SMOKE AND FOG

Homer sometimes nods....

 

                                  

Credo nella goccia che riempie gli oceani..

Credo nella goccia che scava la roccia.......

Credo nella goccia che fa traboccare il vaso.

 

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EMOTION

 

SAIL THOSE SAME OCEANS

Sailor's coming home again
From over the ocean

He's been away so long
He's forgotten his name
Left it in a heart somewhere
No one to remind him
Sold it to a stranger
She took it away
There comes a time
When you understand
Falling in love
Is part of the plan
And you can stay awake tonight
Thinking up a dozen names
I can only sleep in your arms
So when I stay awake
I'll sail those same oceans again
So when I tilt my hat
To the breeze of the evening
Succumb to the flowers
Who say they'll marry me
Then my lover walk away
Hang us like a painting
So there's no more changes
No more
Tales of the sea
You got to get out
I understand
Losing yourself
Wasn't part of the plan
And you can stay awake tonight
Thinking up a dozen names
I can only sleep in your arms
So when I stay awake
I'll sail those same oceans again
Sailor's coming home again
From over the ocean
He's been away so long
He's forgotten his name
Left it in a bar somewhere
 
 

THE FALLEN PRIEST

Liberami,liberati

Una vita di sacrifici mi ha controllato
Ma quelle promesse che ho fatto
Non mi tratterranno più a lungo
Incostante,sono più ribelle di ora in ora
Si sono spezzate le catene,sono in tuo potere

Liberami (Sono un uomo di Dio) liberati
Vieni a me (Non dovrebbe succedere) e lascia che ti guidi
Ti supplico,ti imploro di lasciar andare
Il mio paradiso è il tuo
E il paradiso è tutto ciò che conosco

Noi siamo mortali
Nelle mani di Dio che fa rotolare i dadi
Cercando un paradiso terrestre
Così difficile da trovare
Noi siamo mortali
Vittime delle nostre debolezze e della passione
Stiamo raggiungendo la vetta
(Sto cadendo,sto cadendo,cadendo dalla vetta)

Ma promisi che avrei servito
Sarei dovuto essere una roccia contro la depravazione e il peccato
Oh,nessun peccato,nessun peccato
Liberati,lascia che la tua vita abbia inizio

Sii vero con te stesso
Sono un uomo di Dio
Non dovrei essere qui con te

Liberami,noi siamo mortali,Ah

Vieni un pò vicino al fuoco
Invece di amare e vivere quel solo desiderio
Il rifiuto di quell'amore è tradimento
L'amore che abbiamo fatto
La forza delle nostre vite e la sua ragione

Noi siamo mortali
Nelle mani di Dio che fa rotolare i dadi
Cercando un paradiso terrestre
Così difficile da trovare
Noi siamo mortali
Vittime delle nostre debolezze e della passione
(Sto cadendo,sto cadendo,noi noi siamo mortali)

Perchè credo in te
Tu stai distruggendo il mio mondo
Senza lasciare niente indietro
Dammi tutto ciò che c'è
Lo voglio tutto

Siamo bloccati l'uno nelle mani dell'altro

E' qui che restiamo
Questo è tutto ciò che c'è
Prigionieri dell'amore dell'altro
Si lo vogliamo tutto

 

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o
della pioggia incessante.
 
Lentamente muore
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicita'
 

 

Finché Non Dorme

Post n°62 pubblicato il 01 Maggio 2010 da blind_angel

 

Dove ho preso questo mio dolore?
Corro ma mi sta sempre al fianco

Squarciami, svuotami*
ci sono cose dentro che urlano e strillano
e il dolore mi odia ancora, finchè non dorme

Come una maledizione, come un animale randagio
tu lo nutri una volta e adesso è sempre qui, adesso è sempre qui

Squarciami, ma fai attenzione,
ci sono cose dentro che sono senza cura 
e sono ancora sporco, lavami finchè sarò pulito

ti prende, così trattienimi
ti macchia, trattienimi
ti odia, trattienimi
trattienimi, trattienimi, trattienimi finchè non dorme
finchè non dorme
finchè non dorme

Dimmi perchè mi hai scelto
non voglio che mi prendi, non voglio la tua avidità
non la voglio 

Mi squarcerò per farti andar via
non può più ferire nessuno
e la paura ancora mi sconvolge
trattienimi finchè non dorme

ti prende, così trattienimi
ti macchia, trattienimi
ti odia, trattienimi
trattienimi, trattienimi, trattienimi finchè non dorme
finchè non dorme
finchè non dorme

Non voglio
Non voglio, voglio, voglio, voglio, voglio, no

Squarciami, ma fai attenzione,
ci sono cose dentro che sono senza cura
e sono ancora sporco, lavami finchè sarò pulito

mi squarcerò per farti andar via
non farai del male alla gente ancora per molto
e l'odio ancora mi forma
trattienimi finchè non dorme
finchè non dorme
finchè non dorme
finchè non dorme 



 
 
 

sto diventando matta!

Post n°61 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da blind_angel

 
 
 

Post n°59 pubblicato il 23 Febbraio 2008 da sadly_moon

 

Vieni entra coglimi....saggiami provami…
comprimi discioglimi tormentami….

