Mauro Amici

Psicologia e Benessere

 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

 

« IL MITO E IL NOSTRO ESSERELe Regole dell'Amor che... »

La dipendenza affettiva

Post n°5 pubblicato il 21 Febbraio 2011 da mauroamici_1970
 

La dipendenza affettiva

A Francesco Angeli perché possa tornare ad amare

Amor c’ha nullo amato amar perdona

Dante Alighieri

La dipendenza affettiva è come una carta moschicida appiccicata dentro il nostro cuore, oscura ogni libertà e crea solo feroci attaccamenti emotivi e psicologici. Se si entra nel merito è un meccanismo perverso (non esistono solo perversioni sessuali, ma anche psicologiche ed emotive) creato dalla Paura che da vita a bisogni distorti quali ad esempio:

  • Il bisogno di non sentirsi soli
  • Il bisogno di sentirsi amati e desiderati
  • Il bisogno di essere capiti e compresi
  • Il bisogno di sentirsi importanti

La dipendenza affettiva non è amore ma, appunto, paura e genera “torbidi” sentimenti quali, ad esempio, il senso di colpa, la voglia di vendetta, la rabbia, l’odio, il rammarico, il rancore, la possessività, il rifiuto, il senso di inferiorità, la gelosia. I dipendenti affettivi hanno, appunto bisogno dell’amore per compensare un loro “vuoto” infantile. Il meccanismo assurdo (perversione) risiede nel fatto che i dipendenti affettivi negano sé stessi per dedicarsi completamente al proprio partner, perché, nella loro ottica, bisognoso di aiuto (il dipendente affettivo rispecchia fedelmente quello che io definisco scherzosamente “crocerossino”). Sta tutto qui il meccanismo perverso: una proiezione inconscia sul partner e, allo stesso tempo, una compensazione di un proprio vuoto interiore. Il problema risiede nel fatto che il dipendente affettivo non ha consapevolezza del suo schema e continua a replicare “amori” impossibili e bellicosi all’infinito.

La negazione di sé, il rifiuto, il dolore delle difficoltà (tutte ebbrezze del crocerossino) vengono innaffiate, giorno per giorno, e più viene data acqua e più diventano sempre più irrisolvibili.

La nota psichiatra Marta Selvini Palazzoli afferma che il nodo cruciale della dipendenza affettiva risiede nell 'Hybris , ossia nella “ingiustificata, assurda, sconsiderata presunzione di farcela”. Il pensare prima che riusciremo a farci amare da chi non ha “occhi” per noi, o il pensare prima che possiamo pretendere di farci amare, come noi vogliamo.

Il risultato della dipendenza affettiva è una guerra con sé stessi e con il partner perché più si chiede amore, più si otterrà l’esatto contrario, in definitiva il crocerossino è un ambivalente (un tipo di psicosi). Cerco di rendere chiaro il concetto appena espresso: provate a pensare ad un elastico che tiriamo e molliamo con le nostre mani. Quando lo tiriamo stiamo comunicando: “non posso stare con tè perché ho troppo dolore dentro quando mi umili, mi ferisci, mi maltratti”, invece quando lo molliamo stiamo comunicando: “non posso stare senza di tè perché ho paura di restare solo, ho paura di perderti definitivamente”. Il dipendente affettivo fa continuamente questo gioco con le proprie mani, tira e rilascia, tira e rilascia, ma, alla fine, l’elastico, inevitabilmente si romperà .

Le caratteristiche della dipendenza sono:

  • Ebbrezza: il partner fa stare bene, quindi fa sentire ebbri e felici; Quindi non il dipendente affettivo non è attore principale, ma semplice comparsa.
  • Dose: il dipendete affettivo ha una crescente necessità della presenza del proprio partner. In sostanza la persona “amata” diviene come una droga (anche le droghe infatti sono dipendenze) e deve dimostrare, continuamente, manifestazioni di amore,ma non con il solo pensiero, deve esserci, deve stare al fianco del dipendente. La dose è la caratteristica più importante delle due perché arriva, in certi casi, anche a far dimenticare i propri impegni quotidiani per dedicarsi completamente all’altro o pretendere dall’altro. Insomma da semplice dose, può divenire ossessione.

Ritornando al concetto iniziale di bisogno, posso affermare che il dipendente affettivo non è un innamorato ma, semplicemente, un pauroso che cerca, con tutte le sue subdole armi, di nascondere prima a sé stesso e, poi, all’altro la propria fragilità interiore.

La Paura genera sempre sentimenti e bisogni torbidi, mentre la Gioia fa spuntare il sole durante una giornata uggiosa e tetra.

Per quel poco che io so l’amore vero è condivisione, gioia, fiducia, sesso libero da pregiudizi e nevrosi (“spaccature” tra istinto e mente dovute a preconcetti), donare senza aspettarsi di ricevere, sintonia, fusione di energie, empatia, libertà.

Mauro Amici

 

 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Mens/trackback.php?msg=9911493

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
giusidng
giusidng il 30/04/11 alle 15:13 via WEB
La descrizione direi che č perfetta, ho riscontrato questa dipendenza in almeno il 50% di persone che conosco. La dipendenza affettiva puņ essere proiettata verso un compagno ma anche verso la famiglia...questa č la dipendenza affettiva, mentre per tutte le altre partliamo di dipendenza da farmaci, droghe, fumo, alcol, gioco, ect. Alla fine di questa bellissima descrizione, credo che la gente cerchi anche una risposta. Come si puņ vincere questo senso di dipendenza (che sia affettiva o da altro)?
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

INFO


Un blog di: mauroamici_1970
Data di creazione: 13/01/2011
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

edicolamaghycataraettarigKedemdandina.ac_a3jallo69foran2003andsipHariKirtanadasMSPminniedglorosa.malaraerosdc0silvia.bagnulomaria.sarnelli92
 

ULTIMI COMMENTI

Gia' ma tu non sei ne' Caino ne' Abele , non...
Inviato da: agricoltura.15
il 13/03/2012 alle 11:18
 
Di nulla...grazie a te...
Inviato da: mauroamici_1970
il 09/05/2011 alle 21:18
 
Molto bello, grazie.
Inviato da: diss0nanze
il 09/05/2011 alle 01:02
 
La descrizione direi che č perfetta, ho riscontrato questa...
Inviato da: giusidng
il 30/04/2011 alle 15:13
 
La simbiosi fra madre e figlia č molto frequente nei paesi...
Inviato da: giusidng
il 28/01/2011 alle 20:45
 
 

CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963