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eBay alza le tariffe

Post n°3 pubblicato il 23 Luglio 2006 da MatSmoke

Non è bastato l'annuncio di partnership tra Yahoo! ed eBay, per dare nuova linfa alle due aziende "dot-com", schiacciate dal peso della concorrenza. I mercati finanziari sono sempre più perplessi sulla redditività delle internet company.

Mercoledì, il titolo del secondo motore di ricerca al mondo è crollato del 20 % in seguito ai deludenti dati di bilancio. Il titolo del sito di aste, per contro, è dalla fine del 2004 che attraversa un lento declino.

Eccessivo ottimismo sulla crescita delle vendite, sottostima dei costi pubblicitari, e la nascita di sistemi alternativi a PayPal, come Google Checkout, sono le cause dell'andamento difficoltoso.

Per questo, eBay decide clamorosamente di aumentare le commissioni sulle vendite, dal prossimo 22 agosto. Al solo annuncio, sempre mercoledì, il titolo è schizzato verso l'alto di quasi il 6 %.

Un colpo di genio: gli affari vanno male? Aumentiamo i prezzi. Secondo eBay, l'aumento sarà in media del 6 %, ma riguarderà solo il comparto "store inventory", dedicato ai venditori professionali.

Si tratta comunque di oltre 540.000 negozi online in tutto il mondo, magari sarà una fetta trascurabile del fatturato di eBay, ma per molti venditori può essere un'attività vitale.

La decisione d'imperio della società californiana ha provocato grande reazione tra i venditori, che parlano di "aumenti vertiginosi (fino al 500%) su tutti i principali servizi", e sono in molti gli esercizi in procinto di chiudere.

"Il problema, segnala un comunicato di negozianti ribelli, "è che tali aumenti sono stati decisi unilateralmente, a parità di servizi offerti". La protesta si è propagata online sia nei forum di ebay.it che su siti creati ad hoc.

Esiste anche una petizione online a cui stanno aderendo decine e decine di utenti ebay. E stanno prendendo quota alcuni siti storicamente antagonisti al dominio di eBay, come ebayFREE, che propone anche un elenco di siti di aste concorrenti col nemico.

 
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