Infiammami programmami rinnovami.
Accelera rallenta disorientami.
Cuocimi bollimi addentami … covami
Poi fondimi e confondimi ..
Spaventami…
Nuocimi ,perdimi  e  trovami, giovami.
Scovami…ardimi bruciami  arroventami.
Stringimi e allentami ,
calmami e aumentami.
Domami ,sgominami e poi ....
.....sgomentami


 

 
 
 

Le cose non sono sempre quel che sembrano

Post n°58 pubblicato il 22 Febbraio 2008 da sadly_moon


Due angeli viaggiatori si fermarono per passare la notte nella casa di una ricca
famiglia. Era una famiglia di persone molto avare che si rifiutarono di far dormire i due
angeli nella camera degli ospiti. Infatti concessero agli angeli  solo un piccolo spazio
fuori, nel duro e freddo pavimento del pergolato davanti alla casa. Mentre si
preparavano come potevano un letto per terra il più vecchio degli angeli vide un buco
nel muro e lo riparo'.Quando l'angelo giovane gli chiese perché lui rispose soltanto "le
cose non sono sempre quello che sembrano"

La notte dopo la coppia di angeli cercò riparo alla casa di una molto povera ma molto
ospitale famiglia, dove furono accolti da un contadino e sua moglie. Dopo aver diviso
con gli angeli il seppur poco cibo che avevano i contadini cedettero agli angeli i propri
letti, dove finalmente i viaggiatori si poterono riposare comodamente.Quando il sole
sorse, la mattina dopo, gli angeli trovarono l'uomo e sua moglie in lacrime. La loro
unica mucca, la sola loro fonte di sostentamento, giaceva morta nel campo. Il giovane
angelo ne fu infuriato a chiese al più vecchio come avesse potuto lasciare accadere
una cosa del genere.

"Al primo uomo, che pure aveva tutto, hai fatto un favore", lo accuso' "Questa famiglia
seppure aveva pochissimo era pronta a dividere tutto, e tu hai lasciato la mucca
morire!"

"le cose non sono sempre quello che sembrano" replico' l'angelo "quando eravamo nel
cortile della villa ho notato che c'era dell'oro nascosto nel muro e che si poteva
scoprire grazie a quel piccolo buco. Siccome quell'uomo era cosi' avaro e
ossessionato dal denaro io ho riparato quel buco, cosi' non avrebbe trovato anche
quella ricchezza."

"Poi la notte scorsa quando dormimmo nel letto del contadino l'angelo della morte
venne per sua moglie. Io invece di lei gli ho dato la mucca. Le cose non sono sempre
quello che sembrano. 

 
 
 

AMICO MIO

Post n°55 pubblicato il 20 Febbraio 2008 da sadly_moon

.....Amico mio , voglio che ti ricordi di me quando avrai desiderio di parlare e
sarai solo

Voglio che ti ricordi di me quando piangerai e nessuno ti offrirà la spalla
dove appoggiarti.

voglio che ti ricordi di me quando avrai buone novelle e nessuno
con cui condividerle.

Voglio che ti ricordi di me quando i problemi ti cadranno sulle spalle
e dovrai portarli da solo.

Voglio che ti ricordi di me quando ti verra fatto un torto.

Voglio che ti ricordi di me quando avreai bisogno di conforto.

Voglio che ti ricordi di me tornando a casa dove nessuno
ti sta aspettando.

Voglio che ti ricordi di me quando il cellulare rimarrà muto.

Voglio che ti ricordi di me quando sarai senza soldi.

Voglio che ti ricordi di me quando avrai bisogno di un'anima
che non ti chiederà mai nulla  in cambio.

Voglio che ti ricordi di me quando il tuo smisurato ego
vorrà essere nutrito.

Voglio che ti ricordi di me nelle lunghe notti insonni.

Voglio che ti ricordi di avere avuto  tutto questo
e di averlo buttato alle ortiche.

Voglio che ti ricordi di me sapendo che non ci saro più.

Voglio che per  tutto questo tu soffra come non mai.

Voglio che quando la morte verrà abbia i miei occhi.

 
 
 

BUON NATALE!

Post n°54 pubblicato il 26 Dicembre 2007 da sadly_moon

Ogni uno di noi trova un dono sotto l'albero,

il mio è stato immenso ; ho il cancro che ha gia leso organi vitali.

quanto mi resta non lo so.... non mi importa.

 
 
 

TODAY IS NOT A GOOD DAY TO DIE

Post n°52 pubblicato il 11 Novembre 2007 da sadly_moon

....

..Scriverò ancora ....
forse di altre forse cose ....

forse continuerò a raccontare di Martin....
Devo solo riprendermi....

 
 
 

Il girotondo

Post n°50 pubblicato il 24 Luglio 2007 da sadly_moon

Martin entrò in ospedale per sottoporsi a cure
essenziali e senza particolari timori, almeno così
mi parve. Brian lo accompagnò con il minimo
indispensabile di effetti personali.Andai a trovarlo
2 giorni dopo, nella camera privata aveva un televisore ,
riviste e dolci.
" Come ti senti"?
Ottenni soltanto una risposta disincatata.
Fu l'avvio di continue lagnanze, il filo
conduttore della degenza.
"Il cibo è immangiabile,figurarsi se lo
mando giù quella roba"!
"Se è solo per questo , Brian e io provvederemo:"
Consultai il suddetto la sera stessa,era stanco e
con altre preoccupazioni.Lavorava 10 ore al giorno
e quella malattia gli cadeva tra capo e collo in un
brutto momento.Tagliai corto :
"Nel suo stato non si può lasciarlo deperire
oltre, è questione di 15 giorni".
Col passare dei giorni imparai a conoscere
il reparto in cui si trovava.La verità non era
d'uso quotidiano.Del resto non sarebbe
stata utile,poichè-se fosse stata detta-i pazienti
sarebero scappati come lepri.
Cominciammo il girotondo con l'acquisto di
ciò che io chiamai "gamella" ,una sorta di
secchiello isotermico, elegante e cromato,
che gli portavamo a turno.Perchè non
averne comprate due? Nei momenti
cruciali, certe cose evidenti sfuggono.
Attorno a lui si organizzò un simpatico
andirivieni, riceveva fiori e frutta acquistati
da Hediard, gli sembrava di essere una diva
e il suo umore era delizioso.
Scoprii che l'ospedale era lontano e
che i taxi erano rari alle otto di sera quando ,
dopo avergli servito la cena, sostavo a lungo
sul bordo del marciapiedi.Ma questa era un'altra faccenda.
Non avevo mai frequentato un ospedale pubblico,
disorientata dovetti imparare dove si trovavano
le cucine e l'ora in cui essere presenti per
non intralciare il servizio chiedendo piatti e
posate quando i ripostigli erano chiusi.
Mi adattai rapidamente. Più difficile per me
il fatto di avere sotto gli occhi, giorno dopo
giorno,gli altri malatie di seguire-per il tempo
concesso ad una porta spalancata su corridoio-
l'emaciamento dei loro volti . Erano affetti dallo stesso male.
Fu allora che vidi la prima volta un paziente affetto
dal cancro della pelle detto Sarcoma di Kaposi,
che provocava macchie viola  scuro, a forma di oliva.
Quel volto mi terrorizzò. E fionalmente a sera tarda
rincasai dall'ospedale ,
mi allungai sul divano per rilassarmi leggendo un po.....

