. Il Mediterraneo inoltre ha un effetto destabilizzante sulle masse d’aria fredda che giungono dai quadranti settentrionali. Il riscaldamento dal basso, associato ad opportuni profili sinottici, favorisce la ciclogenesi e dunque lo sviluppo di centri depressionari in posizioni caratteristiche. Tutti i fattori che influenzano il tempo in Italia, sia a mesoscala (piccola scala) che a scala sinottica (grande) sono l’orografia, si riconducono dunque alla presenza delle varie catene montuose con le loro ulteriori propaggini, alle valli, alle colline, alle piccole e grandi pianure, all’influenza dei mari che la circondano, alla lunga estensione da nord a sud e alla sua forma abbastanza stretta e proiettata lungo i meridiani. Le catene montuose incidono in modo sensibile nella circolazione dell’aria, soprattutto negli strati medio-bassi dell'atmosfera. Gli effetti orografici risultano più accentuati quanto più alta è la catena montuosa e quanto è più fredda l’aria che la viene a incidere sulla medesima. Ciò è dovuto al fatto che il gradiente di pressione negli strati più bassi è strettamente legato alla quello della temperatura che si riscontra sotto il livello della catena montuosa. Le depressioni che si formano sottovento alle catene montuose hanno origine principalmente nella Pianura Padana, sul  golfo Ligure e sull'alto Adriatico per l’effetto barriera che oppongono le Alpi. Per i medesimi meccanismi abbiamo le depressioni sottovento alla catena appenninica, alla Sardegna, alle Alpi Dinariche (alto, medio o basso Tirreno-Adriatico low, Ionio low). Abbiamo inoltre da annoverare le depressioni mediterranee, sempre riconducibili ad effetti orografici (ad esempio quelle che si sviluppano sottovento ai Pirenei e all'Atlante) e quelle termiche, che si formano nei mesi estivi sulla Pianura Padana per il forte riscaldamento dei suoli. Come si può facilmente intuire da queste poche note, l’insieme di tanti fattori concomitanti, i quali a volte lavorano in modo sinergico, in altri casi in contrapposizione, rende molto variabili le condizioni meteorologiche sull'Italia ed estremamente arduo il compito dei meteorologi nell'interpretare i prodotti modellistici. Non rimane che applicare quel pizzico di esperienza il quale fa del metodo empirico proprio di ogni buon meteorologo la marcia in più per pervenire ad un esito previsionale il più corretto possibile.

A PRESTO!

 
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FORTE BREAK ESTIVO AL NORD, E FERRAGOSTO? SARA' SOTTO IL SOLE?

