« Il salvatore Mario Monti | Energia 2 » |
LA NUOVA AREA
" TECNOLOGICO INDUSTRALE INTEGRATA "
DI MASSA FINALESE
LA NUOVA AREA TECNOLOGICO INDUSTRIALE DI VIA CERESA DI MASSA FINALESE, E' ANCHE "PERCORSO DIDATTICO", PER LA DOCUMENTAZIONE SULL'ENERGIA; E' ALTRESI' UN "CENTRO DI RICERCA, SPERIMENTAZIONE, COLLAUDO APPLICATO, PER PRODURRE, RISPARMIARE, RECUPERARE L' ENERGIA, IL RICICLAGGIO DI MATERIE PRIME DAI RIFIUTI E
SMALTIMENTO TECNOLOGICO CON PRODUZIONE DI: COMPOST PER L' AGRICOCOLTURA, UMUS PER FLORICOLTURA, VIVAI, ENERGIA
ELETTRICA, VAPORE AD USO TECNICO, CLIMATIZZAZIONE SERRE, VASCHE DI ALLEVAMENTO PER ACQUACOLTURA INTENSIVA PREGIATA, STUDI PER TECNICHE INNOVATIVE DI PROCESSO, COLLAUDO, TELERISCALDAMENTO, CONTENIMENTO, RIMOZIONE, BONIFICA ED INERTIZZAZIONE DI INQUINANTI DI SUPERFICE, INTERVENTI ALL’ESTERNO DELL’AREA, SU RICHIESTA DI AZIENDE INDUSTRALI, COMUNITA’, ENTI PUBBLICI.
La Spina Dorsale che ha promosso la realizzazione del progetto ferroviario è stato voluto dalle industrie "Biomedicali", che non hanno delocalizzato Sia il terminal ferroviario Mortizzuolo-Canaletto a binario unico, con predisposto a metà percorso un allargamento della massicciata con lo scambio bi-direzionale e i due ponti, sono stati realizzati a tempo di record dal “Genio Militare Ferrovieri e Pontieri”. Queste opere rientrano nell'intervento straordinario predisposto dal Governo per potenziare le Infrastutture del Territorio.
LINEA E TERMINAL'S- descrizione sommaria impianto
La linea,con traversine in cemento non è elettrificata, sia per accelerarne la costruzione, che per favorire nei terminal's l'operatività dei carri ponte e delle sei motrici Disel/Metano per la movimentazione dei carri, trasferimento e carico dei container's, limitando così i costi per la realizzazione e gestione -. Interna e parallela alla S.P. Mirandola Pavignane, attraversa la S.P. Rivara San Martino nei pressi di Pavignane, prosegue ed incrocia quella che, partendo da Massa porta a S. Martino, raggiunge la fine di Via Ceresa e da qui prosegue in direzione di Canaletto; all'altezza dell'ex Zuccherificio, c'è il secondo terminal.
Gli incroci sono segnalati da impianti, come da normativa, ad attivazione automatica prima del transito di un convoglio e sono alimentati da pannellli fotovoltaici. A monte del terminal di Canaletto, che dispone, come Mortizzuolo, di due carri ponte, c'è una serie di raccordi di manovra, posizionati a destra e sinistra della linea che permettono di smistare i carri ferroviari e formare i convogli; due dei raccordi più interni,paralleli a Via Ceresa, che fanno comunque parte del terminal, c'è l'impianto per lo scarico dell'atomizzato, per le ceramiche del "Polo". Il trasferimento del materiale avviene pneumaticamente, mediante la condotta interrata, che, regolata da una serie di valvole di deviazione, termina nei "cicloni" dei vari stabilimenti. L'impianto potrà essere utilizzato anche per il trasferimento degli sfriti di legno e potature, previo un trattamento di "calibratura" della pezzatura, facendolo passare nel trituratore in fase avanzata di montaggio, permettendone sia l'utilizzo immediato in produzione o lo stoccaggio, favorendo comunque l'invio allo stabilimento " EKO BLOK".