 
 
 

Così per un caso.....

Post n°49 pubblicato il 23 Luglio 2007 da sadly_moon

Tutto cominciò con un banale invito a cena , in un
ambiente che lo è molto meno: quello degli omosessuali.
Proveniva da uno dei miei colleghi amici.
Accettai e quella sera incontrai Martin per la prima
volta.Somigliava ad un grande levriero russo,
spilungone e scheletrico, vestito con la tenuta
della "parrocchia": Jeans scoloriti, giubbotto di
pelle, stivaletti di cuoio fulvo e spilla da baglia
con un rodoide all'occhiello.
Begli occhi azzurro, taglio di capelli alla West
Point,Venimma presentati dal mio collega , il contatto
risultò facile e caloroso. Non c'era dubbio ,
lui mi trovava simpatica e io lo trovavo piacevole.
Per tutta la durata del cocktail restammo seduti
a chiacchierare di lavoro e progetti.Scoprimmo di
avere vedute estetiche affini e un comune gusto
della qualità.La cena ci separò, e venne a mancare
quella verve che Martin sapeva portare...Quando
l'attenzione degli invitati si faocalizzò da lle parte
opposta dove stavo io , mi  defilai.
Pierre il mio collega , mi chiamò un taxi e mentre
mi abbracciava per salutami mi chiese come trovavo
Martin.Quando gli dissi che era entrato nelle mie
simpatie , mi confidò che gli avrebbe dato in mio numero.
:" Fa pure, buonanotte". Risposi io
A quell'epoca mi trovavo a una svolta. Avevo
raggiunto la quasi quarantina e dovevo prendere una
decisione da cui sarebbe dipesa la tranquillità
dei miei anni futuri.
A 35anni cio che era l'innocente mania di una
donna agiata, l'antiquariato, divenne la mia
professione e la mia fonte di reddito, in seguito
ad un divirzio consesuale che mi lasciava una
figlia di otto anni da allevare e modesti alimenti.
Diventei socia di una mia amica nata nel giro :
lei aveva serie conoscenze che io non possedevo,
un senso della gestione che io ignoravo m ma io
avevo il senso innato dell'autentico. Grazie a
questo mestiere non mi sono arricchita ma ho
vissuto piacevolmente.il problema che mi
si poneva era preoccupante , la mia soca
desiderava sposarsi e dedicarsi alla famiglia ,
io non avevo il capitale, necessario per rilevare
il negozio , e non ne avevo voglia ,essendo
l'impegno troppo pesante per una donna .
Lo confidai a Pierre ed è stato allora che
mi presentò Martin.
Qualche tempo dopo la mia amica mi dette
un aut-aut, o comparvo o lo avrebbe messo
in vendita e fu quel pomeriggio che incontrai
Martin, un ragazzone bruno in sella alla sua bicicletta.
Parlammo dei miei problemi e lui mi propose un
locale sulle rive della Senna , una strada ben
frequentata ...il locale non mancava di fascino..
Mi spiegò che avremmo potuto usare la registrazione
della sua societa -ristrutturazioni di appartamenti-per
evitare spese immediate e appena la cosa avrebbe
iniziato a girare , avremmo costituito una società.
Da qui la mia vita si intreccia con quella di Martin....
grazie a Pierre  e ....con tutto il disprezzo di Paul.

 
 
 

   UNDICI MESI PRIMA... (1983)

