"La produzione italiana di essenze profumate e altre materie prime (oleoliti, estratti) - pur essendo ancora una attività alquanto marginale (occupa infatti non più di 3.500 ettari di colture) - è in crescita, così come la qualità di questi prodotti che è sicuramente fra le migliori in Europa", ha sottolineato al Sana di Bologna Andrea Primavera, presidente della Federazione Italiana Produttori di Piante Officinali (FIPPO), durante il workshop "Cosmetici biologici e naturali" di venerdì 12 settembre organizzato dal Consorzio Il Biologico.
L'avvento di un protocollo nella cosmesi "biologica" ha ulteriormente aumentato le opportunità delle sostanze naturali di tornare ad essere protagoniste del benessere dell'uomo. "La coltivazione delle piante è una fase di primaria importanza in cui si forma l'ingrediente cosmetico e le condizioni di coltivazione sono fondamentali per garantirne la qualità", ha evidenziato il presidente di FIPPO.
Lavanda, lavandino, elicriso, bergamotto, iris, calendula, stecade, rosa sono alcune delle principali piante officinali ad uso cosmetico diffuse in Italia. Nell'attività sono impegnate oltre 300 aziende, il 60% delle quali coltiva con metodo biologico.
Il settore ha le carte in regola per un pieno successo, ma Primavera lancia l'appello "è indispensabile che si crei un circolo virtuoso fra le aziende industriali che impiegano derivati da piante officinali e il settore della produzione primaria perché il settore ne esca rafforzato e si colga al meglio l'opportunità che offre tanto ai coltivatori quanto alle industrie".
La FIPPO associa circa 50 produttori di piante officinali e si spende nella tutela del settore e nella divulgazione delle complesse conoscenze di queste piante.
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