A TE...
I tuoi occhi vedranno un nuovo mondo
Il tuo sorriso sarà il nostro
Il tuo volto ci illuminerà
Il tuo cuore ci amerà
La tua anima ci guiderà
Vola splendido Angelo
...LA VOGLIA DI ANDARE AVANTI...
Questo blog andrà avanti, continuerà ad essere presente, è inutile abbandonare, gettare la spugna, rincorrere la serenità non è un'opera vana ed inutile.
Insieme a questo spazio, porterò avanti anche un nuovo spazio, aperto a tutti coloro vogliano condividere gli argomenti che verranno trattati.
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Post n°20 pubblicato il 07 Aprile 2009 da namaste_24
Questa mattina, quando ho appreso la notizia del terremoto in Abruzzo sono ritornato indietro nel tempo, a quel 23 novembre 1980, a quella sera di una giornata che era trascorsa tranquilla, ad una giornata anormalmente calda per il periodo quasi invernale, ma alle 19:34 la mia terra ha avuto un sussulto, ero al telefono con uno zio, quando mi avverte che la terra da lui stava tremando, 50 chilometri ci separavano ma dopo pochi secondi anche io ho avvertito un vuoto alla testa, un attimo in cui tutto sembrava calmo, poi un vento che proveniva da ogni luogo e si propagava nella stanza, e tutto ha cominciato a perdere stabilità. |
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Lasci un'emozione
che non se ne và.
Non so dirti come,
ma succede solo
quando due persone
fanno insieme un volo
che ci porta alto,
oltre la gente,
come fare un salto
nell'immensità
e non c'è distanza,
non c'è mai,
non ce n'è abbastanza
se tu sei già in me
per sempre
Essere scappati senza avere nulla, ritornare in casa furtivamente, come ladri, ladri del tempo, di quel tempo che non pensavi di avere, essere scoperto da quella forza della natura padrona di quel tempo.
Poi ricreare un minimo di privato insieme ad altre 30 famiglie in una palestra, ognuno un pezzo di pavimento delimitato dai soli materassi a terra, dormire vestiti per giorni e giorni, con il rumore di quegli elicotteri enormi con il naso a patata che si alzavano in continuazione per andare nelle aree più colpite.
Fare la fila due volte al giorno per mangiare in una mensa allestita a qualche chilometro da una cooperativa emiliana, e nel frattempo studiare per gli esami di stato in macchina e poi in una roulotte, ogni giorno scandito dai soliti ritmi, poi pian piano il ritorno a casa sistemata alla meno peggio, e la vita che scorreva con un altro ritmo...
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