Post n°48 pubblicato il 21 Luglio 2007 da sadly_moon

VENERDI', otto di sera.Sta arrivando il mio amico
Paul, il mio miglior amico. Siamo estremamente
devoti l'uno all'altra.Lui fa parte integrante
della mia vita, io della sua. Sentendone la voce
,ne capisco l'umore. Preoccupata o stanca, non
posso nascondergli nulla:legge nei miei occhi.
Siamo amici.Una volta a settimana ceniamo i
nsieme puo cambiare il giorno ma il rituale
mai:un bacio, Paul si libera dall'impermeabile
e prepara un martini dry, ci sediamo sul divano ,
ci aggiorniamo sui fatti della settimana e poi andiamo a cenare .
Cambio la borsetta quando suona il telefono.
Paul: Rispondo io?      " Fa pure"
La conversazione si svolge in inglese.Non sono
spigliata nel parlarlo ma lo comprendo con molta
facilità.Vogliono parlare con mio marito? Ci guardiamo
stupiti:quale intimo puo ignorare la sua morte ad un
anno di distanza?Questo nimero di telefono è mio
personale e di Martin, mio marito,lo dava con parsimonia
e soltanto ad amici sicuri. Perdipiù non siamo sull'elenco.
" Digli che è morto più di otto mesi fa."
Qualcuno che non è stato avvertito, che cosa strana!
Allora la sua agenda personale non era aggiornata,
tutti coloro che vi apparivano , hanno ricevuto una
partecipazione , con precisa frase di mio pugno.
La conversazione va avanti.E' uno di New York.
Ha incontrato Martin durante una cena , un anno
e mezzo fa , e ha trascorso una settimana a
Key West.Martin allora gli aveva promesso di
ospitarlo se fosse venuto per qualche giorno a
Parigi.Arriva dalla Germania....
Ci guardiamo con la stessa idea:tra noi non occorrono
le parole.
"Che venga a bere un bicchiere;gli
spiegheremo certe cose"
Gli spiega come trovarci e riattacca.
"Sono spiacente Helene" mi prende la mano
e la stringe.Sono contratta,non riesco fare
altrimenti.In qualsiasi forma mi venga ricordata
la morte di Martin, sto subito male..........
Suonano.Paul va ad aprire.Un "oggetto"
imponente, un metro e ottantacinque,
venticinque anni, tipo studente,blazer blu scuro,
cravatta,ben piantato,capelli castani,occhi chiari
abbastanza simpatici, avanza verso di me,
visibilmemte intimorito.Si presenta come Julian H.
Ci accomodiamo...lo guardo con maggior attenzione,
ha grandi mani ossute,posate mollemente sui braccioli:
un bell'animale , mal squadrato, ma giovane.
Era così importante per Martin la giovinezza!
La conversazione prosegue in inglese. Paul traduce
le domande.
"Dove ha conosciuto mio marito?"
IL ragazzo sembra interdetto..Martin sposato?-
ma chiaramente non osa sottrarsi al mio interrogatorio.
"N.Y. in occasione di una cena a casa di comuni
amici, 2 francesi"
"E' stato amante di Martin?Precisagli che ,per il suo
bene è preferibile che mi dica la verita."Un che sul suo
viso passa come fremito su una distesa d'acqua calma.
"No." e squote la testa in segno di accanita negazione.
"Bene! digli che mio marito è morto di Aids dopo dieci
mesi di ospedale e che quando l'ha conosciuto,
con ogni probabilita, Martin era gia infetto,
Conoscerà la durata dell'incubazione,"
Posa il bicchiere sul tappeto e congiunge le mani.
Mi fissa con occhi dilatati.Il panico è palpabile,
il mome pronunciato:AIDS,ha inteso MORTE:
probabilmente ha mentito. Martin non avrebbe
mai invitato a casa sua un ragazzo con il quale
non avesse avuto rapporti.Con lui gli uomini non
avevano niente per niente! Ma io sono la moglie
,è quindi opporuno mantenere la decenza.
Questo povero ragazzo pensa forse di poter
scatenare in me reazioni violente? Si immaginerà
una di quelle uniono perbenistiche in cui io sarei
la stupida vittima.Si sbaglia completamente ma
non ho ne voglia ne spirito per farlo ricredere,
Si rivolge a Paul:
"non so nulla sulla scomparsa di Martin,nessuno
mi ha avvertito! Non vedo piu i francesi sono in
rotta con loro. Le giuro che non ho avuto rapporti
sessuali con Martin".
"Digli che ,personalmente, tutto ciò mi è indifferente,
ma che ritengo mio dovere avvertire tutti gli uomini
che hanno conosciuto fisicamente mio marito,digli
inoltre, ma lo saprà già, almeno lo spero per lui,
che in termini di contagio un rapporto orale ha
lo stesso valore di un contatto anale"
Sbianca in volto. Non avevo mai visto una faccia
mutare sotto i miei occhi con tanta rapidità.
I lineamenti tremano,le labbra palpitano
nervosamente. La frustata lo ha colpito in
pieno:è ancora un ragazzino poco agguerrito.
Paul gli parla dolcemente chinandosi verso di lui,
sorridente, rassicurante.
"sono stanca ,se ne vada.L'ho avvertito"
Incapace di compiere un gesto amichevole ,
mi alzo,esita un istante poi mi imita, a testa
bassa, lo sguardo fisso sui disegni del tappeto.
"Paul, digli che, di qualunque cosa abbia bisogno
lo aiuterò, può telefonarmi."
Comprende, abbozza un sorriso ma non osa
tendermi la mano , se ne va ... una porta sbatte,
è Paul di ritorno.
"Sono desolato...un altro bicchierino?"


 
 
 

THINK...AND ... THINK AGAIN

Post n°47 pubblicato il 26 Giugno 2007 da sadly_moon

Se tutti gli uomini morissero all’ora in cui
cessano di vivere, vi sarebbero intorno a
noi assai più morti che vivi.

 
 
 