Le possibilità offerte dalla realizzazione dei "Terminal's", non l'unica, può essere espressa prendendo ad esempio la decisione di quest' ultima Azienda di diversificare la produzione verso due tipi di prodotti; commercializzazione di "cubi" per pedane e linea per la produzione di "pellettati" per ricaldamento. Questo ha significato nuovi posti di lavoro, con una prima ricaduta positiva sul territorio e con un'effetto a "cascata". La possibilità di reperire materia prima senza condizionamenti di trasporto, (il trasporto ferroviario è più conveniente di quello su gomma), ha permesso anche il "percorso inverso", permettendo la spedizione del "prodotto finito", allargando il bacino di mercato.
Un futuro utilizzo dell' impianto pneumatico sarà per lo scarico e trasferimento di polpe essiccate (fettucce) provenienti dalle industrie saccarifere del Nord Italia, agli utilizzi finali possibili. Una serie di silos permetteranno comunque lo scarico contemporaneo di due tipologie di prodotto, qualora l'impianto fosse impegnato. I terminal's di Canaletto e Mortizzuolo, permettono il trasferimento di container's di “biomedicali”, ceramica ed altro; gli "scarrabili".permettono l'approvigionamento delle materie prime da e verso gli stabilimenti, (Es: il Polo
Industriale di Cento), favorendo la ferrovia più economica e favorendo il calo del traffico sulla rete stradale. ordin
I treminal's hanno altresì determinato l' abbandono dei progetti sulla discarica; la centrale elettrica a biomasse ( potenza 0.999 Mkw.), gia costruita e funzionante, è stata di fatto declassata al ruolo di "unità d'emergenza", pur essendo comunque collegata alla “messa in rete dell' Energia Elettrica". Il "digestore", costruito " a tempo di record", viene mantenuto in attività solo per trattare certi tipi di cascami, che risulterebbero a "bassa resa" se trattati nell'impianto principale. E’ DEFINITIVAMENTE NAUFRAGATO ACHE IL PROGETTO CISPADANA, egregiamente sostituito dalla strada a scorrimento veloce denominata, "Estense Bassa", praticamente già esistente:
AREA DIDATTICA TECNOLOGICO-INDUSTRIALE INTEGRATA DI MASSA FINALESE
DESCRIZIONE SOMMARIA
La "SOCIETA' ITALIANA ZUCCHERI" oggi "COPROBI", aveva ricevuto dalla Comunità Europea un finanziamento di 35.000.000 di Euro per rinunciare, in base ad accordi comunitari di ripartizione nazionale, alla spettanze dello "Zuccherificio di Massa Finalese", demolito. Questi stanziamenti, sono stati usati in parte per la bonifica dell'area e per la riconversione, una centrale a biomasse con potenza di 0.999 Mw. .
La Societa "COPROBI" è stata la prima azienda ad aderire al "CONSORZIO GESTIONE NUOVA AREA TECNOLOGICO INDUSTRIALE INTEGRATA DI MASSA FINALESE", seguita dalla “E.R.S”. (G.R.S.) di Rivara,
le "Biomedicali" di Mirandola, tutte le Ceramiche del polo di Finale Emilia e da altre con svariati indirizzi produttivi e servizi, di maggire o minore importanza.
L'Area comprende:
1) La gestione dei terminal's di Mortizzuolo e di Mirandola, la linea che collega i due impianti, mentre la manutenzione della farte ferroviaria è appaltata alle FF.SS.;
Di proprietà del "Consorzio" è tutto il materiale rotabile che comprende i sei locomotori da manovra Disel/Metano ( brevetto modifica Landi) in servizio, gli svarrabili ed i contenitori che verranno affittati alle varie aziende di raccolta rifiuti urbani interessate, i due piazzali di deposito container's, uno a Mortizzuolo e l' altro a Canaletto, i quattro "gommati" per la movimentazione degli stessi sui piazzali, gli autoarticolati per la consegna e ritiro dei container's presso le aziende; i due capannoni rimessa locomotori, motrici stradali, auto di servizio, tutti esclusivamente a metano. A Mortizzuolo, a fianco del capannone rimesssa, è collocata la costruzione che ospita gli spogliatoi, le docce, la mensa, l'ufficio coordinamento d'area, collegato anche con le FF.SS. ed una piccola infermeria.
I tetti di questi edifici sono coperti di pannelli foto-voltaici per la produzione di buona parte dell'energia elettrica necessaria e pannelli solari termici per la produzione dell'acqua calda per i servizi e le docce.