Post n°414 pubblicato il 12 Agosto 2010 da tizi88_2006

Mappa a 500HPa


D'altra parte il blocco anticiclonico provocato dall'Alta Pressione Russa non poteva che portare a tale scenario meteo. Infatti le perturbazioni nord-atlantiche, già deviate verso nord da un Anticiclone delle Azzorre molto sbilanciate in verticale, trovano il loro unico possibile sfogo verso sud nell'area scandinava, in quel buco preso a tenaglia tra i due promontori altopressori. Lo si vede molto bene anche nella Multi MTG odierna, in cui il Fronte Polare fuoriuscito dal Vortice Canadese non può che scendere verso sud passando per la Scandinavia e tracimando poi col suo carico di pioggia e di fresco nell'Europa Centrale. Da qui il passo verso il Mediterraneo è breve. In effetti molto delle previsioni per il periodo ferragostano dipenderanno dalla capacità della saccatura di scendere in profondità nel mare nostrum. Se l'onda perturbata rimarrà abbastanza settentrionale, come sembra dalle ultime elaborazioni (ma vi è ancora molta confusione), il Centro e soprattutto il Nord pagheranno le amare conseguenze di una settimana pre-ferragostana che almeno sino al 14 e forse 15 agosto vedranno temporali, piogge, cieli nuvolosi e sensibile calo termico. Più fortunato il Meridione, e anche le due Isole Maggiori, che dovrebbero essere solo sfiorate dalla fase di maltempo. Il momento peggiore (13/14 agosto) lo si avrà quando l'aria molto umida e calda verrà risucchiata da sud mentre da nord entrerà aria oceanica: in questa fase si avranno forti piogge sulle aree alpine, prealpine e padane, ma anche in Liguria e Alta Toscana. Con la rotazione dei venti poi da nord-est le piogge arriveranno anche in Emilia Romagna e lungo il versante adriatico centrale. La chiusura dell'alimentazione favorita dall'avanzare dell'azzorriano trasformerà la saccatura in Goccia Fredda, il cui esito sembra quello di morire spostandosi verso nord-est, verso l'Austria e l'Ungheria. Ma su tale evoluzione vi sono ancora dubbi. Stiamo parlando del 15/16 agosto. Se la Goccia fredda se ne andasse in vacanza nelle località asburgiche, per l'Italia si aprirebbe una fase di netto miglioramento, a parte la solita instabilità alpina. Successivamente si aprono due strade: una vede la facile e veloce ricucitura dello strappo nord-atlantico grazie all'azione congiunta dei due anticicloni subtropicali. L'altra vede invece una nuova ondulazione molto ampia della corda atlantica, che però ancora i modelli non riescono a inquadrare. Nel caso ovviamente la nuova saccatura si posizionasse sulla Penisola Iberica avremmo un netto richiamo caldo africano sull'Italia verso la fine della seconda decade: l'Estate non è quindi certo finita. Nel caso invece in cui il fronte polare scegliesse di spostarsi celermente verso l'Italia, dopo un breve richiamo caldo si andrebbe incontro ad un nuovo peggioramento. Insomma, come avrete capito c'è molta carne sul fuoco. L'Estate 2010 è stata quasi sempre, a parte qualche settimana di luglio, molto dinamica. Sopratutto continua a fare i capricci il grande stabilizzatore, l'Anticiclone delle Azzorre. Ai prossimi editoriali la sentenza per il lungo termine, mentre purtroppo sembrano davvero compromessi per le regioni centro-settentrionali i giorni che ci separano dal 15 agosto (che abbiamo detto potrebbe anche riportare il bel tempo).

A PRESTO!

 
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PIOGGIE ALLUVIONALI SUL CENTRO EST EUROPA ED INFERNO RUSSO, QUALI COLLEGAMENTI?

Post n°413 pubblicato il 11 Agosto 2010 da tizi88_2006

Mappa a 500HPa

Ecco la situazione attuale sull'Europa: le correnti fresche e umide dell'Atlantico costrette ad invorticarsi sulla Mittleuropa (il cerchio blu indica le aree caratterizzate da abbondanti precipitazioni); intensa risalita d'aria calda e secca dal Medio Oriente, come risposta dinamica. Pensate se ci fossimo stati noi a nord della Turchia! Alluvioni e straripamenti di fiumi nell'Europa orientale, in particolare tra Polonia, Repubblica Ceca, ex Germania orientale e Lituania, stanno mettendo in ginocchio il sistema dei trasporti e delle vie di comunicazione (in buona parte basate su fiumi e canali), ma soprattutto stanno costringendo migliaia di persone ad abbandonare le loro case. Qualche centinaio di chilometri più ad est, nel cuore della Russia europea e più giù, a sud, fino in Ucraina, altre migliaia di persone stanno abbandonando le loro abitazioni, il loro lavoro e le loro risorse, a causa di problemi diametralmente opposti: siccità, caldo infernale e soprattutto incendi e aria irrespirabile. Le due situazioni di emergenza, che ormai durano da settimane, sono l'effetto di una situazione meteorologica di stallo, o blocco, come si suol dire: un'alta pressione di origine dinamica campeggia sul comparto russo, con valori non molto elevati, ma piuttosto costanti; un flusso perturbato atlantico che si invortica a livello dell'Europa centro-occidentale e rallenta fino a fermarsi in loco. Il muro invalicabile dell'alta pressione, metafora di una precedente cortina di origina umana, non permette all'occidente fresco e umido, di penetrare in territorio russo. Il caldo si accumula così nei bassi strati, per via dell'intenso riscaldamento estivo, ed alimenta dal basso la struttura alto-pressoria. Questa a sua volta trae nutrimento proprio nella spinta dinamica meridionale, originata dal flusso perturbato atlantico, costretto com'è a rallentare ed impantanarsi sull'Europa centrale. In realtà tale situazione di emergenza, almeno per quanto concerne la componente alluvionale, affonda le sue radici in una primavera notevolmente piovosa nella Mittleuropa. In molte zone di Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Polonia, è stato registrato un quantitativo di precipitazioni quasi doppio rispetto alla norma, nel periodo 1 marzo - 31 maggio. Tale situazione va ad aggravare pesantemente il bilancio idrologico di queste aree, la cui stagione piovosa è proprio la tarda primavera - estate. Per il prossimo futuro purtroppo, almeno fino al Ferragosto, la situazione sembra non mutare di molto, e dopo un temporaneo miglioramento a metà settimana, nuovi pesanti apporti precipitativi interesseranno le medesime aree. Sulla Russia, per contro, seguiterà a fare molto caldo e a piovere quasi niente, se non in modo occasionale e localizzato. E in Italia? C'è da dire che il prossimo affondo perturbato sull'Europa centro-orientale, finirà per coinvolgere anche ilnostro paese, in particolare il nord e parte del centro. Avremo quindi anche noi la nostra dose di temporali e di frescura, proprio a ridosso del week-end di Ferragosto. Poco male, se pensiamo che la Russia riarsa com'è dal caldo e dagli incendi, ne avrebbe davvero bisogno. Un'ultima considerazione riguarda proprio queste fasi di blocco circolatorio nei periodi estivi. Sembra che si ripetino con una frequenza maggiore rispetto al passato, basti ricordare il 2003. Quest'anno è toccato alla Russia.

