Creato da archetypon il 03/08/2005

Ombre di Luce

Davanti a me fluttua un'immagine, uomo o ombra, più ombra che uomo, più immagine che ombra. (W.B. Yeats)

 

« luna e dolore... »

un'altra pagina

Post n°645 pubblicato il 14 Luglio 2008 da archetypon
 


Giro un’altra pagina del libro: sono oltre la metà. È a questo punto — scagli la prima pietra chi non l’ha fatto — che si cominciano a far scorrere tra le dita le pagine che mancano alla fine: gesto di impazienza e di timore per le pagine finali — perché c’è sempre un finale — che non riusciamo ad immaginare.

Se nella pagina successiva iniziasse un nuovo capitolo penso che, se fossi l’autore, userei come epigrafe l’assunto di quel tale che si pensava oltre l’amore ma che si sognava nell’amore: ironia amara di ogni inquieto oscillare tra realtà e fantasia, ancorché la fantasia è una forma di realtà e la realtà lo specchio della fantasia.

Di correggerlo poi questo libro non se parla: come ogni demiurgo stampatore sa, non c’è libro senza errore. Quanto al contenuto poco importa: anche il peggiore dei libri insegna qualcosa.


 

Commenti al Post:
tuathade
tuathade il 14/07/08 alle 09:44 via WEB
cambiarlo magari no... ma farlo procedere secondo il Tuo gusto. questo forse. tanti auguri. dri.
 
Sylvia.P
Sylvia.P il 14/07/08 alle 11:36 via WEB
ogni volta che ritorniamo al passato noi abbiamo la possibilità di modificarlo, attraverso nuove interpretazioni, non è stupefacente? Così il libro della nostra vita: possiamo guardare alla nostra stessa esistenza come qualcosa di sempre nuovo, con occhi sempre diversi. E i capitoli che man mano scriveremo anche: una infinità di immagini e poi di scelte. Tanti auguri caro AM!
 
 
archetypon
archetypon il 14/07/08 alle 11:48 via WEB
saper leggere e saper ri-leggere [per nostra Signora Memoria]: sì, ecco perché anche il peggior libro insegna qualcosa.
 
DONNADISTRADA
DONNADISTRADA il 14/07/08 alle 11:48 via WEB
Ogni libro lo riteniamo in grado di insegnare qualcosa, forse è solo presunzione, chissà!!! Ma questo è comunque il libro che noi abbiamo cominciato a scrivere ed è il nostro, compreso ogni errore di cui è pervaso e intriso. Ad ogni rilettura appare un errore in più e penso che qualcuno si possa correggere, una volta notato, non del tutto, ma forse in parte sì. Che c'è di male nell'accorgersene e provare a modificare qualche punto? Almeno ci si cimenta. Penso che essere fedeli alle proprie idee e a se stessi significhi anche procedere nella correzione di qualche bozza ancora possibile. Perchè dare per scontato l'errore per sempre?
 
DolceA0
DolceA0 il 14/07/08 alle 19:31 via WEB
eh no, eh no, eh no! ora ci dici che libro stai leggendo! :)
 
chetusiaperme
chetusiaperme il 15/07/08 alle 11:20 via WEB
Typ..questa volta non puoi dirmi che non ho capito:))
 
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- C.G. Jung
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Quando uno ha avuto una volta la fortuna di amare intensamente, passa la vita a cercare di nuovo quell'ardore e quella luce.

- A. Camus -



Il serpente aveva appena guardato quella venerabile immagine quando il re prese a parlare e domandò: «Da dove vieni?». «Dai crepacci in cui abita l'oro» rispose il serpente. «Che cosa è più stupendo dell'oro?» domandò il re. «La luce» rispose il serpente. «Che cosa è più vivificante della luce?» domandò il primo. «Il dialogo» rispose il secondo.

- Goethe -


Quando devi scegliere tra due cammini, chiediti quale abbia un cuore. Chi sceglie il cammino del cuore non sbaglia mai.
- Popol Vuh -

 

Chiunque prende la strada sicura è come se fosse morto.

- C.G. Jung -

 

Nel coltivare se stessi non esiste la parola "fine". Chi si ritiene completo, in realtà, ha voltato le spalle alla Via.

- Yamamoto Tsunetomo -


La vita, per compiersi, ha bisogno non della perfezione ma della completezza. Di questa fa parte "la spina nella carne", la tolleranza all'imperfezione, senza la quale non c'è né progresso né ascesa.

- C. G. Jung -


Un uomo che dubiti del suo proprio amore può, o meglio deve dubitare di qualsiasi altra cosa meno importante.

- S. Freud -

 

Io sono, più di ogni altra cosa, quel che non sono riuscito a compiere. La più vera delle vite che indosso, come un fascio di serpenti annodato a un'estremità, è la vita non vissuta. Sono un uomo che ha vissuto immensamente. E che nella stessa misura non ha vissuto.

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Tutto ciò che teniamo dentro di noi senza viverlo cresce contro di noi.

- M.L. von Franz -


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