Egr. Dott. Paolo De Paola,
Spett.le Redazione di Tuttosport,
Spett.le NUOVA EDITORIALE SPORTIVA S.r.l.,
ancora una volta, e con rammarico, Vi esprimo il mio disappunto di ex lettore del Vs. giornale, che ho deciso di NON ACQUISTARE PIÙ a partire da lunedì scorso, dopo il "cover-up" degli ennesimi scandali arbitrali della 19ma giornata di andata della "Serie A TIM".
Attraverso il web sono venuto a conoscenza dei contenuti dell'editoriale del direttore Paolo De Paola intitolato "Il diritto di sbagliare".
Evidentemente al peggio non c'è mai limite: al Dott. De Paola non dovrebbe sfuggire che proprio la Juventus, squadra del cuore dello storico "zoccolo duro" dei lettori di Tuttosport, per anni è stata fatta oggetto delle peggiori illazioni a causa delle ripetute vittorie (era del resto la squadra più attrezzata e meglio organizzata, come dimostrato dalle statistiche della IFFHS e dalla vittoria dei Mondiali 2006, figlia degli uomini che furono di Luciano Moggi).
Proprio quelle ripetute illazioni hanno determinato la retrocessione in serie B della Juventus nell'estate 2006, a culmine della farsa di "calciopoli", dove in fretta e furia furono emesse sentenze senza il rispetto dei fondamenti basilari del Diritto (che, anzi, fu riformato in corso d'opera dall'ineffabile Guido Rossi), in base al "comune sentire" del tifoso da bar. Del tifoso anti-juventino, ovviamente.
Anni di vittorie e maldicenze delle tifoserie avverse hanno lavorato secondo la nota teoria di Joseph Goebbels, per il quale qualunque menzogna può diventare realtà, basta ripeterla continuamente.
E così la Juventus è stata distrutta, privata delle risorse finanziarie da un anno nella serie cadetta e due (almeno) di lontananza dalla Champions League, dalla forzata cessione dei suoi campioni, due dei quali (Ibrahimović e Vieira) andati a rafforzare quella concorrente diretta cui è stato pure assegnato uno dei due scudetti revocati senza alcun riscontro di risultato alterato nelle partite giocate della Juventus. Il secondo dei due (si, proprio quello assegnato alla squadra di Moratti dall'amico ed ex consigliere dell'Inter Guido Rossi) non fu nemmeno oggetto di indagini.
Il Dott. De Paola ricorderà perfettamente che per sostenere un tale "aborto giuridico" (Sandulli dixit) venne concepito il cosiddetto "illecito strutturato" e si contestò un Art.6 CGS per somma di Art.1.
Comprenderà il Dott. De Paola che, alla luce di quanto sopra riassunto per sommi capi, il tifoso torinese sia assai poco propenso alla presa per i fondelli.
Il diritto di sbagliare e tutte le attenuanti che taluni pretendono doverose per una classe arbitrale giovane e inesperta (ma lo strapagato Collina non doveva essere la panacea?) non può essere concesso dalla tofoseria di una squadra, la Juventus, che ha pagato e sta continuando a pagare per reati che non ha mai commesso ma che certa stampa ha provveduto negli anni a sedimentare nel "comune sentire" con letture faziose e maliziose dei fatti sportivi, fatte su misura per compiacere i pruriti delle platee frustrate.
Il Dott. De Paola ben ricorderà la linea editoriale ipocrita, forcaiola e colpevolista adottata dal suo precedente giornale, la rosea Gazzetta dei vari Cannavò (colui che coniò il termine "moggiopoli"), Verdelli e Palombo.
Proprio Ruggiero Palombo, incredibilmente, riuscì sempre ad indovinare in anticipo gli esiti delle pazzesche sentenze dell'estate 2006, lasciando in noi juventini il fondato convincimento che il giornale dalle pagine rosa non si limitò a svolgere una legittima funzione di cronaca e di commento, ma fu parte attiva nel golpe che nel 2006 distrusse, forse per sempre, la gloriosa squadra bianconera, decretando la fine della fulgida era della Triade.
Noi tifosi bianconeri, dopo lo smarrimento iniziale, ci siamo documentati, ci siamo organizzati, ci siamo riuniti e associati, ci siamo scambiati informazioni sul web dove combattiamo con l'informazione e la ricerca dei fatti.
A differenza di altre tifoserie non abbiamo reagito ai torti subìti con la violenza, ma con un'opera di controinformazione volta a colmare il vuoto colpevolmente lasciato (con pochissime eccezioni) dai media ufficiali.
Tuttosport è stata, durante la direzione Padovan, una delle rare voci fuori dal coro, pur se timida. Ora stiamo assistendo ad un tentativo di normalizzazione che, sappiatelo, non potrà andare a buon fine.
Avrà capito il Dott. De Paola che dopo l'estate del 2006 nulla potrà più essere come prima. Noi juventini non riusciamo più a lasciar correre, con l'elegante distacco di un tempo. Non potremo mai dimenticare il dolore delle ferite che ci sono state inferte e che ancora fanno male.
La violenza, sia chiaro, non rientra nelle nostre corde. Preferiamo l'uso dell'intelligenza e il senso critico, che ci impedisce di accettare supinamente qualsiasi tentativo di lavaggio del cervello. Non possiamo convincerci che sia normale ciò che normale non è.
La nostra è diventata prima di tutto una battaglia civile e di democrazia.
Per tutti questi motivi rinunceremo all'acquisto del Vs. giornale. Sarà un boicottaggio massiccio, ne sono certo, almeno fino a quando la linea editoriale continuerà ad essere quella attuale.
Mi permetto di riportare di seguito due editoriali (di Giuseppe Belviso, presidente di GiùlemanidallaJuve.com e della Redazione di ju29ro.com) in cui moltissimi juventini oggi si identificano.
Distinti saluti
Alessandro
(Torino)
Per brevità aggiungo qui soltanto i link agli artcoli che ho riportato integralmente in calce al messaggio inviato a Tuttosport:
http://www.giulemanidallajuve.com/articolo...glio2.asp?id=82
http://www.ju29ro.com/articoli/Il_Diritto_di_dubitare.html
Inviato da: mino46
il 14/11/2009 alle 17:21
Inviato da: stellamarina_07
il 04/11/2009 alle 22:36
Inviato da: resistenzabianconera
il 26/09/2008 alle 19:47
Inviato da: Anonimo
il 25/09/2008 alle 10:02
Inviato da: resistenzabianconera
il 13/08/2008 alle 15:22