A PRESTO!

 
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REBUS DI FERRAGOSTO TUTT' ALTRO CHE RISOLTO: LE TRAME DI UN INSIDIOSA SACCATURA

Post n°412 pubblicato il 10 Agosto 2010 da tizi88_2006

Mappa a 500HPa

L'anticiclone delle Azzorre sta gradualmente perdendo il controllo del bacino centro-occidentale del Mediterraneo. Come già ampiamente ribadito, l'attuale fase di bel tempo è derivata dall'espansione del braccio orientale dell'alta pressione, i cui massimi barici sono comunque rimasti relegati in Aperto Atlantico. Si tratta di una costante di quest'estate e proprio l'assenza della figura termoregolatrice dell'estate risulta essere alla base delle ripetute situazioni fresche ed instabili avvenute nelle ultime due settimane, anche perché in compenso l'anticiclone nord-africano ha mostrato una forma tutt'altro che smagliante risparmiando il bacino centro-occidentale del Mediterraneo. Ora ci apprestiamo ad assistere all'ennesimo capriccio dell'alta pressione azzorriana, in quest'agosto così ampiamente penalizzato dalle intrusioni d'aria fresca nord-atlantica. Cosa sta per accadere? L'anticiclone atlantico si sta per esibire nell'ennesima elevazione verso nord, dinamica che andrà ad incidere favorevolmente sul progressivo affondo meridiano dell'ondulazione perturbata nord-atlantica fin verso il cuore dell'Europa ed il Mediterraneo. Ormai da svariati giorni le proiezioni dei principali centri di calcolo hanno fatto emergere questa spina nel fianco dell'evoluzione meteo da metà settimana e per il week-end ferragostano, proponendo non poche varianti sulla traiettoria e l'entità dell'affondo ciclonico. I tempi non sono ancora maturi per giungere ad una soluzione (esito previsionale) quasi definita, tuttavia le principali elaborazioni modellistiche odierne mostrano una maggiore uniformità: l'affondo della saccatura, con il proprio ramo ascendente, inciderà sulle condizioni meteo attese sull'Italia, ma a differenza di quanto prospettato qualche giorno fa parrebbe che il perno della depressione possa transitare un po' a nord delle Alpi, limitando quindi i danni rispetto ad ipotesi che proponevano una seria "rottura perturbata" ferragostana. In attesa di conferme definitive, nel week-end si avranno quindi condizioni di diffusa instabilità (ma non tempo perturbato) sul Nord ed in parte sulle regioni centrali, mentre il Meridione risentirà maggiormente di una sponda anticiclonica d'origine nord-africana (parziale fiammata calda) che resisterà di fronte al tentato assalto delle correnti instabili oceaniche annesse al nucleo di bassa pressione. L'altro motivo di questi affondi ciclonico fin sul Mediterraneo è legato al vasto campo anticiclonico di blocco presente ad est, anche ad alte latitudini. Il roccioso anticiclone sulla Russia reggerà ancora diversi giorni, ma probabilmente nella prossima settimana tenderà gradualmente ad allentare la morsa, consentendo la progressiva attenuazione dell'epocale lunghissima ondata di caldo che ha stracciato in quelle zone tutti i record.

