Mongolia Infinita

Questa foto è in cima ad una collina che sovrasta Kharakorin, la vecchia Kharakorum capitale di Gengis Khan. Sullo sfondo infatti si notano i 100 stupa di Erdene Zuu. Ovvero è un quadrilatero composto da queste 100 torrette che non sono altro che "reliquiari" che compongono una sorta di "recinto" per quelle strutture che vedi all'interno che non sono altro che templi (tra i più antichi della mongolia). In primo piano invece sulla sinistra c'è l'ovò. L'ovò è un punto di devozione, a volte di meditazione. Pari a quelle cappellette che troviamo noi per le nostre strade, o nelle vecchie corti da noi. Anche l'ovò è composto da pietre ammucchiate e in cima un bastoncino o qualcosa su cui viene annodato un Kadag. Il Kadag è quella fascia azzurra di seta che è un po' come la nostra candelina in chiesa. Viene messa ovunque. Sui pali della luce, sui tronchi degli alberi, insomma se vai in mongolia il "nastro azzurro" lo si trova ovunque, specialmente sugli ovò. J è una sorta di preghiera perché tutto vada bene J accanto a questo particolare ovò vi sono i teschi dei cavalli. Il cavallo è "L'"animale più stimato della mongolia. È quasi sacro. Se calcolate che per millenni è stato l'unico mezzo di trasporto dei mongoli è comprensibile che lo "osannino". Ed in questo caso i teschi vengono lasciati come segno di devozione all'ovò. Non so se per ringraziare il cielo di aver dato loro dei cavalli così valorosi o per assicurare ai loro cavalli una sorta di paradiso, o se per augurarsi di ritrovare in paradiso le bestie alle quali alcune famiglie sono state particolarmente affezionate… non ho idea a dire il vero. Ma è una sorta di sacrario per i cavalli. Molto suggestivo J