Novembre

Post n°46 pubblicato il 21 Giugno 2007 da sadly_moon

Un'amica mi propose di dividere con lei lo stand ad una
importante fiera
la proposta era abbastanza onerosa, il gioco valeva
la candela?
Si sarebbe mossa una certa clientela internazionale
dell'antiquariato
e noi avevamo delle scorte.Allora si o no ?
Martin non sapeva che rispondere,lavorava poco
con me e di recente non mi aveva procurato
nessun allestimento.
Alla fine accettai, impegnando denaro mio personale.
La cosa lo allietò moltissimo , la prospettiva lo
rianimò e, per un mese , la salute passò in secondo piano.
Era spesso accanto a me e non potevo certo non
notare dei particolari: mal di testa improvvisi, sudori
immotivati, assalti di stanchezza che lo lasciavano sfinito:
si sedeva e non si muoveva più.
Misi al corrente di questa situazione una mia amica ,
medico venereologo, che conosceva le sue abitudini.
"Bisognerebbe rifare le analisi, potrebbe essere qualsiasi
cosa ..epatite , amebiasi , o qualche altra porcheria che
derivano dalla promisquità che sono tipiche del suo giro."
Mi diede una richiesta per fare delle analisi che diedi a Martin.
Non seppi mai cosa ne avesse fatto, mi disse che gli avevano
trovato delle amebe ,ma non si fece mai vedere dalla mia amica.
Arrivammo all'apertura della fiera,nello stand c'erano un
mio amico e la mia collaboratrice, e fu lei che che osservò,
pochi giorni dopo, una strana manchevolezza di Martin:
il rivelarsi incapace di parlare correttamente con un
compratore americano.Cercava le frasi, non riusciva a
trovare le parole.Esasperato girò le spalle e se ne andò..
e fu il mio
amico , molto meno preparato ad intervenire.Quando
me lo riferì rimasi stupefatta, giacchè Martin parlava
correttamente l'inglese.Che cosa era successo?
La fiera andò malissimo e persi molto denaro.In colloquio
con Martin cercai di consolarlo perchè si sentiva in colpa.
Lamentarsi ersa inutile ma io non ebbi peli sulla lingua
" Martin, devi curarti.Ti trovo di un aspetto spaventoso.
Tu hai qualcosa".
In un silenzio ostile , abbasso la testa e non rispose .
Non intervenni per parecchie settimane.Rifiutava la
verità più lampante : era malato e non voleva ammetterlo.
Ci furono tregue nei disturbi, ma poi la febbre tornava
insidiosa raggiungendo anche i 39,5 . Questo lo lasciava
sfinito , stravolto e disperato quando riprendeva
conoscenza.  Brian  continuava ad essere evanescente,
la casa risultava stranamente silenziosa.
A seconda del suo umore e del mio coraggio ,
riprendevo la litania:"Dovresti farti visitare da un medico
serio".     Mi fissava con dolcezza, gli occhi azzurri privi
di ogni espressione.Gli  offivo da bere e ascoltavo i suoi
discorsi sconnessi, poi se ne andava come era venuto,
leggermente curvo, stranamente assente.

 
 
 

 1     I giorni .....del sospetto   (giugno)

Post n°45 pubblicato il 20 Giugno 2007 da sadly_moon

..............Brian si era innamorato di un ragazzo e
non sapeva
che farsene delle elucubrazioni di Marin sulla propria
salute, in una parola se ne infischiava altamente.
Dieci anni prima ,avevano vissuto un folle amore.
Brian si era innamorato a fondo di Martin e s'era
lasciato strapazzare.Dopo due anni di relazione,
Martin aveva spiegato al giovane amante
-dieci anni meno di lui- che non aveva intenzione
di dedicargli l'intera vita. Il mondo era pieno di
uomini desiderabili dei quali non voleva privarsi.
La dicharazione era avvenuta davanti una padella
in cui si friggevano delle sardine: quanto basta a
disgustare anche il meno romantico degli innamorati.
La coppia era divenuta aperta. Avevano condotto
una vita dissoluta, che andava benissimo a Martin e
niente affatto bene a Brian. Naturalmente, un giorno
 Brian, aveva trovato qualcuno disposto ad amarlo e,
stanco di parole sgradevoli e di allusioni spiacevoli alle
sue varie attivita , gli era scappato di mano. 
"Capisci Helene , quanto sto male,il fatto non gli impedisce
di passare le notti fuori casa.Se ne sbatte."
A questo punto ritenni che passava il segno.
Replicai che Brian pagava il proprio scotto quotidiano e
una parte d'affitto; e che lui, Martin, non si era mai preoccupato
per ciò che capita al suo amico, da qualsiasi punto di vista.
Perchè non doveva subire lo stesso trattamento?
Perchè , di colpo, il suo amore disprezzato d'un tempo
sarebbe dovuto diventare un docile cagnolino,
accucciato ai suoi piedi a vegliare su un sonno
forzatamente casto?Non reagì a questa cinica precisazione.
Non stava bene, era solo, diventava amaro,
e caparbio e io non potevo aiutarlo
"Per essere amati dagli esseri umani , bisogna cominciare
 con l'amarli, tu non li ami!
Martin era distrutto.L'immagine che lo specchio gli
restituiva lo faceva disperare. Penso che da quel
momento egli ebbe dubbi sulla propria salute,
ma ciò non gli impedì di continuare i suoi giri notturni,
le sere in cui si reggeve in piedi.

 
 
 

All'inizio fa sempre schifo...

Post n°44 pubblicato il 03 Giugno 2007 da sadly_moon

Come inizio giorno gia faceva schifo...

Sono le 8,30 e gia squilla il telefono.... il capo che
gia da i numeri i file per la videoconferenza con Tokio
non sono ancora pronti, qualcuno li ha dimenticati!
Ma ci sono io che uso una piccola insignificante
cosetta chiamata "chiave" o hd removibile! 
Ok ok saro li il prima possibile.
Tutto di corsa, mi precipito giù ... e adesso viene
il bello: non ho più la macchina!!!!!
Poco male ,a questo punto o schizzo o mi do una calmata.
Cellulare alla mano chiamo un taxi.....Era meglio chiedere
a Gideon il  jet che lo stato della Virginia gli mette a
disposizione quando va in missione!!!Sono le 9.30!!!!
nemmeno se lo paghi a peso d'oro. UFFAAAAA
In certi caso odio Londra con tutta la sua flemma.
Prendo un mezzo pubblico ,a New York è mia
abitudine farlo, perchè non anche qui?
Certo la videoconferenza salterà di un'ora minimo.....
Ok ok , no panic e saliamo sui famosi "rosso e scoperti"
Non ho il biglietto , non so nemmeno come funziona
la faccenda,ma trovo un autista che un po di pietà e
dopo avergli dato i documenti mi lascia salire ,
sbattacchiando il mio portatile, lo guardo in cagnesco,
ma poi gli sorrido. Mi ricambia pure!!!!
Ed è allora che mi accorgo che è giovane e anche carino.
Non ho memmeno il tempo di soffermarmi su
questo pensiero che squilla il cellulare!
Mi sentono solo rispondere: Non sono Mary Poppins"!!
e chiudo la comuncazione.
Sono a disagio ,ma finalmente siamo in prossimita
di Chelsea, mi appresto a scendere,mi metto in
coda ma mentre scendo ,il giovane autista mi chiama
"Miss, please ..the tiket...how can do? "
Exuse me please, I don't.... I haven't  time ,I must go
now!! Please....."
E gli allungo il mio biglietto da visita, lo guada e poi
mi dice "OK".
Penso che la giornata forse non è persa del tutto....