A PRESTO!

 
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QUANDO IL RISCALDAMENTO GLOBALE NON C' ERA, EPPURE LA TERRA GIRAVA LO STESSO

Post n°411 pubblicato il 09 Agosto 2010 da tizi88_2006

Mosca, Russia

Ma avete idea, semmai fosse possibile, di quanta energia servirebbe per deviare un'onda di Rossby? Vien voglia di rispondere in questo modo, assumendo il paradosso come teoria del reale, a quanti danno per assodato che il clima terrestre sia manipolato dall'uomo, mettendo avanti semplificazioni sconcertanti e prive di qualunque fondamento non si dice scientifico, ma razionale addirittura. È vero, in questi giorni la Russia sta soffrendo una calura senza precedenti storici; ma, anche nel caso in questione, non si possono scardinare le categorie del linguaggio, senza rispetto per il loro significato relativo. Parlare di temperature eccezionali o straordinarie è lecito, poiché le serie russe in alcuni casi sono più che secolari: Arcangelo e San Pietroburgo, per esempio, vantano osservazioni meteorologiche dal 1881, Minsk (Bielorussia) dal 1891, Odessa (Ucraina) dal 1894; ma quando i valori sono descritti come 'apocalittici' o 'biblici', come si è letto in questi giorni, allora la storia viene cancellata a favore della leggenda, dove tutto si può affermare perché nulla necessita di verifica. Se, per ipotesi, si disponesse delle temperature quotidiane di Mosca degli ultimi mille o duemila anni, siamo sicuri che si potrebbe ancora parlare di queste come di temperature straordinarie? Che ne sappiamo se, puta caso nel 483 d.C., oppure nel luglio del 1225, il Bassopiano Sarmatico non sia stato interessato da un anticiclone subtropicale ancor più intenso, con punte massime superiori alle odierne? Nessuna tecnica d'indagine, per quanto raffinata, potrebbe svelarlo, ma la ragionevolezza non solo non esclude la circostanza, anzi, nel gioco delle probabilità, propende per una risposta positiva, con margini sempre più ampi quanto più si dilata l'orizzonte temporale (ultimi diecimila, ultimi centomila anni). Nessuno può negare che la fase attuale del clima terrestre sia, in genere, più calda di quella vissuta mezzo secolo fa, anche perché numerosi elementi oggettivi lo confermano, a partire dall'arretramento dei ghiacciai alpini. Tuttavia, a fronte dell'espansione continua della calotta polare e dei ghiacciai marini antartici, che non sono una porzione irrilevante sul mappamondo; a fronte delle medie termiche registrate in Groenlandia e negli Stati Uniti centrali, che non raggiungono quelle toccate nel 1920-'40; a fronte del raffreddamento o della stasi di alcune regioni dell'America australe e dell'Australia sud occidentale, è lecito domandarsi se tale riscaldamento possa davvero definirsi globale. L'insistenza, poi, sulle cause antropiche (o antropogenetiche: in sintesi, la mano dell'uomo) nel cambiamento climatico, sono così labili da lasciare esterrefatti circa l'enfasi con cui vengono propugnate e spacciate per vere. Nessuno sa se la mutazione del clima avvenga secondo schemi ciclici oppure caotici, se dipenda dalla variabilità solare (il modesto minimo che stiamo vivendo è altamente sopravvalutato dagli anti serristi, ultras all'incontrario), da forze intrinseche alla natura terrestre oppure, teoria minoritaria ma affascinante, da componenti extra galattiche. Quel che si può osservare, è l'esaltazione degli scambi meridiani che caratterizza le stagioni, dando luogo a estremi che la componente zonale (il classico anticlone delle Azzorre disteso sul Mediterraneo, per parlar chiaro) limitava o eliminava del tutto. Si torna, così, al punto di partenza, a quella che si potrebbe definire meteorologia di Rossby, che d'estate fa stare al fresco chi vive nel cavo d'onda e arrostisce chi sta dall'altra parte. Tranquilli, però: anche se non si chiamava così, c'era pure nel 483 d.C. e nel luglio 1225, perché la Terra girava anche allora e la forza di Coriolis (altro illustre sconosciuto nei tempi pre moderni) agiva né più, né meno che nel 2010. Così va il mondo, così è sempre andato, e a noi non resta che stare a guardare, senza peccati d'orgoglio e di supponenza, che accecano e allontanano dalla comprensione della verità.

