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Il blog curato dall'associazione Domus Idee che racconta quello che succede nella città normanna (Mileto) e nelle sue frazioni (Paravati - Comparni - San Giovanni e il rione Calabrò). La citta di Mileto si trova in provincia di Vibo Valentia in Calabria. (Si raccomanda una risoluzione minima di 1024 x 768)
 
 

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Il Vescovo vieta i concerti nelle Chiese

Post n°149 pubblicato il 16 Dicembre 2007 da domusidee
 

    La notizia non è molto recente, risale a fine novembre, ma per la sua valenza abbiamo deciso di riprenderla e pubblicarla ugualmente. Il nuovo vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo, ha inviato una missiva a tutti i parroci con la quale ha chiarito che nelle chiese non è possibile fare concerti che non siano di musica sacra o religiosa. Quindi, dal 2 dicembre (giorno dal quale entra in vigore il divieto), si dovrà dire addio ad una pratica assai diffusa non solo a Mileto ma un po' in tutta la diocesi. I vari concerti di Capodanno e le manifestazioni musicali che in questi ultimi anni sono stati ospitati nelle chiese dovranno trovare una nuova collocazione. Il presule ha chiarito che "non sempre ci si è attenuti alle norme della Chiesa che disciplinano questa materia. In qualche chiesa - ha scritto Renzo - stato ammesso l'uso del pianoforte e l'esibizione di bande musicali, di orchestre di musica sinfonica: si tratta di manifestazioni contrarie alla santità del luogo sacro". Il vescovo ha spiegato che "le chiese non possono considerarsi semplici luoghi pubblici, disponibili per riunioni di qualsiasi genere, piuttosto sono luoghi sacri in modo permanente destinati al culto divino". inoltre, sotto il profilo giuridico l'argomento è regolato dalla "Congregazione per il Culto Divino e dalla Conferenza Episcopale Italiana".

   I due organi ecclesiastici nei rispettivi deliberati risalenti agli anni 80 dopo aver definito "le Chiese come irrinunciabili luoghi sacri", si soffermano "sull'importanza della musica sacra, sia vocale che strumentale". Il vescovo fa riferimento a diversi documenti ufficiali della gerarchia ecclesiastica per poi affermare che "alla luce di questi documenti la musica sacra viene definita come quella che, composta per la celebrazione del culto divino, è dotata di santità e bontà di forme. Costituisce un  patrimonio di inestimabile valore e svolge un compito ministeriale nel servizio divino". Inoltre, "quando l'esecuzione della musica sacra avviene durante una celebrazione, dovrà attenersi al ritmo e alle modalità proprie della stessa. Ciò obbliga a limitare l'uso di opere create in un tempo in cui la partecipazione attiva dei fedeli non era proposta come fonte per l'autentico spirito cristiano". A questo si aggiunge il fatto che "il canone 1210 recita: Nel luogo sacro sia consentito solo quanto serve all'esercizio e alla promozione del culto; della pietà, della religione, è vietato qualunque cosa sia aliena dalla santità del luogo". Il che significa che "si consente di aprire la porta della Chiesa certamente ad un concerto di musica sacra o religiosa" dove "per musica sacra si intende quella composta per la liturgia ma che per motivi contingenti non può essere eseguita durante una celebrazione", mentre "per musica religiosa quella che si ispira al testo della Sacra Scrittura o della liturgia o che richiama a Dio, alla Vergine Maria, ai Santi, o alla chiesa", ma "la si deve chiudere ad ogni altra specie di musica", perché "non è legittimo programmare in chiesa l'esecuzione di musica non di ispirazione religiosa e che è stata composta per essere eseguita in contesti profani sia che si tratti di musica classica sia contemporanea, o anche di alto livello popolare".

   Sotto il profilo pratico, quindi, è"esclusa nelle chiese l'esecuzione di musiche "profane sia vocali che strumentali anche classiche e sinfoniche. Potranno essere ammesse esecuzioni di musiche "sacre" o comunque "religiose" in forma di concerto con il permesso dell'ordinario diocesano. Non sono consentiti invece concerti di musica di altro genere e con strumenti non abilitati per la liturgia (pianoforte; concerti bandistici, canti folkloristici e simili)". Infine, il presule miletese precisa che "la richiesta per ottenere il permesso va rivolta per iscritto e per tempo, dal parroco al vescovo e deve recare l'indicazione della data del concerto del programma dettagliato dei brani da eseguire con il nome degli autori. L'ordinario (ossia il vescovo) concederà il permesso dopo aver sentito il parere della commissione diocesana per la musica liturgica. L'ingresso deve essere libero e gratuito" e "gli esecutori e i fruitori dovranno avere un comportamento conveniente al carattere sacro del luogo controllando espressioni troppo fragorose del plauso ed altri commenti". Le norme in questione, di fatto già operative, entreranno in vigore "in tutte le chiese della diocesi a partire dal 2 dicembre 2007, prima domenica di avvento".

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Commenti al Post:
LuanaCalabria
LuanaCalabria il 19/12/07 alle 01:35 via WEB
Non so sinceramente se pensare che sia una grande stupidaggine o una cosa importante, da un lato le chiese sono chiese e devono essere usate solo per pregare... dall'altro però mi viene da pensare che una volta in chiesta si faceva di tutto, compresi i grandi concerti e la grande cultura... forse la soluzione dovrebbe stare nella metà e il vescovo dovrebbe valutare volta per volta senza troppe rigidità...
 
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