 
 
 

JOHN KEATS

Post n°43 pubblicato il 06 Maggio 2007 da sadly_moon


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CHE MI AMI TU LO DICI, MA CON UNA VOCE

Che mi ami tu lo dici, ma con una voce
Più casta di quella d'una suora
Che per sé sola i dolci vespri canta,
Quando la campana risuona -
Su, amami davvero!

Che mi ami tu lo dici, ma con un sorriso
Freddo come un'alba di penitenza,
Suora crudele di San Cupido
Devota ai giorni d'astinenza -
Su, amami davvero!

Che mi ami tu lo dici, ma le tue labbra
Tinte di corallo insegnano meno gioia
Dei coralli del mare -
Mai che s'imbroncino di baci -
Su, amami davvero!

Che mi ami tu lo dici, ma la tua mano
Non stringe chi teneramente la stringe;
È morta come quella d'una statua
Mentre la mia brucia di passione -
Su, amami davvero!

Su, incendiamoci di parole
E bruciandomi sorridimi - stringimi
Come devono gli amanti - su, baciami,
E l'urna, poi, delle mie ceneri seppelliscila nel tuo cuore -
Su, amami davvero!

 
 
 

L'AMORE DORME SUL PETTO DEL POETA

Post n°42 pubblicato il 06 Maggio 2007 da sadly_moon


Tu mai potrai capire quanto ti amo
perché in me dormi e resti addormentato.
Io ti nascondo in lacrime, braccato
da una voce di penetrante acciaio.

Norma che scuote insieme carne e stella
trapassa già il mio petto addolorato
e le fosche parole hanno addentato
le ali della tua anima severa.

Gruppo di gente salta nei giardini
e attende il corpo tuo, la mia agonia
su cavalli di luce e verdi crini.

Ma continua a dormire, vita mia,
Senti il mio sangue rotto nei violini!
Attento, ché c'è ancora chi ci spia!


GARCIA LORCA


 
 
 

Il corvo (E.A.Poe)

Post n°41 pubblicato il 06 Maggio 2007 da sadly_moon




 
 

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I.

Una volta in una fosca mezzanotte, mentre io
meditavo, debole e stanco, sopra alcuni bizzarri
e strani volumi d'una scienza dimenticata;
mentre io chinavo la testa, quasi sonnecchiando
- d'un tratto, sentii un colpo leggero, come di
qualcuno che leggermente picchiasse -
pichiasse alla porta della mia camera.
«È qualche visitatore - mormorai -
che batte alla porta della mia camera.»
Questo soltanto, e nulla più.

II.

Ah! distintamente ricordo; era nel fosco
Dicembre, e ciascun tizzo moribondo
proiettava il suo fantasma sul pavimento.
Febbrilmente desideravo il mattino:
invano avevo tentato di trarre dai miei
libri un sollievo al dolore - al dolore per
la mia perduta Eleonora, e che nessuno
chiamerà in terra - mai più.

III.

E il serico triste fruscio di ciascuna cortina
purpurea, facendomi trasalire - mi riempiva
di tenori fantastici, mai provati prima, sicchè,
in quell'istante, per calmare i battiti del mio
cuore, io andava ripetendo: «È qualche visitatore,
che chiede supplicando d'entrare, alla porta della
mia stanza. Qualche tardivo visitatore, che
supplica d'entrare alla porta della mia stanza;
è questo soltanto, e nulla più».

IV.

Subitamente la mia anima divenne forte;
e non esitando più a lungo:
«Signore - dissi - o Signora, veramente
io imploro il vostro perdono; ma il fatto
è che io sonnecchiavo: e voi picchiaste
sì leggermente, e voi sì lievemente bussaste
- bussaste alla porta della mia camera, che i
o ero poco sicuro d'avervi udito».
E a questo punto, aprii intieramente la porta.
Vi era solo la tenebra, e nulla più.

V.

Scrutando in quella profonda oscurità,
rimasi a lungo, stupito impaurito sospettoso,
sognando sogni, che nessun mortale mai
ha osato sognare; ma il silenzio rimase
intatto, e l'oscurità non diede nessun
segno di vita;
e l'unica parola detta colà fu la sussurrata
parola «Eleonora!»
Soltanto questo, e nulla più.

VI.

Ritornando nella camera, con tutta la mia
anima in fiamme; ben presto udii di nuovo
battere, un poco più forte di prima.
«Certamente - dissi - certamente è
qualche cosa al graticcio della mia finestra.»
Io debbo vedere, perciò, cosa sia,
e esplorare questo mistero.
È certo il vento, e nulla più.

VII.

Quindi io spalancai l'imposta; e con
molta civetteria, agitando le ali, si
avanzò un maestoso corvo dei santi
giorni d'altri tempi; egli non fece la
menoma riverenza; non esitò, nè
ristette un istante ma con aria di
Lord o di Lady, si appollaiò sulla
porta della mia camera, s'appollaiò,
e s'installò - e nulla più.