Nel periodo invernale è previsto l’utilizzo di un “co-generatore TOTEM a metano” per il riscaldamento, acqua per
I servizi e produzione d’ energia elettrica.
2) Pure se oggi è collocato in altro Comune,Il "Deposito di Stoccaggio METANO del fondo Lumachina di Rivara" di proprietà "E.R.S." (G.R.S.), è parte Integrante del progetto. Realizzato a grande profondità, può contenere oltre 3 miliardi di Metri cubi di Metano ed è considerato "RISERVA STRATEGICA NAZIONALE"! Garantisce il costante approvigionamento "NAZIONALE ED ESTERO" e garantisce “LA CONTINUITA’ D’ESERCIZIO DELLA CENTRALE TERMOELETTRICA A METANO”.
-
2) “LA CENTRALE TERMOELETTRICA A METANO”, rappresenta la punta di diamante dell'Area, ha una potenza di 3600 Mw., pari a quella di Montalto di Castro. Visti gli ottimi risultati del monitoraggio ambientale “in cotinua” eseguiti dal “Laboratorio Analisi dell'Area”, riguardo le emissioni, sono in corso le pratiche per ottenere l'autorizzazione al raddoppio della potenza istallata, portando il numero dei generatori da sei a dodici;ne risulterà la “Termoelettrica” più potente d’ Italia ! Questa opportunità, se accettata, permetterà al nuovo Comune di “FINALE DEGLI ESTENSI”, grazie alla percentuale spettante per ogni chilowattora prodotto, di programmare un piano più rapido di rientro, essendo gravato da meno interessi e cominciare a ripianare il deficit pregresso di bilancio, pari a 34.000.000 di Euro, lasciati dalle passate amministrazioni, con la possibilità di destinare le altre entrate ( fra l'altro aumentate grazie all' indotto), per il miglioramento dei servizi. L'anno di “Commissariamento” del Comune ha segnato lo spartiacque, permettendo il taglio di spese improduttive e una gestione virtuosa delle Entrate. La nuova Giunta da poco insediatasi, può guardare con accresciuto ottimismo al futuro della Città, dove si comincia a diffondere una maggiore fiducia, grazie all'aumentata offerta di posti di lavoro. Ne comincia a beneficiare anche il commercio ed il mercato immobiliare, da i primi segni di una lenta ripresa; Insomma, il volano dell'economia locale, comincia a girare più velocemente.
Con la Centrale potenziata, a parte la ricaduta occupazionale, si ridurrebbe ulteriormente il deficit energetico della regione, che (dati Terna 2010) era di 3429,3 Gwh. Alla stessa data,La produzione complessiva regionale era di 25113,4 Gwh. contro un fabbisogno di 28542,7 Gwh.; la produzione di energia elettrica immessa in rete dall'intera Provincia di Modena]**, al pari di Rimini e Forlì era di Mw. 0 (zero); un po' poco per chi vanta un' alta presenza di industrie, Ad esempio, la Provincia di Piacenza è prima con una produzione di 2445 Mw.
** In Provincia di Modena si sono aggiunti: -La Centrale Idroelettrica di Chiesina, della quale è previsto il
Raddoppio ed alcuni impianti a “Biogas” (4 in comune di Finale), tutti di 0,999 Mw. D potenza;
Dalla Provincia (e dai “Comitati”) sono stati bocciati: -Impianto di cogenerazione ad olio di soia di Vignola,
termovalorizzatore a “disgregazione molecolare” di Maranello (alimentato a cippato), impianto di
cogenerazione a due fasi dell’industria “ INALCA “.
LINK NAZIONALE
INNO A ROMA - PUCCINI
Tratto da: http://www.youtube.com/watch?v=OOYaU0NUrg0
Pubblicato da: SpiritoDiAcciaio
AREA PERSONALE
MENU
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: miss.martina67
il 10/08/2014 alle 21:37
Inviato da: pgmma
il 07/09/2013 alle 11:56
Inviato da: Vittorio_The_Dreamer
il 29/03/2013 alle 18:27
Inviato da: MoSviTe
il 21/03/2013 alle 22:33
Inviato da: elyniwen
il 21/03/2013 alle 18:07