I divergenti
Il pensiero divergente: dedicato a tutti quelli che pensano diversamente - Blog di Giancarlo Monteverdi
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Post n°10 pubblicato il 28 Marzo 2013 da giamonte64
Claudia Vidali https://docs.google.com/file/d/0B16jOIXvIIjEUmNWTHdERnU5YVk/edit?usp=sharing In questo testo:
https://docs.google.com/file/d/0B16jOIXvIIjEdGY0US1KV041WE0/edit?usp=sharing ho cercato di mostrare, attraverso l’esame di un ampio repertorio figurativo e testuale, come sia vasto e articolato l’intreccio tra le raffinate tecniche pubblicitarie di cui si serve l’industria turistica e l’immaginazione. Nel corso della vita l'immaginario di ciascuno viene costantemente stimolato da una infinità di input provenienti da fonti diverse, con il risultato di ingenerare una predisposizione al viaggio che, prima o poi, finirà con l’esplicarsi in un atto concreto. Il turismo è un fenomeno estremamente sfaccettato ed esteso, che coinvolge tutte le società ‘avanzate’. E’ una forma di rito collettivo laico, una forma di riconoscimento reciproco che unifica e rende omogenei i membri di queste comunità. Questo rito, iniziato presso gli strati superiori delle società occidentali e poi allargatosi fino a comprendere gradatamente le classi sociali medie e basse, sta estendendosi anche alle elite benestanti del resto del mondo, che in esso vedono uno status symbol. Alcuni studiosi hanno ravvisato in esso l’inizio di un’epoca di neonomadismo, che porterà le tribù turistiche a spostarsi sempre più, coprendo aree sempre più vaste e coinvolgendo settori d’interesse sempre più capillari, secondo criteri ormai non più legati alla stagionalità. D’altra parte, le oggettive difficoltà politiche e le situazioni internazionali di crisi rendono talvolta arduo l’esplicarsi del fenomeno. Le guerre che si combattono nel mondo impediscono per lunghi periodi l’accesso turistico a determinati territori. Anche la penuria di energia può avere un effetto deterrente e di rallentamento, o orizzontare su forme di turismo al risparmio. Tuttavia, l’abitudine si è ormai talmente estesa e radicata che – salvo imprevisti su scala globale – non si prevede nell'immediato futuro un’estinguersi del fenomeno. A livello morale permane il problema di dare al turismo un carattere maggiormente giusto, che contribuisca ad una migliore ripartizione della ricchezza, nel rispetto delle diversità dei popoli e delle esigenze ambientali; un problema che per il momento appare tutt’altro che risolto, per quanto tale proposito la sensibilità si stia gradualmente allargando. Il turismo, dunque, è inestricabilmente legato a tutta una serie di altre tematiche economiche, politiche, sociali e non può essere estrapolato per considerarlo come cosa a sé. Ma per la maggior parte di noi il viaggio continua a rappresentare soprattutto un momento di gioia, un’evasione, e ad assumere i connotati del sogno. |
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