VIII.

Allora, quest'uccello d'ebano, inducendo
la mia triste fantasia a sorridere, con la
grave e severa dignità del suo aspetto:
«Sebbene il tuo ciuffo sia tagliato e raso -
io dissi - tu non sei certo un vile, orrido,
torvo e antico corvo errante lontanto
dalle spiagge della Notte dimmi qual'è
il tuo nome signorile sulle spiagge avernali della Notte!»
Disse il corvo: «Mai più». (1)

(1) In inglese è «no more» che ha molto del gracchiare del corvo.

IX.

Mi meravigliai molto udendo parlare sì
chiaramente questo sgraziato uccello,
sebbene la sua risposta fosse poco sensata -
fosse poco a proposito; poichè non possiamo
fare a meno d'ammettere, che nessuna vivente
creatura umana, mai, finora, fu beata dalla
visione d'un uccello sulla porta della sua camera,
con un nome siffatto: «Mai più».

X.

Ma il corvo, appollaiato solitario sul placido busto,
profferì solamente quest'unica parola, come se la
sua anima in quest'unica parola avesse effusa.
Niente di nuovo egli pronunziò - nessuna penna
egli agitò - finchè in tono appena più forte di un
murmure, io dissi: «Altri amici mi hanno già abbandonato,
domani anch'esso mi lascerà, come le mie speranze,
che mi hanno già abbandonato».
Allora, l'uccello disse: «Mai più».

XI.

Trasalendo, perchè il silenzio veniva rotto
da una risposta sì giusta:
«Senza dubbio - io dissi - ciò ch'egli
pronunzia è tutto il suo sapere e la
sua ricchezza, presi da qualche infelice
padrone, che la spietata sciagura perseguì
sempre più rapida, finchè le sue canzoni
ebbero un solo ritornello, finchè i canti
funebri della sua Speranza ebbero il
malinconico ritornello:
«Mai, - mai più».

XII.

Ma il corvo inducendo ancora tutta la mia
triste anima al sorriso, subito volsi una
sedia con ricchi cuscini di fronte all'uccello,
al busto e alla porta; quindi, affondandomi
nel velluto, mi misi a concatenare fantasia
a fantasia, pensando che cosa questo
sinistro uccello d'altri tempi, che cosa
questo torvo sgraziato orrido scarno e
sinistro uccello d'altri tempi
intendea significare gracchiando: «Mai più».

XIII.

Così sedevo, immerso a congetturare,
senza rivolgere una sillaba all'uccello,
i cui occhi infuocati ardevano ora nell'intimo
del mio petto; io sedeva pronosticando su
ciò e su altro ancora, con la testa reclinata
adagio sulla fodera di velluto del cuscino su
cui la lampada guardava fissamente;
ma la cui fodera di velluto viola, che
la lampada guarda fissamente Ella non premerà,
ah! - mai più!

XIV.

Allora mi parve che l'aria si facesse più densa,
profumata da un incensiere invisibile, agiato
da Serafini, i cui morbidi passi tintinnavano
sul soffice pavimento,
«Disgraziato! - esclamai - il tuo Dio per
mezzo di questi angeli ti ha inviato il sollievo -
il sollievo e il nepente per le tue memorie
di Eleonora! Tracanna, oh! tracanna questo
dolce nepente, e dimentica la perduta Eleonora!»
Disse il corvo: «Mai più».

XV.

- «Profeta - io dissi - creatura del male! -
certamente profeta, sii tu uccello o demonio! -
- «Sia che il tentatore l'abbia mandato, sia
che la tempesta t'abbia gettato qui a riva,
desolato, ma ancora indomito, su questa
deserta terra incantata in questa visitata
dall'orrore - dimmi, in verità, ti scongiuro
- «Vi è - vi è un balsamo in Galaad? dimmi,
dimmi - ti scongiuro. -
Disse il corvo: «Mai più».

XVI.

- «Profeta! - io dissi - creatura del male! -
Certamente profeta, sii tu uccello o demonio!
- «Per questo Cielo che s'incurva su di noi -
per questo Dio che tutti e due adoriamo -
di' a quest'anima oppressa dal dolore, se,
nel lontano Eden, essa abbraccerà una
santa fanciulla, che gli angeli chiamano
Eleonora, abbraccerà una rara e radiosa
fanciulla che gli angeli chiamano Eleonora».
Disse il corvo: «Mai più».

XVII.

- «Sia questa parola il nostro segno d'addio,
uccello o demonio!» - io urlai, balzando in piedi.
«Ritorna nella tempesta e sulla riva avernale
della notte! Non lasciare nessuna piuma nera
come una traccia della menzogna che la tua
anima ha profferita! Lascia inviolata la mia
solitudine! Sgombra il busto sopra la mia porta!
Disse il corvo: «Mai più».

XVIII.

E il corvo, non svolazzando mai, ancora si
posa, ancora è posato sul pallido busto di
Pallade, sovra la porta della mia stanza,
e i suoi occhi sembrano quelli d'un demonio
che sogna; e la luce della lampada, raggiando
su di lui, proietta la sua ombra sul pavimento, e
la mia, fuori di quest'ombra, che giace ondeggiando
sul pavimento non si solleverà mai più!


