Non datemi consigli, so sbagliare da solo!
200 VOLTE CAPITANO
THE MAN IN THE MOON
M A I
INCONTRI..
ATTIMI
Oggi ho visto ke colori ha la morte,
vivaci e decisi,
pennellate forti degne di un Van Gogh
in preda ad un raptus di rabbia.
La sofferenza dipinge sul volto delle persone
delle trame inconfondibili.
Scava nell'anima fino al punto più profondo di essa
e lascia intravedere un vuoto disarmante.
Mi girano ancora in testa quelle parole,
il piacere e la sofferenza, così vicine e così contrastanti.
Certo desiderare il peggio potrebbe essere un atto liberatorio,
forse l'ultimo egoistico desiderio di coprire quel vuoto.
Ritornano alla mente scene del passato,
come quando guardi le meravigliose rovine dell'antica Roma,
testimoni di una potenza e di un vigore che ormai
vive solo nei noiosi, seppur interessanti, libri di storia.
Ultimo atto di una storia,
che molti chiamano vita.
Ultimo atto di un sorriso,
che rimarrà solo un ricordo.
E' difficile sopportare una vista che ci lascia basiti,
la forza di dover fingere un'empatia ipocrita
si nasconde dietro il cuore e le emozioni dei più forti.
Ma come si fà ad essere così forti??
Far buon viso a cattivo gioco...
Un bluff in un poker
in cui ki vince muore
e ki perde è costretto a vivere.
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« Tardi.. | Infine » |
Rileggendo...(mi scuso in anticipo per i termini coloriti utilizzati) Bene bene...Anche oggi il giornale ha riempito la mia giornata con notizie essenziali alla continuazione della specie umana. Credo che sia una missione arrogata da ogni giornalista al momento stesso del concepimento. Ci inondano di notizie "banali" come guerre civili, il nostro paese che va a rotoli, la politica (sempre la stessa), 1 giornata di squalifica al capitano giallorosso, un uomo morto mentre faceva sesso con un cavallo, annunci matrimoniali... COSA??? UN UOMO DECEDUTO MENTRE FACEVA SESSO CON UN CAVALLO??? Ebbene si, per tutti gli amanti della zoofilia (cosa che vorrei ricordare è passibile a norma di legge) un articolo che lascerà sicuramente il segno. E' stato presentato ieri al Sundance Festival, dal suo autore Robinson Devor, un documentario molto discusso dall'eccitante nome "Zoo". Trattasi di una pellicola in cui si vuole documentare la branca del sesso (se così si può chiamare) dedicata al rapporto uomo-animale. Basata su un fatto realmente accaduto a Seattle, dove il fatidico 2 Luglio perse la vita un temerario sperimentatore dell'estremo erotico a casusa della perforazione del colon avvenuta in conseguenza all'accoppiamento con un purosangue arabo. A parte sconvenienti battute, mi chiedo di che forma fossero le sue sinapsi, in quanto credo che raramente mente umana possa partorire idea più malsana. Come amante dei motti non posso che commentare il tutto con un semplice "chi cerca trova" tralasciando il fatto che alcune cose "importanti" forse è meglio non trovarle mai. Propio vero, motto degli antichi mai mentì (almeno così diceva il colto verista Verga), e forse è per questo che si è soliti pronunciare a Roma la seguente frase nei momenti in cui tutto sembra andare male: "LA VITA E' 'NA TEMPESTA, PIJALLA AR C..O E' UN LAMPO". Ma tralasciando questi momenti di verità profonda mi ritrovo a raccontare dell'arguzia con cui in Argentina si da sfogo alla rivalità calcistica tra tifosi. La storia narra di una giovane tifosa del Boca Juniors al quale un bel giorno viene la brillante idea di farsi tatuare l'emblema della sua passione calcistica proprio sul fondoschiena (dicono che tutto il mondo sia paese...ma io non è che ci credo poi tanto). A parte la discutibile zona in cui la signorina ha deciso di portare indelebilmente con se il vessillo del Boca, ci sarebbe da complimentarsi con lei anche per la scelta dell'artista tatuatore. Tra l'ampia rosa di tatuatori di Buenos Aires colse quello con uno spiccato senso dell'umorismo oltre che con una spasmodica passione per il River Plate (squadra avversaria e rivale del suddetto Boca). Altezzosa e fiera per il suo grande gesto d'amore, ha rischiato di mandare al Creatore i suoi poveri genitori mostrandogli, di ritorno a casa, l'opera appena eseguita sul suo giovane corpo. Le è stato infatti tatuato, al posto del tanto agognato logo, un fallo gigante sulle terga. Un plauso a questo mondo che, per come è ridotto, ancora ci sopporta. fonte metronews.it |
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