A PRESTO!

 
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ALTA PRESSIONE E POI REBUS DI FERRAGOSTO

Post n°410 pubblicato il 07 Agosto 2010 da tizi88_2006

Mappa a 500HPa

Passato il temporale, torna il bel tempo. Ora progressivamente l'Anticiclone delle Azzorre si espanderà verso est arrivando a proteggere buona parte dell'Europa occidentale, compreso il bacino mediterraneo centrale. Insomma farà bel tempo, anche se dobbiamo ricordarlo che estate non è sempre e solo sole e secco. Ci vuole anche l'acqua, cari amici lettori, altrimenti i nostri campi e le nostre falde sarebbero molto penalizzate. Quindi godiamoci questa fase estiva dominata dal sole e dalla alta pressione, e che tra l'altro si propone non come eccessiva, né troppo calda, né troppo umida. Infatti da est giungerà certamente aria più stabile e mite, ma non troppo calda, essendo per lo più di matrice azzorriana e quindi oceanica. Le temperature alla quota strategica di 850 hPa sono previste essere in media, cioè sui 15°C al Nord, sui 17°C al Centro, sui 18°C al Sud. Quindi temperature che al suolo regaleranno sicuramente i fatidici +30°C di massima, e spesso anche di più, ma si manterranno per ora non troppo calde di notte e di prima mattina. Questo per il periodo che ci porta verso la settimana ferragostana, cioè dal 7 agosto al 12 agosto circa. Poi, in effetti, ci troviamo di fronte ad un rebus. La situazione intorno al 12/13 agosto è quella riportata dalla Multimodel MTG, dove vediamo chiaramente l'elevazione con relativo sbilanciamento verso nord dell'anticiclone delle Azzorre e la possibilità per il Vortice Canadese di lanciare un attacco all'Europa bypassando il blocco oceanico e tracimando con il suo carico di aria più fresca ed instabile proprio sull'area della Scandinavia meridionale. Da qui la Saccatura Nord-Atlantica scenderà verso sud inondando la Germania. Ma quale sarà la successiva tappa? Sceglierà di gettarsi nel Mediterraneo Centrale apportando così una fase di maltempo in Italia proprio nel periodo del 15 agosto, o piuttosto devierà in senso retrogrado verso ovest, andando a chiudersi in cut-off tra la Francia e soprattutto la Spagna? Se si dovesse verificarsi questa seconda ipotesi, l'Italia verrebbe investita da aria molto calda, di origine africana. Quindi, direte voi, o cuociamo con l'Africa o affoghiamo con il Nord-Atlantico? No, piano, amici, piano. Queste sono le due ipotesi estreme. Ma tra i due eccessi ci sono moltissime altre possibilità, come quella che si possa avere un po' di instabilità soprattutto sulle aree occidentali per il passaggio dell'asse ascendente della goccia fredda e poi un moderato richiamo caldo africano nei giorni successivi, quando questa si sposterà verso est. Per ora rimaniamo in attesa di ulteriori dati onde poter esprimere una previsione più accurata.
Buone Vacanze.

A PRESTO!

 
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