© ANTONIO BRUNO
TRADUZIONE DI ANTONIO BRUNO © ANTONIO BRUNO
 





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BETRIED..ONE MORE TIME.NOW STOP THE GAME

Post n°40 pubblicato il 06 Maggio 2007 da sadly_moon

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Remember when we used to look how
sun set far away?
And how you said: "this is never over"
I believed your every word and I quess
you did too
But now you're saying :
"hey, let's think this over"
You take My hand and pull me
next to you, so close to you
I have a feeling you don't have
the words
I found one for you, kiss your cheak,
say bye, and walk away
Don't look back cause I am crying
I remember little things, you hardly ever do
Tell me why.
I don't know why it's over
I remember shooting stars, the walk we took that night
I hope your wish came true, mine betrayed me
You let my hand go, and you fake a smile for me
I have a feeling you don't know what to do
I look deep in your eyes, hesitate a while...
Why are you crying?
It's easier to live alone than fear the time it's over
find the words and talk to me..
I see you walking hand in hand
with long-haired drummer of the band
In love with her or so it seems, she's
dancing with my beauty king
Don't even dare to say you hi,
still swallowing the goodbye
But I know the feelings still alive-
still alive
I lost my patience once, so do
you punish me now
I'll always love you, no matter
what you do
I'll win you back for me
if you give me a chance
But there is one thing you
must understand :
It's easier to live
alone than fear the time it's over
so find the words and talk to me ,
This could be... heaven


 
 
 

last goodbye

Post n°39 pubblicato il 06 Maggio 2007 da sadly_moon

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When light goes down, I see no reason
foe you to cry,we've been trought this
before.In every time, in every season,
God know I've trie....So please don't
ask for more.
Can't you see in my eyes
this maybe be our last goodbye.
Things they change my friend,
maybe we'll meet again....
I read  your mind, with no intention
of being unkind,I wish I could explain
It all takes time,a whole lot of patience..
If is a crime,how come feel no pain...

 
 
 

NO SE.....(NON SO)

Post n°38 pubblicato il 05 Maggio 2007 da sadly_moon

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No se ...Si eres mi unica oportunidad para amar
pero te amare como se lo fueras.

No se ,si traeras alegria o disdicias a mi corazòn
pero todas las emocionas, si son por ti
quero vivirlas.

No se...Que nos depapà el destino
pero abrire todos lo caminos
transitarè por cualguiera de ellos
si tu estas al final.

Quero ser la tu màs bella historia
lo mas amado por ti pues asì
te estoy amando yo

Traduzione:

Non so se sei la mia unica opportinità per amare
però ti amero come se lo fosse

Non so se porterai allegrai o dispiacere al mio cuore
però tutte le emozioni se sono per te voglio viverle

Non so cosa ci prerara il destino però apriro tutte le
strade, camminerò per ogniuna di loro se tu sarai alla loro fine

Voglio essere la tua più bella storia
il tuo più grande amore
perchè io ti sto amando così

 
 
 
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FAIRY

 

SOULS

Il ragazzo ci sapeva fare con le parole,cantava,si muoveva con grazia
Intratteneva in modo così naturale,nessun gesto fuori luogo
La sua strada nella vita era tracciata chiaramente,non esitò
Lui cantava,videro,lui aveva vinto come il padrone del
come il padrone del suo destino
La ragazza aveva un'anima di ferro nessuno avrebbe potuto rendersi conto
Delle ambizioni materiali che la sua dolcezza mascherava
Si diede a lui sicura della sua fama
Lo voleva per il lusso,per le luci della ribalta e per il suo nome
E poi lui le cantò
Ti amo per il tuo silenzio,ti amo per la tua pace
La quiete e la calma liberate che sfiorano la mia anima
Che lentamente prendono il controllo
Ti amo per la tua passione,ti amo per il tuo fuoco
Il violento desiderio che mi brucia nella sua fiamma
Un amore a cui non oso dare un nome
La sua ascesa era irresistibile - lui crebbe nel ruolo 
La sua motivazione semplicemente era che soffriva per la sua arte
Nessuna ignobile considerazione di qualche premio scintillante 
Il premio era sapere che il suo lavoro era conosciuto e adorato
Ti amo  per il tuo silenzio,ti amo per la tua pace
La quiete e la calma liberate che sfiorano la mia anima
Che lentamente lentamente prendono il controllo
Si egli ha detto la verità ,si egli ha detto la verità
Accettando ogni onore con una esibizione magistrale
Di ben provata riluttanza di essere scelto in questo modo
Iniziò a credere di essere quello che tutti loro dicevano e di più
Lei dimenticò - Lei dimenticò le ragioni  per cui lo aveva voluto prima -
La quiete e la calma liberate
Che sfiorano la mia anima
Che lentamente prende il controllo
E quando finalmente si sentirono a pezzi lei desiderò di poter essere
La persona dal cuore indurito di ieri,cinica come lui
Mutando in meglio lei aveva peggiorato le cose
Le parole che li avevano resi felici una volta ancora una volta adesso riecheggiavano...riecheggiavano come una maledizione

 

MY DIVINE

I'm going slaglhy mad

 

PENSA...

Ogni cosa è sacra.
Ogni cosa vive.
Ogni cosa ha una coscienza.
Ogni cosa ha uno spirito

 

FACILE MORIRE

L’esistenza ci traina ma noi non la ascoltiamo, siamo sordi al suo continuo richiamo.

Morire è facile, ci vuol così poco...

La morte non ha fretta, essa può attendere. I suoi segreti, i suoi misteri saranno svelati a tutti, nessuno ne sarà privo; ma allora perchè vivere all’insegna della sua venuta, trotterellando sui nostri giorni in modo apatico, sterile e privandoci di quelle meraviglie che la vita ci dona in ogni momento?

Perchè non attraversare questa via permeati dalla speranza di poter vivere un giorno in più, un’emozione in più, un momento in più?

La morte può attendere. La vita è qui adesso.

Se vita e morte sono le due faccie della stessa medaglia l’esistenza è quella forza che le tiene allo stesso tempo coese e distinte...Esistenza è il nostro treno, la nostra strada, il percorso. A cosa serve voler arrivare alla prossima stazione prima di quando non si debba? A che serve voler perdere tutto quello che sta in mezzo?

 
 

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