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« Jeff.07 Taranto 26 30 LuglioAltre riflessioni su FAQ... »

FAQ: TIKI - il primo libro pop surrealista italiano

Post n°67 pubblicato il 02 Agosto 2007 da progettitv
 

Credo che sia giusto fare il punto della situazione e dare alcuni chiarimenti; troppo spesso infatti mi ritrovo ad avere difficoltà nel rispondere alla domanda che mi pongono: "Ma di che cosa parla il tuo libro?" La mancanza di riferimenti culturali condivisi mi spinge a riferirmi a "cose artistiche" che la maggior parte delle persone non conoscono ma che sono  i miei riferimenti culturali ben precisi e rappresentano anche il motivo per cui è nato TIKI. E quindi, per rispondere alla gentile domanda, finisco per perdermi in una serie di sentenze che inziano tutte a loro volta con una domanda: "conosci il movimento culturale lowbrow art o pop surrealismo californiano che dir si voglia?" "Conosci per caso Mark Ryden o che ne so Todd Schorr? No? Beh allora diciao ehm.." Oppure " Mah [sconforto] Tiki è essenzialmente un libro che si inserisce in una forma culturale, definiamola perchè amo le definizioni, pop surrealista di nuovo profilio. E' un libro pop surrealista, conosci qualcosa di questo movimento?" Naturalmente le mie spiegazioni lasciano ammutoliti. Ci si aspetta che un giovane scrittore italiano scriva di disagio, di camorra, di sesso ripreso con il telefonino, di come riesce a sfangarsela con mille euro al mese (argomenti tutti seri e che prendo in grandissima considerazione sia ben chiaro, ma che non rappresentano certamente nel mio caso alcuna fonte di ispirazione.) Che i riferimenti per uno scrittore italiano possano essere degli pittori americani sconosciuti mette in crisi e spinge lo scrittore inesorabilmente verso lo scoramento e l'isolamento!
Sento quindi il bisogno di farmi un pò di domande e darmi le risposte, secondo il tradizionale modello FAQ (parola che per come suona, a volte basterebbe per dare una risposta!) Tutto ciò affinchè possa essere chiaro anche in riferimento alla critica letteraria italiana e alla stampa che cos'è Tiki e perchè viene definito o verrà definita nel futuro la prima opera di pop surrealismo italiano. (Chiedo scusa se ci tengo con un pizzico di orgoglio a rivendicare e ribadire questo titolo, non lo faccio per mania di protagonismo ma perchè credo che questa forma d'arte crescerà e avrà sempre più spazio nel futuro in quanto meglio di tutte lo rappresenta; quindi se adesso sono qui da solo a scrivere queste cose domani saremo un pò di più e dopo domani saremo un pò di più ancora e poi ci domenticheremo di chi era lì all'inizio da solo...Questo non succederà ormai grazie a questo nuovo fantastico media - il blog - che in qualche maniera linka per sempre la verità storica con l'attualità...tie!)

Che cos'è il Pop surrealismo o Lowbrow Art?

La definizione Lowbrow "basso profilo" l'ha inventata il "nonno" di questo movimento Robert Williams alla fine degli anni '60 per definire la propria arte. Williams partecipava alle sub culture californiane di quel periodo che si identificavano principalmente nel fumetto underground, nell' hot rod, nel tattoing, nel surf e nella lounge exotica. Ma Williams era un pittore e tradusse tutte queste esperienze in una pittura figurativa di derivazione fumettistica e che celebrava le culture alternative. Possiamo dire che sebbene il termine pop surrealismo sia intercambiabile con "basso profilo," il pop surrealismo è un movimento più recente che inizia con la fondazione della rivista Juxtapoz, inventata dallo stesso Williams negli anni '90. Todd Schorr, Ron English, Camile Rose Garcia, Marion Peck, Anthony Ausgang, Glenn Barr, Shag sono i nomi di punta di questo movimento che concepisce l'arte come perizia tecnica, narrazione figurativa (questo è un aspetto molto importante e ci tornerò) fantasia. Sculturi ma anche produttori di giocattoli, ex grafici, ex fumettisti o inventori di cartoni animati e registi televisivi, questi artisti si sono ritrovati tutti sotto il comune sentire della cultura pop ma anche della pop art da un lato e, dall'altro, legati a quel movimento che aveva fatto della fantasia il proprio credo e cioè il surrealismo.

Grazie a chi hai conosciuto questi artisti?

Alessandro Papa e Gloria Bazzocchi che hanno creato Mondo Bizzarro Gallery prima a Bologna e ora a Roma dove con grandissima professionalità ospitano mostre e artisti del livello di Camile Rose Garcia e Marion Peck. Sono coloro che per primi hanno portato in Italia questi creativi a tutto tondo. Ho avuto la fortuna di conoscerli e oltre ad essere due persone umanamente ricchissime è grazie a loro se oggi scrivo in questo modo.

Perchè TIKI è un libro pop surrealista?

TIKI è un libro eminentemente figurativo. Presenta delle situazioni surreali che non sono di questa terra ma che in parte lo sono anche. Le storie stanno in piedi su di un crinale sempre in bilico tra fantascienza, favola, racconto filosofico, commedia. Gene Gnocchi ( che è per me tra l'altro una grande influenza) alla presentazione del libro ha citato un autore che è molto importante e che non si cita ormai più molto frequentemente: Italo Calvino.
TIKI nasce anche e soprattutto grazie all'osservazione delle opere di Todd Schorr, alla lettura delle opere di Calvino, i fumetti, la grafica delle tavole da skate e la lettura di scrittori americani che sono più o meno linkati a questa pagina. Tutto ciò che è pop culture ha un ruolo importante in questo libro, la tiki culture è l'immaginario alla base di Un pub nella giungla che è il primo racconto. Gli @stronauti! Deve in massima parte le sue situazioni ai cartoni animati e all'opera di Todd Schoor. Inoltre il mio lavoro è fare il regista televisivo e quindi ho per mia natura la fortuna (o sfortuna) di passare la maggior parte del mio tempo a contatto con il montaggio delle immagini e con la tecnologia e poi quello del mondo della televisione è un mondo un pò strano in cui elementi della fantasia si mescolano alla realtà tutto ciò ha concorso a farmi scrivere in questo modo, sacrificando gli elementi autoreferenziali e realisti. 

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Commenti al Post:
MoonGod
MoonGod il 04/09/07 alle 14:18 via WEB
Ciao! Venni a conoscenza di questo movimento qualche anno fa grazie alla scoperta del gruppo Miss Derringer che intervistai per www.musicletter.it , qui precisamente (ora però la nostra non-rivista è “più bella” graficamente)… Complimenti per il libro A presto Luka www.myspace.com/myspaceisluka www.myspace.com/musicletter
 
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